PENSIONI: INCONTRO AL COMITES DI PRETORIA PRETORIA - Presieduto da Luciano Gastaldi, il Comites di Pretoria ha organizzato un incontro informativo sulle pensioni. L’incontro, spiega il Comites, si terrà il prossimo 4 febbraio dalle 10 alle 12 un consulente esperto di previdenza sarà a disposizione dei connazionali che ne hanno bisogno presso la sede del Comites, sita all’interno del Social Italian Clun di Pretoria. (aise)
 
"DISTRUZIONE/RICOSTRUZIONE": ALL’IIC DI LONDRA LE FOTO DEL SISMA DI DANIELE MOLAJOLI E FLAVIO SCOLLO
 
LONDRA - È approdata all'Istituto Italiano di Cultura di Londra la mostra fotografica "Distruzione/Ricostruzione" di Daniele Molajoli e Flavio Scollo. La mostra fotografica, dopo la presentazione al Macro di Roma, è volata a Londra, ospite dell'Istituto guidato da Marco Delogu, che dell'esposizione è anche curatore. All'inaugurazione del 26 gennaio, hanno partecipato anche i due fotografi, Molajoli e Scollo. L'iniziativa rientra in un progetto di raccolti fondi per la ricostruzione di opere artistiche del territorio, portato avanti in collaborazione con Poste Italiane e il Circolo - Italian Cultural Association London. L'intento è di sensibilizzare ulteriormente il pubblico internazionale sulla tragedia e raccogliere fondi destinati a progetti culturali che si riterranno prioritari. Il terribile sisma del 24 agosto nell'Italia centrale ha portato via centinaia di vite umane e devastato uno dei luoghi più ricchi di storia e di arte del Paese: i borghi medievali, le chiese affrescate e gli edifici storici oggi sono in gran parte ridotti ad un cumulo di macerie. Per non lasciare che questa eredità vada perduta, e con essa l'identità culturale, i due fotografi hanno ripreso e scomposto le facciate di molte di queste chiese, destrutturalizzandole per poi ricomporle, allo scopo di sottolinearne la fragilità e l'urgenza nell'intervenire. I successivi due terremoti del 26 e 30 ottobre, che hanno colpito i luoghi già precedentemente interessati, hanno aggravato la situazione. In particolare nella Valnerina, nei comuni di Norcia e Preci, chiese, basiliche e monasteri già dichiarati inagibili, sono stati rasi al suolo quasi completamente. Da qui, una mutazione del senso del lavoro: la ricomposizione fotografica ha assunto la funzione di ricostruire un'immagine in molti casi ormai perduta per sempre. La mostra è aperta al pubblico fino al 14 febbraio. (aise)
 
TUNISIA: LA LINGUA ITALIANA CONQUISTA CARTAGINE
 
TUNISI - La suggestiva cornice delle rovine di Cartagine sarà il teatro, domenica 12 febbraio, di un'iniziativa per l'apprendimento della lingua italiana intitolata "Le pietre raccontano e gli allievi imparano", organizzata dall'"Associazione tunisina dell'italiano senza frontiere Ellyssa" con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura di Tunisi sotto l'egida del ministero dell'Educazione tunisino. La manifestazione rientra nell'ambito del progetto "Scuola e Territorio", giunto ormai alla seconda fase, con la partecipazione di 40 studenti e 20 docenti appartenenti a vari licei del Paese, ideato dall'ispettore, formatore di docenti tunisini ed italianista, Hammadi Agrebi, che nasce dall'esigenza di promuovere la lingua italiana attraverso l'adozione dell'innovativo metodo Clil. Questo metodo è finalizzato a sviluppare le competenze linguistiche e quelle relative alle altre discipline, tentando di coinvolgere il mondo della scuola e la realtà territoriale in un percorso di educazione cooperativa, in cui lo studente affronta in lingua italiana, i temi della responsabilità solidale, della salvaguardia e valorizzazione delle risorse ambientali e naturalistiche, storiche e culturali. Varie squadre di studenti dei diversi licei tunisini si affronteranno in una serie di originali sfide basate sulla conoscenza della lingua italiana. (aise)
 
