PREMIO DEL TEATRO NAZIONALE SERBO ALL'IIC DI BELGRADO BELGRADO - L'Istituto Italiano di Cultura di Belgrado ha ricevuto oggi il premio speciale del Teatro Nazionale di Belgrado per la collaborazione allo sviluppo di progetti artistici e la partecipazione alla stagione teatrale in Serbia. Durante la cerimonia ufficiale, che si svolge ogni anno il 22 novembre, giorno in cui ricorre l'anniversario della primo rappresentazione del Teatro, il ministro della Cultura Vladimir Vukosavljevic ha presentato il quadro in cui si inseriscono le iniziative legate al mondo del teatro, della musica e dell'arte in Serbia. Il direttore del Teatro Nazionale Dejan Savic ha commentato i momenti salienti della stagione 2015/16 e premiato artisti e professionisti dello spettacolo serbo. All'Istituto Italiano di Cultura è stato atttribuito, prima istituzione pubblica straniera, il prestigioso riconoscimento per la collaborazione con il Teatro nazionale serbo. Si tratta di progetti che coinvolgono la musica strumentale e lirica, spettacoli teatrali e masterclass in cui sono impegnati artisti e musicisti italiani. Il direttore dell'Istituto, Davide Scalmani, ha ritirato il premio ricordando i recenti risultati delle collaborazioni in campo culturale e artistico e in particolare gli eventi della stagione trascorsa e i nuovi progetti con il Teatro Nazionale di Belgrado, istituzione centrale nella vita culturale e sociale della Serbia. (aise)
 
CIR E 50 ORGANIZZAZIONI EUROPEE: PORRE FINE ALL’APOLIDIA DEI BAMBINI
 
ROMA - Oggi l’European Network on Statelessness (ENS), di cui il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) fa parte insieme ad oltre 50 organizzazioni della società civile europea, consegnerà una petizione ai membri del Parlamento europeo e del Consiglio d’Europa chiedendo ai leader europei di impegnarsi a porre fine al fenomeno dell’apolidia dei bambini. La petizione – spiega il CIR – è parte di una campagna sostenuta da un ampio gruppo di attori internazionali con l’obiettivo di fare pressione sui Paesi europei affinché riformino le legislazioni che impediscono ai bambini di acquisire una nazionalità. Si pone come obiettivo quello di risolvere quei gap nelle legislazioni e nelle prassi amministrativo-burocratiche che impediscono di identificare e garantire una nazionalità ai bambini nati in territorio europeo. Chiede che sia resa certa, subito dopo la nascita, l’acquisizione di una cittadinanza: ad oggi infatti, meno della metà degli Stati europei ha pienamente incorporato le necessarie salvaguardie per attuare l’obbligo internazionale di proteggere i diritti dei bambini ad avere una nazionalità. Questa campagna prevede eventi a livello nazionale in Italia, Polonia, Slovenia, Francia, UK, Albania, Macedonia, Serbia e altri Paesi. A Roma – domani 23 novembre – il CIR promuove una Tavola Rotonda tecnica per discutere dell’apolidia nell’attuale contesto italiano, alla quale parteciperanno i membri della Commissione Diritti Umani del Senato, l’UNHCR, il Ministero dell’Interno e altri esperti della materia. L’Italia deve ancora adottare il Disegno di legge sul Riconoscimento dello status di apolide presentato ormai un anno fa dalla Commissione dei Diritti Umani del Senato in collaborazione con l’UNHCR e il CIR. Questa proposta – in linea con quanto richiesto dalla petizione - disegna risposte accessibili e concrete ai problemi degli apolidi nel nostro Paese e, una volta divenuta legge dello Stato, costituirebbe un indispensabile strumento diretto a prevenire ed eliminare situazioni di apolidia che potrebbero coinvolgere intere comunità di persone e, in modo particolare, proprio i minori. “Siamo convinti che l’approvazione del Disegno di Legge sul riconoscimento dello status di apolide sia un passo indispensabile e raggiungibile per eliminare la sofferenza di migliaia di persone in Italia, tra cui tantissimi bambini. È un impegno che il Parlamento dovrebbe prendersi per garantire dignità a persone che vivono, nel nostro Paese, senza il riconoscimento dei loro diritti più basilari”, dichiara Daniela Di Rado, responsabile del tema per il CIR. “È difficile immaginare che vita sia quella di un bambino che cresce senza una nazionalità: può significare restare esclusi dal sistema sanitario, dalla possibilità di andare a scuola e molte altre opportunità, senza contare l’impossibilità di esprimere il proprio potenziale e sviluppare un senso di non appartenenza. Questa condizione, oltre che causare numerose difficoltà pratiche, comporta un senso di angoscia per i bambini e i loro genitori”, continua Fiorella Rathaus, direttrice del CIR. Le ricerche condotte dall’ENS rilevano che spesso chi nasce da genitori senza una nazionalità eredita questo status. Anche i bambini in stato di abbandono o orfani, con genitori senza una nazionalità conosciuta, corrono questo rischio, esattamente come quelli che affrontano il processo internazionale di adozione e che arrivano in Europa come rifugiati. “Il supporto ricevuto dalla campagna #StatelessKids in tutta Europa, che conta più di 22.000 firme, mostra il grande impegno per eliminare l’apolidia e la sofferenza che causa ai bambini e ai genitori. La buona notizia è che l’apolidia è un problema risolvibile lavorando insieme. La società civile e i governi possono mettere un punto una volta per tutte” – conclude Chris Nash, Direttore di ENS. (aise)
 
