SCUOLE ALL’ESTERO/ ANP: DALL’ANNO PROSSIMO 6 DIRIGENTI IN PIÙ ROMA - Charleroi, Vancouver, Rosario, Santiago, Il Cairo e Perth. Queste le sei sedi dove dall’anno prossimo la Farnesina invierà un dirigente scolastico. A riferirlo, non senza soddisfazione, è l’Associazione Nazionale dirigenti e alte Professionalità della scuola (Anp), spiegando che così il contingente dei Dirigenti Scolastici passerà da 36 a 42 unità: 8 presso le scuole statali e 34 presso i consolati. “La situazione determinatasi a seguito del D.L. 6 luglio 2012, n. 95 è stata in questi ultimi anni difficilmente gestibile, come riconosce lo stesso MAECI”, si legge nella nota dell’associazione. “Ad alcuni dirigenti di istituzioni scolastiche all'estero sono state attribuite responsabilità esorbitanti che arrivavano in qualche caso al coordinamento e alla gestione della presenza della scuola italiana in ambiti territoriali a volte semicontinentali”. “Come diciamo da anni – continua la nota dell’ANP - l'unica professionalità non fungibile con altre tipologie di personale scolastico all'estero è quella dei dirigenti. Il MAECI ne ha preso atto ed ha riattivato i posti presso le sedi di Charleroi, Vancouver, Rosario, Santiago, Il Cairo e Perth”. Una volta chiusa la definizione del contingente, il MAECI avvierà la nuova procedura per la selezione dei dirigenti da inviare all'estero per il prossimo anno scolastico. (aise)
 
A COPENAGHEN LA III GIORNATA DEI RICERCATORI ITALIANI IN DANIMARCA
 
COPENAGHEN - La terza giornata dei ricercatori italiani in Danimarca, ospitata nella residenza storica dell'ambasciata italiana mercoledì 11 marzo, ha sviluppato un dibattito sullo stato della ricerca nei due Paesi. Il preside della facoltà di Studi Umanistici dell'università di Copenaghen, Ulf Riber Hedetoft, ha sottolineato l'aumento delle sponsorizzazioni private anche per le humanities e l'ambizioso programma di digitalizzazione del patrimonio bibliotecario. Il capo dipartimento dell'istituto Niels Bohr, Robert Krarup Feidenhans'l, ha invece tracciato una linea di continuità nella ricerca sulla materia dal ‘900 ad oggi, evidenziando i contributi italiani ad una grande tradizione danese, da Fermi alla Gianotti, sino ai nostri ricercatori che partecipano al generatore europeo di neutroni ESS di Lund (Sud Svezia). Il presidente dell'ANVUR (agenzia nazionale di valutazione della ricerca), Stefano Fantoni, da parte sua, ha illustrato impegni e sfide dell'attuale sforzo italiano di misurazione e incentivazione dei risultati accademici e scientifici. Il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti, premio Brain 2014 della fondazione danese Lundbeck e Principe de Asturias 2011, ha illustrato l'avventura accademica ed umana, presso l'università di Parma, della scoperta dei "neuroni a specchio", la base cerebrale dell'empatia. In Danimarca vivono e operano centinaia di ricercatori italiani, attratti dai generosi incentivi disponibili presso il mondo accademico, le imprese, i centri di studio, le fondazioni private, nell'ambito di una politica del Paese molto protesa verso una società ed un'economia della conoscenza. All'incontro hanno partecipato le principali imprese italiane presenti nel Paese scandinavo e tutti gli attori nazionali della promozione e dell'internazionalizzazione, tra cui ICE e addetti scientifici da Stoccolma, addetti militari da Berlino, camera di commercio italo-danese e Istituto di Cultura a Copenaghen. (aise)
 
"IDENTITÀ E CULTURA ITALIANE NELLE EX PROVINCE DI ISTRIA E DALMAZIA, 1945-2015" IN UN CONVEGNO A TERNI
 
TERNI - Cosa è rimasto di "italiano" in Istria e Dalmazia, a settant'anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale? Domanda alla quale cercheranno di rispondere i relatori di "Identità e cultura italiane nelle ex province di Istria e Dalmazia", incontro che sarà ospitato venerdì 27 marzo nella Sala Consiliare di Palazzo Spada, sede del Comune di Terni. "Un appuntamento", fanno sapere gli organizzatori, "volto a cercare di capire quanto italiani e slavi conoscano del loro passato e quali tracce abbia lasciato la comunità italiana orientale prima durante e dopo il regime di Josip Broz "Tito". Con noi anche Carla Cace, giornalista romana, nipote di esuli dalmati, che ad Esodo e Foibe ha dedicato diversi studi, ultimo dei quali "Magazzino n.18 - Le Foto" (C. Cace, J. Bernas - Fergen Edizioni, 2015), che sarà presentato nel corso dell'incontro". Quanto alla scelta della data, gli organizzatori sottolineano che "la questione orientale è un insieme di vicende troppo complesso per essere affrontato solo il 10 febbraio". A Palazzo Spada, il 27 marzo, a partire dalle ore 11.30, interverranno oltre alla già citata Carla Cace, Paolo Crescimbeni e Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni. Modera l’incontro, organizzato in collaborazione con L'Arena di Pola e il Laboratorio culturale Triskelion-Mille Patrie, il giornalista Marco Petrelli. (aise)