VOTO ESTERO, COMITATI PER IL NO: SOLLECITATA LA MASSIMA ATTENZIONE Roma – "Una delegazione dei comitati per il No, composta da Renato Brunetta, Guido Calvi, Alfiero Grandi, Roberto Menia e Gaetano Quagliariello, è stata ricevuta (il 23 novembre, ndr) dal ministro Gentiloni". È quanto comunica una nota del coordinamento dei comitati per il No. "La delegazione - si legge ancora - ha evidenziato al ministro la peculiarità del referendum, consultazione binaria che prevede la sola scelta tra due opzioni, e rispetto alla quale eventuali irregolarità potrebbero avere conseguenze molto più gravi che in altri tipi di elezioni. E' stato altresì segnalato come il clima di forte preoccupazione, motivo dell'incontro odierno, sia stato determinato da iniziative improprie che hanno visto sovrapporsi in capo alle medesime persone tre funzioni: quella di governo, quella di membri dei comitati per il Sì e in quanto tali poteri dello Stato, quella di esponenti di partito. I comitati per il No - prosegue la nota - hanno voluto incontrare il ministro di Gentiloni con spirito di collaborazione, affinché sia assicurata una consultazione referendaria priva di ombre. A tal fine è stata prospettata una casistica di segnalazioni pervenute, per sapere quali tipologie fossero meritevoli di approfondimento e quali non fondate. E' stata riscontrata una consapevolezza del problema da parte del ministro, il quale non ha negato la possibilità del verificarsi di situazioni patologiche come furti o duplicati. Sono state fornite rassicurazioni circa la volontà di far rispettare la doverosa neutralità delle reti diplomatiche e consolari, anche attraverso l'apertura di procedimenti disciplinari a fronte di accuse motivate e documentate. E' stato infine stabilito - conclude la nota - di creare un canale privilegiato attraverso il quale i comitati possano segnalare eventuali anomalie e forzature, affinché ne sia verificata la rilevanza".(NoveColonne ATG)
 
A GIFFONI LA SECONDA FASE DEL PROGETTO “DESTINAZIONE ALBANIA 2016”
 
Salerno - Dopo il successo della prima parte del “Giffoni Destinazione Albania 2016” svoltosi a Tirana dal 9 al 13 novembre scorso, prosegue nei picentini il progetto di scambio interculturale con il Paese delle Aquile promosso dal Giffoni Experience. Nell’ottica della reciprocità, il confronto si sposta dal 22 al 24 novembre a Giffoni Valle Piana dove è in arrivo una delegazione albanese composta da giornalisti, attori, docenti e studenti dell’Università delle Arti di Tirana. Per tre giorni, gli ospiti potranno conoscere da vicino i progetti della factory Giffoni, dagli ultimi lavori dell’ufficio produzione all’officina creativa del dipartimento Innovazione, passando per il cantiere della Multimedia Valley, e confrontarsi con autori, docenti e manager dell’entertainment sui temi dell’audiovisivo e del cultural sharing. L’obiettivo di “Destinazione Albania 2016” - co-prodotto dalla Direzione Generale del Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, finanziato con i fondi POC della Regione Campania, dal Comune di Tirana e dal Centro Cinematografico dell’Albania - è infatti quello di contribuire a promuovere una politica di scambio sociale e culturale tra i due Paesi, sensibilizzando diversi soggetti anche del mondo scolastico (strutture, allievi, docenti, genitori) verso le diversità culturali ed il rispetto delle differenze attraverso l'educazione alla multicultura e alla solidarietà. Alla giornata conclusiva del progetto, programmata per giovedì 24 novembre a partire dalle ore 10 in Sala Truffaut, parteciperanno le scuole di Giffoni Valle Piana e i Sindaci dei Picentini. Nell’occasione, sarà presentato anche il video celebrativo dello scambio “Giffoni Albania”.
 