IL PREMIO ELSA MORANTE PER LA SAGGISTICA AD ALDO CAZZULLO/ PER L’IMPEGNO CIVILE PREMIATA SUOR ROSEMARY NYIRUMBE
 
NAPOLI - È Aldo Cazzullo con il suo "Le donne erediteranno la terra" (Mondadori) il vincitore del Premio Elsa Morante 2016 per la saggistica. A decretarlo la giuria del Premio, presieduta da Dacia Maraini, e composta da Silvia Calandrelli, Francesco Cevasco, Enzo Colimoro, Maurizio Costanzo, Roberto Faenza, David Morante, Tjuna Notarbartolo (direttore della manifestazione), Paolo Ruffini, Emanuele Trevi e Teresa Triscari. Il saggio di Cazzullo, vivace ed approfondito, fotografa, con sagacia e delicatezza, il mutamento di ruoli e percezioni dell’universo femminile, tracciandone la storia passata, attraverso figure esemplari e di ogni settore e prevedendo un definitivo avanzamento della donna di cui il nostro secolo sarebbe testimone. Sono moltissime le figure femminili che, internazionalmente, ricoprono ruoli di prestigio o di potere. L'Italia resta un Paese maschilista; eppure sono donne importanti amministratrici o scienziate. "Le donne erediteranno la terra perché sono più dotate per affrontare l'epoca grandiosa e terribile che ci è data in sorte. Perché sanno sacrificarsi, guardare lontano, prendersi cura". Aldo Cazzullo, giornalista, inviato ed editorialista del Corriere della Sera, romanziere e saggista, ha dedicato oltre dieci libri alla storia e all'identità italiana. E una donna che "erediterà la terra" è sicuramente suor Rosemary Nyirumbe, già eroe dell’anno per la CNN e inserita tra le cento personalità più influenti del mondo secondo Time Magazine, a cui sarà conferito il Premio Elsa Morante per l’Impegno Civile. Coraggiosa, generosa, illuminata, da anni conduce in Uganda una pacifica battaglia fatta di istruzione, lavoro e riscatto, salvando le bambine-soldato barbaramente impiegate nelle guerre che da anni brutalizzano l’Africa. La sua storia è raccontata nel recente libro "Suor Rosmary Niyrumbe. Cucire la speranza" pubblicato dalla Emi. Suor Rosmary, religiosa ugandese sessantaduenne, appartiene alla congregazione delle suore del Sacro Cuore di Gesù, ostetrica, laureata e con Master in Etica dello sviluppo, è diventata suora a soli 15 anni, "per amore dei bambini". Ha fondato la scuola di Santa Monica dove hanno trovato rifugio migliaia di donne e bambini. I due vincitori del Premio Elsa Morante, insieme agli altri che saranno annunciati nei prossimi giorni, ritireranno il prestigioso riconoscimento nel corso della cerimonia di premiazione del Morante 2016 che si terrà il prossimo 12 dicembre, alle ore 18.00, al teatro Mercadante di Napoli. Il Premio Elsa Morante, è organizzato dall’Associazione Culturale Premio Elsa Morante -onlus, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, la Città Metropolitana di Napoli ed il Teatro Mercadante. Il coordinamento è affidato alla giornalista Iki Notarbartolo e la comunicazione alla giornalista Gilda Notarbartolo. Media partner Rai Cultura. (aise)
 
