PROGRAMMA INTERREG ITALIA-SVIZZERA: PRIMO BANDO 2014-2020 ROMA - Accrescere e sostenere lo sviluppo e la coesione dell’area transfrontaliera Italia-Svizzera (quattro regioni italiane e tre Cantoni svizzeri) valorizzando le risorse locali, sfruttando le peculiarità che caratterizzano i due versanti e consolidando le relazioni internazionali. Questo l’obiettivo del primo bando del Programma Interreg Italia-Svizzera 2014-2020: le manifestazioni di interesse (idea progettuale in forma sintetica) vanno presentate entro il 15 settembre. Cinque le aree tematiche dei progetti che possono essere presentati: Asse 1 Competitività delle imprese: stimolare la collaborazione tra gli imprenditori locali dei due versanti per sviluppare un’economia dell’area transfrontaliera; Asse 2 Valorizzazione del patrimonio naturale e culturale: accrescere l’attrattività dell’area valorizzando le risorse naturali e culturali e favorire un uso efficiente e sostenibile delle risorse idriche; Asse 3 Mobilità integrata e sostenibile: promuovere nell’area transfrontaliera soluzioni per un sistema di trasporto sostenibile e integrato volto a ridurre le emissione e aumentare l’accessibilità dei territori; Asse 4 Servizi per l’integrazione delle comunità: incoraggiare l’inclusione sociale e l’accessibilità ai servizi per crescita e competitività dell’area di cooperazione; Asse 5 Rafforzamento della governance transfrontaliera: stimolare l’adozione di strumenti di coordinamento fra Amministrazioni e interessati per rafforzare la governance transfrontaliera dell’area. In autunno sono previsti laboratori formativi per orientare i soggetti interessati prima della presentazione dei progetti definitivi. Sia la presentazione della manifestazione di interesse che la partecipazione ai laboratori informativi sono condizione necessaria per la presentazione definitiva dei progetti, prevista per fine 2016. L’area del Programma Interreg Italia-Svizzera comprende quattro regioni italiane: Valle d’Aosta, Provincia di Bolzano, Lombardia (Province di Como, Lecco, Sondrio e Varese), Piemonte (Province di Novara, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola) e i tre Cantoni svizzeri Ticino, Grigioni e Vallese. La partecipazione al bando è aperta a soggetti pubblici e privati con sede localizzata nell’area di cooperazione. Per presentare un progetto di cooperazione (valore indicativamente compreso fra 500.000 e 2.000.000 di euro) è necessario costituire un partenariato che comprenda almeno un partner italiano ed un partner svizzero. verranno finanziati sia progetti brevi, di durata non superiore ai 18 mesi che progetti di durata compresa tra 18 e 36 mesi. Il finanziamento potrà raggiungere il 100% del costo ammesso per i beneficiari pubblici italiani (85% risorse FESR e 15% cofinanziamento nazionale). Per i beneficiari privati il contributo pubblico (sole risorse FESR) non potrà superare l’85% del costo ammesso. (aise)
 
NEW YORK: IL CORO D’ITALIA CERCA NUOVI CANTANTI
 
NEW YORK - Nel futuro uno spettacolo importante: l’Italian Heritage Concert del 20 novembre. In vista di questo appuntamento, il Coro d'Italia del “D’Italia Programs” diretto nel New Jersey da Marylou Romano sta cercando cantanti – ma anche danzatori – per lo spettacolo del prossimo autunno. Il Gruppo è composto sia da professionisti che da cantanti amatoriali: a partire da settembre proverà una volta a settimana per lo spettacolo del 20 novembre sempre al Montclair Art Museum. Coro d'Italia è la prima ensemble americana dedicata esclusivamente alla canzone, alla danza e ai costumi italiani e italo-americani. Fondata nel 1932 a New York City, l'ensemble fa parte del “D'Italia Progams”, ora con sede nel New Jersey, si esibisce in tutta la Tri-State Area. “D'Italia Programm” quest’amnno (2016) è anche destinatario di un New Jersey State Arts Council Grant, gestito dal Dipartimento degli Affari Culturali della contea di Essex. (aise)
 
