DICHIARAZIONE DEI DELEGATI DEL PD SUDAMERICA SULL’AUMENTO DEL CONTRIBUTO PER LE DOMANDE DI CITTADINANZA ‘IUS SANGUINIS’

L’Assemblea dei delegati del PD Sudamerica, a seguito di una riunione alla quale ha preso parte il nuovo Responsabile

del dipartimento italiani nel mondo del Partito Democrático Luciano Vecchi, ha espresso la propria preoccupazione e contrarietá rispetto all’ipotesi, prevista nella bozza della prossima legge di bilancio, di aumentare da 300 a 600 euro il contributo per la presentazione delle domande di cittadinanza ‘ius sanguinis‘ presso i consolati. Tale previsione non considera la varietá e complessitá delle realtá dei territori, alcuni dei quali economicamente svantaggiati, e pregiudica inesorabilmente l´accesso di molti italo-discendenti a un diritto che, soprattutto nei paesi latino americani, diventerebbe privilegio di alcune elites. Un aumento di tale natura si configurerebbe come un tentativo di impedire l’accesso ad un diritto in maniera del tutto impropria e inopportuna. La discussione dovrebbe, semmai, vertere sulla importanza di aumentare la percentuale di trasferimento ai consolati di tali risorse (ragione per la quale tale contributo fu originariamente istituito) e di prevedere che queste ultime vengano utilizzate anche per la contrattazione di personale locale a tempo determinato. La finalitá del cosiddetto “fondo cittadinanza” era infatti l’azzeramento delle giacenze e il miglioramento dei servizi consolari. Rivolgiamo un appello al Parlamento, al Partito Democrático, e in particolare agli eletti all’estero e quanti hanno responsabilitá di governo nei dicasteri competenti, affinché si adoperino per evitare l’approvazione di questa norma. In questo senso richiamiamo il Sottosegretario Riccardo Merlo agli impegni assunti davanti al comitato di presidenza del CGIE e ad adoperarsi in maniera coerente e concreta, non limitandosi a facili proclami, a sostegno di questa e delle altre istanze che in questi giorni gli provengono da tutto il mondo associativo e di rappresentanza degli italiani nel mondo. I delegati del Partito Democrático dell’America Meridionale

SEMPRE PIU’ STUDENTI SCELGONO L’EMILIA-ROMAGNA, BORSE DI STUDIO E AGEVOLAZIONI

Bologna - L’Emilia-Romagna anche per l’anno accademico 2019/2020 mette al centro il diritto allo studio universitario, e investe oltre 94 milioni di euro per erogare le borse di studio e dare servizi al 100% degli studenti idonei, che quest’anno sono 23.983. Rispetto allo scorso anno - e in continuità con il trend registrato negli anni precedenti - i beneficiari aumentano di oltre 1.000 studenti (+4,5%) con un conseguente incremento della spesa in denaro e servizi di 4,8 milioni: il 5,5% della spesa complessiva necessaria, che già lo scorso anno aveva raggiunto 89 milioni e 423mila euro. Sempre più studenti beneficiari, dunque, così come sono sempre più numerosi i giovani che scelgono di studiare negli atenei dell’Emilia-Romagna. Le soglie economiche Isee e Ispe per accedere ai benefici sono rispettivamente di 23mila e 50mila euro. Le borse di studio hanno un valore che varia da un minimo di 1.097 ad un massimo di 5.371,58 euro annui, sulla base delle condizioni economiche dello studente e della condizione di studente pendolare, fuori sede o in sede. Per gli studenti che frequentano corsi che rilasciano titoli doppi o multipli che trascorrono all’estero presso l’Ateneo partner un periodo pari o superiore a sei mesi, è prevista una borsa di studio internazionale fino a 5.495 euro. Alle borse di studio si affiancano altri interventi, quali gli assegni formativi compresi tra 2mila e 4mila euro per favorire l’accesso e la frequenza a Master, corsi di alta formazione e specializzazione all’estero; gli interventi straordinari, del valore massimo di 2mila euro per studenti in situazione di particolare difficoltà; i contributi per la partecipazione a programmi di mobilità internazionale di importo commisurato al periodo di soggiorno all’estero che vanno a sostegno delle spese di vitto e alloggio; i contributi e servizi per la partecipazione a percorsi di tirocinio formativo post lauream rivolti a studenti fuori sede borsisti nelle residenze ER.GO. (NoveColonneATG)