“DIRITTO AL VIAGGIO”, A MODENA IL PRIMO FESTIVAL DELLA MIGRAZIONE
 
MODENA – Dal 25 al 27 novembre Modena ospita il primo Festival della Migrazione. In programma convegni, dibattiti, laboratori, spettacoli e mostre con la partecipazione di ospiti e relatori da tutto il mondo. Il tema scelto per questa prima edizione del Festival della Migrazione è il “diritto al viaggio”, fil rouge di un percorso che si svilupperà lungo tappe di carattere giuridico, giornalistico, culturale e, soprattutto, umano. L’evento è promosso da Fondazione Migrantes, Associazione Porta Aperta Onlus, Dipartimento di Giurisprudenza di Unimore e IntegriaMo, con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Comune di Modena, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e di aziende del territorio.(Programma del Festival : http://www.festivalmigrazione.world ) (Inform)
 
APERTE A OTTAWA PRESSO LA RESIDENZA DELL’AMBASCIATORE CORNADO LE CELEBRAZIONI DELLA “PRIMA SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO”
 
OTTAWA – E’ stata ufficialmente inaugurata a Ottawa la “ Prima Settimana della cucina italiana nel mondo”. A dare avvio alla manifestazione, una “Cena accademica” a tema regionale presso la residenza dell’ambasciatore d’Italia in Canada Gian Lorenzo Cornado, organizzata dall’Ambasciata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Toronto e con le delegazioni dell’Accademia Italiana della Cucina rispettivamente di Toronto e di Cortina d’Ampezzo. Proprio la “regina delle Dolomiti” con le sue eccellenze enogastronomiche è stata infatti la protagonista assoluta della serata. Ad aprire i lavori, una conferenza del delegato dell’Accademia Francesco Pradella dal titolo “Cortina d’Ampezzo of one hundred years ago”, con un excursus sulla storia della località e della sua preziosa tradizione culinaria, accompagnata dalla proiezione di fotografie del territorio ampezzano, alcune delle quali provenienti dall’archivio storico del fotografo riconosciuto a livello internazionale Stefano Zardini. A seguire gli chef Stefano Lozza e Nicola Bellodis hanno preparato un cena con piatti tipici della tradizione ampezzana. A guidare le delegazioni di Toronto e Cortina d’Ampezzo rispettivamente la signora Marisa Bergagnini ed il signor Luigino Grasselli. Nel corso del suo indirizzo di saluto l’ambasciatore Cornado ha evidenziato come la Settimana della Cucina italiana cada, in Canada, in un momento particolarmente significativo, a poche settimane dalla firma dell’accordo di libero scambio con l’Unione Europea, che prevede il riconoscimento delle più importanti DOP e IGP italiane. “La Settimana della cucina italiana” – ha detto l’ambasciatore, riprendendo le parole del ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni – “è una grande operazione diplomatica e politico culturale, ed ha un valore culturale perché’ in tutto il mondo c’è l’associazione dell’idea della bellezza italiana a quella della nostra cucina”. Nei prossimi giorni altri eventi sono in programma nella capitale canadese. Primo tra questi, il 23 novembre, una grande serata di degustazione di prodotti tipici –organizzata con ICE, Istituto Italiano di Cultura di Toronto e Accademia Italiana della Cucina – finalizzata alla promozione della gastronomia italiana di qualità, alla presenza di autorità del Governo e del Parlamento federale. (Inform)