MIGRANTI, MINNITI: NO AI MURI, MA APPROCCIO SEVERO SUI RIMPATRI
 
Roma – Muri no, approccio severo sì. Nella consapevolezza che "proprio il principio di severità migliorerà anche il principio di integrazione. Non si parla ovviamente di alzare muri ma così come siamo impegnati nell' accogliere chi ne ha diritto allo stesso modo dobbiamo rafforzare le procedure di rimpatrio". In questo modo il ministro dell'Interno Marco Minniti torna sulla famosa circolare emanata appena insidiato, e in generale sulla necessità di un maggior coordinamento, sia nazionale che internazionale, per un più efficiente meccanismo di rimpatri. "Stiamo lavorando a un sistema di centri di rimpatrio imperniato su reti di centri di piccola dimensione distribuiti razionalmente sul territorio nazionale e con una capienza non superiore nel complesso a 1.600 posti - spiega il titolare del Viminale - È intenzione del Governo, sviluppare un'attività organica che affronti il tema dei flussi, dei rimpatri e della definizione di un sistema di accoglienza diffusa". A ogni modo, aggiunge, "non trova riscontro l'ipotesi che i centri di accoglienza siano stati utilizzati come rifugio per compiere attentati terroristici". Minniti ribadisce poi che per una vera politica migratoria e di rimpatri non ci può prescindere da una parte dall' impegno della comunità internazionale, dall' altra dalla stipula di accordi bilaterali con i paesi di origine: "Non si può prescindere da un'attività internazionale con accordi e protocolli operativi di riammissione e lotta alla tratta", nelle politiche per il rimpatrio degli immigrati. "Si tratta di impegnare l'intera comunità internazionale e sviluppare un'attività organica su flussi, rimpatrio e modello di accoglienza diffusa".(NoveColonne ATG)
 
LIBRI, CESARE BOCCI PRESENTA A BARCELLONA “PESCE D’APRILE”
 
Barcellona – L’attore italiano Cesare Bocci – lo “sciupafemmine” Mimì Augello della fortunatissima serie di Rai1 il Commissario Montalbano – parteciperà ad una Cena presso la Casa degli Italiani il prossimo martedì 14 febbraio. Nel corso della cena, Bocci presenterà insieme alla sua compagna Daniela Spada “Pesce d’Aprile”, il libro nel quale raccontano 25 anni di una relazione splendida, che sarebbe potuta terminare tragicamente subito dopo la nascita della loro prima figlia, Mia. Fu infatti poco dopo questo lieto evento che il 1 aprile del 2000 (da qui il titolo del libro), appena tornata a casa con la piccola ancora in fasce, Daniela Spada ebbe un ictus: il libro racconta proprio dei lunghi e difficilissimi giorni di coma, del suo lungo recupero, della fede incrollabile di Cesare Bocci nel fatto che la sua compagna, nonostante quanto avessero detto all’inizio i medici, potesse tornare un giorno alla sua vita normale, e della sua lotta perchè questo avvenisse. Un libro intenso e prezioso, che celebra l’Amore, in una notte speciale come quella di San Valentino. Una cena però non strettamente riservata a chi è innamorato o in coppia, ma dedicata anche a chi vuole passare una serata diversa e insolita, con uno dei protagonisti del piccolo schermo italiano degli ultimi anni. (NoveColonne ATG)
 