SIENA, IL CENTRO DI ANTROPOLOGIA DEL MONDO ANTICO FESTEGGIA 30 ANNI
 
Siena - Capire chi erano i greci e i romani, andando oltre gli aspetti letterari, filosofici, artistici, per arrivare ai significati più profondi della cultura classica, grazie all’antropologia. E’ ciò che ha fatto il centro Ama – Antropologia del mondo antico, che Maurizio Bettini ha fondato con altri studiosi all’Università di Siena e che quest’anno compie i suoi primi trent’anni. I tre decenni di attività verranno celebrati in un incontro che si terrà nell’Ateneo senese, il 25 novembre, presso l’auditorium del Santa Chiara Lab, a partire dalle ore 17. Studiando i popoli dell’antichità con un approccio antropologico, osando osservarli e indagarli come ogni altro popolo, il filone di ricerca adottato da Bettini ha impresso una svolta alla conoscenza della classicità. L’intensa attività di ricerca con pubblicazioni in Italia e all’estero si è riflessa in questi anni anche nei corsi di laurea e di dottorato, che hanno richiamato all’Università di Siena numerosissimi giovani per formarsi alla cultura della classicità, in un ambiente aperto allo scambio internazionale che ha visto il confronto anche con famosi studiosi europei ed americani. Il mito, l’identità, gli studi di genere, gli “animal studies”, la parentela e la filiazione nelle società antiche, le modalità del discorso enigmatico, la religione romana, le forme della poesia epica greca sono alcuni dei temi indagati dal centro senese di studi dedicati al mondo antico. In questi trent’anni il Centro ha promosso le sue collane (in particolare presso gli editori Einaudi e Mulino), ha organizzato oltre quaranta convegni, ha tenuto e tiene relazioni scientifiche con importanti istituzioni di ricerca nel mondo (University of California at Berkeley, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales e Centre ANHIMA di Parigi). La nuova immagine del mondo antico e le nuove prospettive di ricerca hanno coinvolto anche la scuola superiore: da anni infatti il centro Ama collabora con il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca nell’attività formativa per gli insegnanti e costituisce ormai un punto di riferimento per centinaia di docenti che desiderano sperimentare nuovi modi per appassionare i ragazzi allo studio del mondo antico. (NoveColonne ATG)
 
MIGRANTI, DA MARCINELLE A LAMPEDUSA: AL SENATO SI RIFLETTE SU PASSATO E PRESENTE
 
Roma – È iniziata il 23 novembre e si concluderà il 2 dicembre “Migrazioni, da Marcinelle a Lampedusa”, una manifestazione organizzata dal Comitato per le questioni degli italiani all’estero, presieduta dal senatore Claudio Micheloni (Pd), presso la biblioteca Giovanni Spadolini del Senato. Undici eventi, accompagnati da mostre fotografiche e docufilm, attraverseranno la storia delle migrazioni di ieri e di oggi, mettendo in relazione le storie degli italiani che nel ‘900 migrarono verso paesi più ricchi in cerca di un futuro migliore, con quelle dei nuovi migranti che oggi fuggono dalle guerre e dalla fame cercando un nuovo inizio in Italia e in Europa. Ad aprire la prima giornata di incontri, il convegno “70 anni dagli accordi italo-belgi per il reclutamento della manodopera italiana: memoria del passato per costruire il futuro”, nel corso del quale si è ricordata la tragedia della miniera di Marcinelle dell’8 agosto del 1956, dove a causa di un incendio morirono 262 persone, in gran parte migranti italiani in Belgio. All’incontro - presieduto da Micheloni - è intervenuto il presidente del Senato, Pietro Grasso, che ha spiegato il senso della manifestazione: “L'idea di unire idealmente Marcinelle e Lampedusa nasce da due recenti viaggi che mi hanno segnato profondamente (...). Marcinelle è anche uno dei simboli della costruzione europea, perché la dignità del lavoro che lì era stata ignorata e offesa è diventato il fondamento irrinunciabile della nostra Europa, un'area di giustizia, diritti e valori nella quale la libera circolazione delle persone non è un mero fattore economico, ma espressione della comune cittadinanza europea”. Tra gli eventi in programma nei prossimi giorni, la proiezione del film “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi, che martedì 29 novembre sarà proiettato in presenza dello stesso presidente del Senato, che discuterà del “confine più simbolico d’Europa” insieme a Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e protagonista della pellicola. (NoveColonne ATG)
 
