PRIMARIE PD: ANCHE ALL’ESTERO VINCE SCHLEIN

ROMA - Ci sono anche 8.973 italiani all’estero tra quanti ieri hanno partecipato alle primarie del Pd che hanno incoronato Elly Schlein nuova segretaria di partito. Con 5.010 voti, pari al 56,03%,

anche all’estero Schlein ha battuto Stefano Bonaccini, che ha ottenuto, invece, 3.931 voti (43,97%). Degli 8.973 voti “esteri” quelli validi sono stati 8.941, 19 le schede nulle, 13 le bianche. (27/02/2023 aise)

GERMANIA, CONSOLATO D’ITALIA A FRIBURGO: PASSAPORTO E CIE, CONNAZIONALI OVER 70 IN CONSOLATO SENZA APPUNTAMENTO

FRIBURGO – Attivata dal Consolato d’Italia a Friburgo la “Seniorensprechstunde”. Si tratta di una corsia preferenziale dedicata “esclusivamente agli iscritti AIRE con più di 70 anni”. I connazionali over 70 residenti nella circoscrizione consolare Friburgo potranno recarsi in Consolato senza appuntamento per il rinnovo del passaporto e della carta d’identità elettronica il mercoledì mattina dalle 9.00 alle 10.00. I connazionali che intendono accedere al servizio dovranno portare con sé il vecchio passaporto o la vecchia carta d’identità. (Inform)

ISERNIA: LA VICESINDACO EMIGRANTE DI RITORNO

Roma - “Ragazze, ragazzi: non abbiate paura di andare fuori, ma non lasciate che andare fuori vi incuta la paura di tornare, perché tornare è tanto faticoso quanto nuotare controcorrente, eppure non c’è nulla di più bello che toccare terra e chiamarla casa”. Così la 29enne Federica Vinci, emigrante di ritorno diventata vicesindaco nella sua Isernia, dirigente nazionale di Volt, in un incontro all’Università della Calabria, a Cosenza, come riferisce Il Quotidiano del Sud. “Federica parte da Isernia, 25.000 abitanti, oltre un decennio fa. Dopo varie vicissitudini, una laurea magistrale a Parigi, un tirocinio a Bruxelles e qualche anno a Londra per imparare l’inglese, è affascinata da ‘mamma Europa’ e decide di entrare in politica”. “Ha così inizio - racconta lei stessa - il percorso più strabiliante della mia vita: mi unisco a un partito europeo che vuole cambiare il modo di fare politica a livello transnazionale e con questo partito corro alle elezioni europee, creo piccoli team in giro per l’Italia e l’Europa, avviamo campagne di attivismo sul cambiamento climatico o sul coinvolgimento democratico dei cittadini in Europa, insegno ad Harvard come fare campagne e vivo felice, convinta che sto facendo qualcosa di buono per la mia Europa, per potermi garantire un futuro almeno qui. Fino a che un giorno...” la pandemia la blocca ad Isernia dove era andata a trovare la sua famiglia. Qui arriva non solo l’amore della sua vita, ma la passione per la sua città: “Trovo un gruppo di giovani ragazze e ragazzi e ci candidiamo alle elezioni della nostra città. Con una campagna fatta di sogni e azioni concrete, conquistiamo Isernia, vengo nominata vicesindaca, e sbarco sul palco del Copenaghen Democracy Summit dove vengo intervistata per un'ora da Barack Obama, in persona, per raccontare la mia storia!”. (NoveColonneATG)

A MONACO SI RINNOVA IL MIGRATIONSBEIRAT: IL COMITES PRESENTA I CANDIDATI ITALIANI

MONACO DI BAVIERA - Il Comites di Monaco di Baviera ha organizzato questo mercoledì, 1 marzo, un incontro informativo sulle imminenti elezioni al Migrationsbeirat del comune di Monaco. Le elezioni si terranno il 19 marzo: durante l’incontro di mercoledì 1 il Comites presenterà ai connazionali i candidati italiani. L’incontro sarà ospitato dall’Istituto Italiano di Vultura (Hermann-Schmid-Straße 8, 80336 München) a partire dalle 18.00. Dopo il saluto della presidente del Comites, Daniela Di Benedetto, verrà spiegato cos’è il Migrationsbeirat e come si vota. Quindi verranno presentati i candidati italiani. Modera l’incontro il consigliere Comites Michele Cagnoli. (27/02/2023 aise)