DESAPARECIDOS, E. MARINO (PD): LEGAME DI SANGUE ITALIA-SUDAMERICA
 
Roma - Un incontro non solo “piacevole sul piano umano e politico”, ma “doveroso”. Eugenio Marino, responsabile nazionale Pd italiani nel mondo, commenta così il colloquio del 20 gennaio, nella sede del Partito Democratico, con il vicepresidente dell’Uruguay, Raul Sendic, all’indomani della sentenza del processo Condor per le stragi compiute nel corso delle dittature in Argentina, Bolivia, Uruguay e Cile negli anni ‘70-‘80. Gli imputati erano accusati di aver mandato a morte anche 23 cittadini di origine italiana che vivevano nei Paesi sudamericani. “Abbiamo lavorato molto al fianco delle vittime in questo processo – ha detto Marino -, abbiamo deciso insieme al Frente Amplio di costituirci parte civile per sottolineare non solo il legame politico tra i nostri partiti ma anche il legame di sangue tra questo continente e il nostro Paese”. Marino ricorda che “non solo tante vittime di quelle dittature erano italiane o di origine italiana, ma persino alcuni dei carnefici e degli imputati del processo, sono italiani”. Il riferimento è a Jorge Nestor Troccoli, ora cittadino italiano, ma in passato membro dei servizi segreti dell'Uruguay. Non solo, quindi, “una partecipazione politica e di affetto nei confronti del continente latinoamericano”, ma una partecipazione perché “parte in causa”, ha sottolineato il responsabile nazionale Pd italiani nel mondo. “Come Italia abbiamo subito un danno da quelle morti e da quelle sparizioni – ha ricordato Marino -: molti di questi militanti e intellettuali perseguitati, che erano emigrati italiani, militavano nei partiti che poi hanno dato origine al Frente Amplio in Uruguay e militavano nei partiti della sinistra italiana. Erano italiani, nostri militanti politici” e per questo “abbiamo subito direttamente un danno”. In virtù di questo c’è stato “un lavoro politico e giudiziario costituendoci parte civile – ha proseguito Marino -. Oggi che c’è stata questa sentenza abbiamo ritenuto non solo doveroso ma anche utile e bello confrontarci e compiacerci per le condanne e valutare insieme come proseguire rispetto a quella parte di giustizia che è mancata”. Le condanne mancate, secondo Marino, non sono arrivate “non perché i fatti non sono stati commessi, ma perché le prove erano deboli o non sufficienti. Aspettiamo di leggere la sentenza e valuteremo come proseguire”. Una riunione che ha ribadito anche “le scelte già fatte durante la visita che ho fatto in Sudamerica con Fabio Porta (presidente del Comitato italiani nel mondo e promozione sistema Paese della Camera, ndr)” e cioè l’idea di “preparare un seminario internazionale Pd-Frente Amplio in Uruguay per discutere di forme di collaborazione, a partire dai diritti umani di cui il processo Condor è il primo esempio, fino ad arrivare a forme di partecipazione politica e democratica, e al ruolo e al progetto della sinistra a livello internazionale dei prossimi anni”. La sentenza dei giorni scorsi, che ha condannato otto persone all'ergastolo e ne ha assolte 19, se da una parte ha lasciato l’amaro in bocca, dall’altra assume un importante significato politico: “Il fatto che si sia riconosciuto in pieno l’esistenza di un piano coordinato per reprimere fisicamente l’opposizione politica, i dissidenti, gli intellettuali, i militanti della sinistra, e che ci siano state delle condanne per chi ha architettato e gestito questo piano, è ovviamente un aspetto importante non solo dal punta di vista giudiziario ma anche politico”. In questo modo, ha spiegato Marino, “passa il messaggio che nessuno a qualsiasi latitudine e in qualsiasi epoca può farla franca se commette dei crimini particolarmente efferati e gravi. Anche se cambiano le condizioni politiche e anche se si scappa all’estero, arriva il momento in cui vieni punito per quello che hai fatto in un processo giusto, democratico e regolare”. “C’è voluto un po’ di tempo – ha concluso Marino - ma nonostante tutto a giudizio ci siamo arrivati. Questo è un messaggio politico per noi importante”. (NoveColonne ATG)