REFERENDUM COSTITUZIONALE: LE OPERAZIONI DI VOTO ALL’ESTERO CHIUDONO ALLE ORE 16 LOCALI DEL 1° DICEMBRE
 
ROMA – In relazione a notizie apparse su organi di stampa e circolate anche su social media, la Farnesina tiene a precisare che le operazioni di voto all’estero chiudono alle ore 16 locali del 1° dicembre. Se è pur vero che la Legge dispone che l’elettore debba spedire la busta con la scheda votata “non oltre il decimo giorno precedente la data stabilita per le votazioni in Italia” (art. 12 co. 6, L. 459/2001) – ossia, in questo caso, non oltre il 24 novembre – tale termine è puramente ordinatorio e non perentorio, come chiarito anche dalla successiva disposizione che prevede che gli uffici consolari devono inviare in Italia “le buste comunque pervenute non oltre le ore 16, ora locale, del giovedì antecedente la data stabilita per le votazioni in Italia” (art. 12 co. 7, L. 459/2001), ossia appunto il 1° dicembre. Gli elettori all’estero sono invitati ad attenersi alle indicazioni contenute nel foglio informativo contenuto nel plico ricevuto dal consolato e a non dare credito a informazioni in contraddizione con quanto ivi indicato. (Inform)
 
A ESSLINGEN IL CONVEGNO “IL SUCCESSO ITALIANO IN TERRA SVEVA”
 
STOCCARDA – Si è tenuto, presso il Salemer Pfleghof di Esslingen, sede storica delle associazioni genitori del Baden-Wùrttemberg, il convegno “Il successo italiano in terra sveva”. Organizzato dal Comites di Stoccarda in collaborazione con la VIU-FIDI Germania, il Consolato Generale e finanziato dal Maeci , l’evento ha riscosso notevole successo. Davanti ad un pubblico composto da scolari e studenti italiani e tedeschi, accompagnati dalle rispettive insegnanti, si è esibita la soprano Giulia Guarneri ed il maestro Leonardo Spadaro. Hanno portato i saluti la presidente del Consiglio Regionale del B.-W. Muhterem Aras; il vicesindaco della città di Esslingen Wilfried Wallbrecht e Anna Koktsidou, redattrice e incaricata per l’integrazione della Radio SWR. Sono poi intervenuti la ricercatrice Maria Carolina Florian, responsabile di un gruppo di ricerca sulle cellule staminali presso l’Istituto di medicina molecolare dell’Università di Ulm; Silvio Nadalin, chirurgo di fama mondiale, responsabile del Centro Trapianti del policlinico di Tubinga; Roberto Caciuffo, fisico, punta di eccellenza del Centro Euratom di Karlsruhe; Francesco Rava, imprenditore di Nùrtingen, con un fatturato di oltre 60 milioni di euro all’anno; Vittorio Lazaridis, provveditore agli studi dalla città di Karlsruhe fino al lago di Costanza, responsabile di ben 35.000 insegnanti e di circa 200.000 studenti; Florian Ebner, punta di diamante della neurochirurgia del policlinico di Tubinga e una delle eccellenze più note in questo campo in Germania; Cinzia Piatti, docente all’Università di Stoccarda-Hoheneim, dove si occupa di politiche alimentari globali. A seguire la testimonianza dei fratelli Antonio e Michele Di Gennaro, venuti in Germania come muratori negli anni 50 e 60, che hanno creato un gruppo alimentare che occupa circa 100 persone con alcune decine di milioni di fatturato all’anno, presente in tutte le più grandi città della Germania, sono tra quelli che hanno fatto conoscere ai tedeschi della Svevia e poi in tutta la Germania, l’aceto balsamico, l’olio di oliva, la mozzarella. Sono poi intervenuti Emanuele Scacchi, biologo, punta di eccellenza dell’ Istituto Max Planck di Tubinga; Alessandro Bellardita, giudice, presso il tribunale di Heidelberg; Michele Dianella, imprenditore della zona di Leonberg, ha circa settanta dipendenti con un giro di affari di 40 milioni di euro; Stefania Neonato, insegnante di “Storia del pianoforte” alla Scuola di Musica di Stoccarda;Massimiliano Cava, imprenditore, da circa 15 anni a Stoccarda, che ha creato la “Da Vinci Engineering”, un’azienda che occupa 330 persone, di cui 300 sono ingegneri. Ha chiuso i lavori dichiarandosi entusiasta di questa manifestazione e augurandosi che si continui su questa strada, il segretario generale del Cgie Michele Schiavone. (Inform)