LA NOTA DEL DIRETTORE GENERALE FONDAZIONE MIGRANTES MONS. PIERPAOLO FELICOLO

ROMA – “Cordoglio e preghiera per le vittime, vicinanza ai superstiti ma anche sconcerto per l’ennesimo naufragio avvenuto all’alba di ieri mattina sulle coste di Cutro, in Calabria. Gli immigrati morti in mare sono “come una spina nel cuore” ha detto papa Francesco durante il suo primo viaggio del Pontificato avvenuto a Lampedusa. 62 i morti finora accertati: tra loro anche bambini. Uomini, donne e bambini di cui non conosceremo forse mai i nomi, ma che si aggiungono alla lista dei tanti morti nel Mediterraneo diventato un vero e proprio cimitero”. Lo scrive in una nota il Direttore Generale Fondazione Migrantes Pierpaolo Felicolo che prosegue: “Non possiamo più vedere immagini strazianti come quelle viste dai soccorritori ieri in Calabria. Mentre sulle spiagge di Steccato di Cutro si procedeva a raccogliere ciò che resta di un uomo, di una donna, di un bambino senza vita, all’ospedale sono stati accolti i superstiti, quelli, racconta la direttrice Migrantes della diocesi di Crotone-Santa Severina, sr. Loredana Parisi – nel disastro hanno riportato ferite, anche gravi. Tra queste persone ‘la disperazione di una donna, molto provata e ferita, che incessantemente chiama la figlia morta che non ha potuto salvare…Dal reparto di pediatria le urla sono di una piccola bambina, anche lei ferita, anche lei piange e si dispera perché cerca una mamma che non può più rispondere. Intere famiglie sono morte in quest’orrore, tutte accomunate dal desiderio di una vita migliore’. Storie che chiedono un rinnovato impegno di solidarietà e di responsabilità, perché sia vinta l’indifferenza che fa dimenticare queste tragedie, perché sia finalmente superato un disimpegno per una nuova stagione umanitaria che accompagna e non abbandona persone in fuga da primavere e inverni umani. Sono nostri figli e fratelli. E difendere la loro vita è sacro. La ‘profonda tristezza’ e ‘acuto dolore’ che attraversano il Paese dopo questo ennesimo naufragio, come ha detto il card. Matteo Zuppi, chiedono un supplemento di umanità. Come Fondazione Migrantes – conclude Mons. Felicolo – ci uniamo all’appello della Chiesa Italiana e alla preghiera di papa Francesco che ancora una volta ieri ha fatto sentire la sua voce pregando “per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti” e ringraziando quanti hanno portato soccorso e stanno dando accoglienza”. (Inform)

LA FIERA DELLE LINGUE: PROMUOVERE L’ITALIANO CON L'INCLUSIVITÀ

Roma - Due ambiti di ricerca affini, due progetti di studio che ruotano attorno allo stesso nucleo: lo studio della lingua italiana in un’ottica inclusiva. Parlare di inclusività significa parlare di rispetto, di vedere, per ogni componente del gruppo classe, il diritto di vedere accettate e supportate le proprie capacità personali. E, soprattutto, l’inclusione dovrebbe essere un impegno primario di tutte le componenti della comunità scolastica, le quali concorrono ad assicurare il successo formativo di alunne e alunni. Attorno a questo asse centrale si sviluppano i progetti di ricerca racchiusi in due volumi, presentati il 21 febbraio dalla Società Dante Alighieri nella sede di Palazzo Firenze, a Roma. Il primo “La classe di lingue inclusiva. Gli studenti con altissime abilità” della ricercatrice di Didattica delle Lingue Moderne presso l’Università di Padova Alberta Novello, affonda le radici nello studio di quegli individui ritenuti “plusdotati”, studenti con altissime abilità che, proprio per questa loro caratteristica straordinaria, restano esclusi da una progettazione didattica inclusiva nella classe di lingua che possa rispondere alle loro diverse esigenze. Questo, ha spiegato Novello durante la conferenza di presentazione “porta ad un alto livello di emarginazione, a rischio di insuccesso scolastico o addirittura di abbandono precoce degli studi”; “questo - ha spiegato la ricercatrice Unipd - perché le loro capacità sono così superiori alla media da trovare noioso ciò che è inferiore al loro livello, causando sentimenti di stress, rabbia e depressione”. Sentimenti negativi che si ripercuotono sia sulla serenità mentale di questi perlopiù bambini e adolescenti, sia sulle loro famiglie. Ed è proprio grazie a loro e agli insegnanti che hanno seguito i plusdotati che la ricerca di Novello ha visto la luce, collezionando le diverse storie di questi bambini dalle grandi abilità e “costruendo” dei modelli educativi adatti alle loro capacità che, in base ai risultati scaturiti dalla ricerca, hanno permesso un miglioramento delle prestazioni “sia degli studenti plusdotati sia dei restanti alunni della classe soggetta al modello”. Questo perché, attuando una didattica che porti ad un più alto grado di ragionamento logico e creativo, non solo lo studente plusdotato viene incluso nella classe di lingue, ma anche tutti gli altri studenti hanno la possibilità di entrare in una nuova ottica di studio della lingua straniera. (NoveColonneATG)