LINGUA ITALIANA, CERIMONIA CELI 2019 A BASILEA

Roma – Sabato 29 novembre si è svolta, nell'Aula Magna dell'Università di Basilea, la sedicesima Cerimonia di consegna dei Diplomi di certificazione linguistica CELI, cui hanno assistito oltre trecento convenuti. Questo atto di riconoscimento, non solo simbolico, da parte della principale Istituzione culturale basilese è, per noi "addetti ai lavori", - si legge in una nota - motivo di profondo orgoglio e soddisfazione. La certificazione CELI, come ci ricorda la sua ispiratrice, la rettrice dell'Università perugina Giuliana Grego Bolli, è un sistema di verifica e valutazione della conoscenza della lingua italiana articolato su cinque livelli progressivi. E a questa verifica quest'anno, come ha fatto notare il moderatore della cerimonia, Roger Nesti, si sono sottoposti ben duecentosessantun candidati che hanno frequentato i corsi di Lingua e Cultura italiana (LICIT) nella circoscrizione consolare di Basilea. A conclusione del suo articolato intervento, il Console di Basilea, Pietro Maria Paolucci, ha messo in luce l’impegno congiunto del Consolato d’Italia di Basilea, dell'Ufficio scolastico circoscrizionale e della Fondazione ECAP (che è il centro d'esame). Il Console ha altresì ringraziato, in modo particolare, i qualificatissimi insegnanti di lingua e cultura italiana nonché le famiglie, che hanno spronato i giovani a proseguire il loro iter scolastico includendo la lingua di Dante, e non da ultimo gli scolari che si sono cimentati nella non facile prova. Senza queste sinergie, l'obiettivo non sarebbe stato raggiunto. Gli interventi dei vari relatori sono stati intercalati dall'accompagnamento musicale del cantautore Tonino Castiglione che, grazie alla presenza scenica, alla poeticità e profondità dei suoi brani musicali, ha riscosso un notevole successo di pubblico. Nel suo intervento finale il direttore nazionale dell’ECAP Guglielmo Bozzolini ha sottolineato l’importanza dell’italiano come lingua della musica. Terminata la consegna degli ambiti certificati, la mattinata si è conclusa con un aperitivo. (NoveColonneATG)

NILDE IOTTI, UNA MADRE DELLA REPUBBLICA

Non ho visto la puntata dell’altra sera sulla vita di Nilde Iotti perché in viaggio. Tuttavia, avendo avuto la buona ventura di conoscerla personalmente, soprattutto, di vederla all’opera nella sua alta responsabilità di Presidente della Camera dei Deputati, posso dire che non solo da noi, deputati del Pci, ma dalla quasi totalità della Camera fu apprezzata e stimata per la sua conduzione dei lavori parlamentari, per il suo rispetto delle posizioni politiche e dei ruoli di ciascuno, per la sua lealtà alle Istituzioni della Repubblica, per la sua sensibilità verso i diritti dei lavoratori e i bisogni dei ceti più deboli. La sua fu una presenza solenne, colta, comprensiva, costruttiva che, unitamente a quella del Presidente Sandro Pertini, diedero prestigio ed efficienza alle Istituzioni e speranza al popolo italiano. Nella nostra Repubblica abbiamo avuto tanti “padri e poche “madri: sicuramente Nilde Iotti fu una di queste madri. Una condotta esemplare la sua che certo non può essere minimamente intaccata da un articoletto diffamatorio. La presidente Iotti fu stimata e rispettata da ogni parte politica, dalla stampa, dai movimenti delle donne, dall’opinione pubblica. Solo qualcuno del gruppo radicale ebbe comportamenti sgradevoli, violenti verso di lei. Ricordo un episodio, di cui fui involontariamente protagonista, allorquando fui costretto a bloccare l’on. Cicciomessere che, oltre a insultare pesantemente la presidente, saltò sul banco del governo, inveiendo, gesticolando contro di lei a soli un paio di metri di distanza. Fu annunciata dai radicali una denuncia penale contro di me, ma non ebbe seguito. Ci furono dei provvedimenti del consiglio di presidenza della Camera che ho commentato con la seguente dichiarazione-stampa. (Agostino Spataro)