"THE ITALIAN WAY": DOCUFILM SUI GIOVANI MIGRANTI
 
ROMA - Si intitola "The Italian Way", il film documentario prodotto dalla società Stamen Film diretto da Luigi Maria Perotti, nato per illustrare le storie di alcuni giovani connazionali che, dopo aver affrontato la prova dell'espatrio, si sono stabiliti all'estero affermandosi con successo nelle rispettive professioni, per cercare di individuare se e come stia evolvendo oggi agli occhi del mondo la percezione di pregi e difetti connessi all'essere italiano. Il filmato – finanziato dalla Farnesina (Dgit)- ha per protagonisti tre giovani italiani emigrati che vivono rispettivamente a Rio de Janeiro, San Francisco e Londra: The Italian Way racconta come si siano trovati a lasciare l'Italia, portando con sè un bagaglio di formazione, esperienze, cultura, idee e creatività, che ha permesso loro di affermarsi positivamente nei nuovi contesti di lavoro e di vita, e di guadagnare l'apprezzamento e la stima di colleghi, amici e partner di differenti nazionalità. E sono proprio questi ultimi che, sulla base della conoscenza maturata nella frequentazione quotidiana, ne delineano alcuni aspetti tipici di "italianità", che - superando gli stereotipi - mostrano di costituire i veri punti di forza delle biografie di successo. Il documentario ha una durata di circa 60 minuti. Una breve presentazione è disponibile qui. (aise)
 
IL RENZI PENSIERO: UNA SETTIMANA DIFFICILE
 
Una settimana molto difficile da commentare sul fronte terrorismo. Piangiamo innanzitutto le vittime di Dacca, in Bangladesh, in particolar modo i nostri connazionali trucidati da un commando di estremisti islamici pieni di odio contro la vita e contro il mondo. Ho espresso il dolore del nostro Paese in questa dichiarazione. Le storie degli italiani che hanno perso la vita in Bangladesh ci risuonano nella mente. La storia di chi è stata uccisa insieme al bambino che portava in grembo. La storia di chi è stato ucciso mentre lavorava lontano da casa per i propri figli. La storia di chi è stato ucciso dopo anni spesi in un Paese che aiutava anche attraverso forme di volontariato e di assistenza sanitaria. Tante storie per un unico grande dolore. Come ha assicurato il Presidente Mattarella - che è tornato in anticipo dall'estero per accogliere personalmente l'aereo con i nostri connazionali - l'Italia non lascerà sole queste famiglie. Perché noi siamo una famiglia di famiglie. E il modo giusto per non dimenticare Cristian, Marco, Nadia, Claudia, Adele, Simona, Vincenzo, Maria e Claudio è difendere questi valori. Il modo giusto per ricordare queste persone non è rinchiudersi nella paura, ma vivere con ancora più intensità. La strategia di morte dei terroristi va rifiutata ogni giorno, ogni istante. Ma va combattuto l'odio a tutti i livelli. È stata davvero una settimana difficile. Pensate ai bambini saltati in aria al mercato di Baghdad in un attentato che ha fatto più di cento vittime. O ai cinque poliziotti uccisi a Dallas dai cecchini mentre garantivano l'ordine a una manifestazione contro le violenze della polizia, le cui immagini rimbalzano in queste ore da un lato all'altro del pianeta. E pensate a Emmanuel, un nostro fratello nigeriano che perde la figlia e i genitori in un attentato di Boko Haram contro una chiesa. Subendo ogni tipo di violenze riesce a mettersi in salvo con la moglie, Chimiary, e arrivare in Italia dove diventa un richiedente asilo. Ma viene ucciso presumibilmente da un nostro connazionale in circostanze sulle quali pretendiamo che sia fatta piena luce. Tutti insieme dobbiamo combattere la cultura dell'odio e del disprezzo. Respingere l'odio, l'insulto, la discriminazione. Respingere la paura dell'altro, da Dallas a Baghdad, da Dacca a Fermo. Una sfida che fa tremare i polsi, tanto è alta e impegnativa. Ma anche una di quelle sfide che danno alla politica il significato più profondo della sua vocazione.
 