INCONTRO LETTERARIO SU PIRANDELLO E DE SANCTIS, L’11 DICEMBRE PRESSO LA SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI DI ROMA

ROMA – Si terrà l’11 dicembre dalle 17.30, presso la Galleria del Primaticcio di Palazzo Firenze, un incontro letterario organizzato dalla Società Dante Alighieri e intitolato “Dialogo a tre voci: Pirandello e De Sanctis contro il guardaroba dell’eloquenza”. Interverranno Giulio Ferroni, Professore emerito dell’Università “La Sapienza”, Rino Caputo, Professore emerito dell’Università “Tor Vergata”, e Valerio Cappozzo, Professore associato presso l’University of Mississippi; introdurrà Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri. (Inform)

NILDE IOTTI, UN CONVEGNO A REGGIO EMILIA PER IL VENTENNALE DELLA SCOMPARSA DELLA PRIMA DONNA DIVENUTA PRESIDENTE DELLA CAMERA ALL’INCONTRO HA PRESO PARTE IL PRESIDENTE DELLA CAMERA ROBERTO FICO

REGGIO EMILIA – “Il contributo di Nilde Iotti nella costruzione dell'identità repubblicana”, questo è il titolo del convegno tenutosi a Reggio Emilia in occasione dei vent’anni dalla scomparsa della prima donna divenuta Presidente della Camera dei deputati. All’evento ha preso parte il Presidente della Camera, Roberto Fico. “Quando mi chiedono chi nella storia della nostra Repubblica ha saputo incarnare il senso profondo delle istituzioni, rendendole autorevoli e vicine alle persone, penso a Nilde Iotti”, ha dichiarato Fico ricordando la figura della staffetta partigiana, componente dell’Assemblea costituente, e prima Presidente donna della Camera dei deputati. “Tutti noi le dobbiamo molto – ha aggiunto Fico - per come ha svolto il suo lavoro al servizio dello Stato e dei cittadini, per l’impegno a promuovere i valori democratici, per come si è spesa per valorizzare il ruolo delle donne nella società. Per come ha lottato per i diritti di tutti. Sono soprattutto i più giovani che devono imparare a conoscere da vicino la sua vita e il suo operato. Sono molto felice e onorato di averla commemorata a Reggio Emilia, sua città natale, a un evento proprio a lei dedicato dove erano presenti tanti studenti”, ha sottolineato Fico evidenziando come ricordare il passato, ricordare figure che hanno dato lustro al nostro Paese, significa maturare la consapevolezza che i diritti che abbiamo, le libertà di cui godiamo sono il frutto di un lungo percorso e dei sacrifici di tante donne e tanti uomini che hanno combattuto per raggiungerli. “Le istituzioni appartengono a tutti noi, appartengono alla comunità, ed è grazie al contributo di persone come Nilde Iotti – ha concluso Fico - che sono diventate sempre più solide. Nei momenti più difficili sono le istituzioni a essere il nostro punto di riferimento, il faro da seguire quando il mare è in tempesta. Quindi grazie a Nilde Iotti, che ha reso il nostro Paese più forte e coraggioso”. (Inform)