DA TRIESTE A SARAJEVO A PIEDI PER L’EUROPA
 
Sarajevo - “Arriva a Sarajevo ‘Il Sogno d’Europa’: un gruppo di camminatori partiti da Trieste per testimoniare, attraversando a piedi i paesi dell’Europa e dei Balcani, come i valori dell’Europa unita siano la chiave per affrontare le sfide del presente e far sì che il Continente resti un laboratorio di civiltà ed uno spazio di diritti”. Così l’Ambasciatore d’Italia Ruggero Corrias in occasione della presentazione dell’iniziativa “Il Sogno dell’Europa. In cammino da Trieste a Sarajevo” che si è tenuta il 6 luglio presso Ars Depot-Ars Aevi a Sarajevo, con la collaborazione dell’Ambasciata d’Italia e dell’Associazione Dante Alighieri in Bosnia Erzegovina. Sarajevo è il traguardo del cammino intrapreso da oltre 30 persone lo scorso 5 giugno dalla Risiera di San Sabba a Trieste, luogo in cui si trovava l’unico campo di sterminio nazista in Italia, attraverso Slovenia, Croazia e Bosnia Erzegovina. L’iniziativa, promossa dall’associazione italiana Repubblica Nomade, vuole ricordare, attraversando i paesi dilaniati da due Guerre Mondiali e dai conflitti nella ex Jugoslavia, i valori fondanti dell’Europa: dialogo, pace, ricchezza nella diversità. Il progetto, che annovera tra i fondatori lo scrittore italiano Antonio Moresco, è nato sei anni fa ed ha già compiuto vari cammini, tra cui nel 2012 quello di 1200 km da Mantova a Strasburgo intitolato “Freccia d’Europa”. Dopo alcuni giorni di sosta a Sarajevo, il cammino riprenderà per raggiungere l'annuale Marcia della Pace verso Srebrenica. (NoveColonne ATG)
 
UIL SCUOLA FA IL PUNTO SULLA PROMOZIONE DELLA LINGUA ITALIANA IN BRASILE
 
Roma - Come si legge sul sito della Uil Scuola Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola e Angelo Luongo, responsabile del Dipartimento Estero hanno incontrato lo scorso 29 giugno, il Console Generale d'Italia a Rio de Janeiro, Riccardo Battisti. L’incontro ha rappresentato un importante opportunità per fare il punto sullo stato della diffusione della lingua e della cultura italiana in Sud America e in particolare le prospettive di potenziamento degli strumenti scolastici e di promozione dell'italiano in Brasile. “Alla vigilia delle imminenti olimpiadi a Rio de Janeiro - ha sottolineato Pino Turi – appare in tutta la sua rilevanza la presenza della lingua e della cultura italiana e il ruolo che ciò può svolgere in termini di promozione del made in Italy, in questo grande paese. Pur in assenza di risorse adeguate per far fronte alla crescente domanda di italiano, proveniente oltre che dai discendenti degli italiani, anche da migliaia di cittadini brasiliani, è forte la necessità che il Parlamento (ri)metta mano, al più presto, ad una radicale riforma del settore che possa realizzare le necessarie sinergie tra istituti di cultura, enti gestori e scuole, con interventi mirati in base alle specifiche esigenze delle diverse aree geografiche estere”. “Anche la Uil Scuola ha fatto le sue proposte - ha precisato Turi - ribadendo il totale dissenso del sindacato ad interventi, come quelli in atto, che senza alcun confronto con chi tutti i giorni vive e svolge questo delicato compito si risolve in decreti dell'Esecutivo, decisi nelle stanze ministeriali, per lo più indotti da esigenze finanziarie e tagli. Occorre, invece, a parere della UIL Scuola, (ri) aprire un dibattito a cui è chiamato il Parlamento stesso: la legge 107/2015 ha in sé errori che sempre più si stanno rivelando deleteri per il futuro del paese, scelte sbagliate che vanno modificate. Le scuole italiane all'estero, non rappresentano più un intervento assistenziale per gli emigrati italiani e per i loro discendenti. Rappresentano, piuttosto, il veicolo di una politica estera, che affermando la cultura italiana nel mondo, la introduce nel tessuto sociale ed economico con indubbi benefici per il nostro paese”. (NoveColonne ATG)