
Dell'anfiteatro riportato alla luce nel 1839, tra le realizzazioni edilizie più rappresentative della prima età imperiale romana all'interno del parco archeologico della Neapolis a Siracusa, al momento si può ammirare ben poco: il sito, tra i più importanti in Sicilia anche per numero di presenze, si presenta agli occhi di turisti e visitatori sommerso dalle erbacce dalle quali a malapena si riescono a intravedere il sistema di scale scavato nella roccia e l'arena col suo ampio vano rettangolare. "La stagione è appena cominciata, gli operai stanno iniziando a ripulire il sito", dicono alcuni lavoratori. Al lavoro, ieri, c'era un solo operaio che con un tagliaerba, a un centinaio di metri, dall'anfiteatro ripuliva l'area. Nel teatro greco, poco distante dall'anfiteatro, al contrario le squadre di operai sono al lavoro per sistemare le coperture in legno degli antichi e preziosi resti, in vista dell'inizio della stagione di rappresentazioni classiche organizzate dall'Inda. (ANSA SICILIA)
PUNTUALE TORNA LA FAVOLA DEL PONTE SULLO STRETTO
MESSINA: Si avvicinano le elezioni e torna la favola del ponte sullo stretto con la solita cadenza elettorale, una favola che è costata parecchi milioni di euro senza che si siano mai visti risultati concreti cha vadano al di là della strumentalizzazione elettorale. Qui di seguito la dichiarazione del Ministro Alfano come riportata dall’ANSA "Noi consideriamo il ponte sullo Stretto un'opera strategica per la Sicilia, la Calabria, ma soprattutto per l'Italia e l'Europa, un'infrastruttura grazie alla quale arriverebbero tutte le opere considerate minori". Lo ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano oggi pomeriggio durante un incontro all'auditorium Fasola a Messina su "Europa Giovani e Mezzogiorno". "Renzi e' stato sempre a favore del ponte - ha aggiunto - se rimarrà lui il segretario del Pd penso avrà sempre la stessa posizione" (usef)
DIGA PIETRAROSSA, L’ESPERTO: “E’ UN’OPERA PUBBLICA ABUSIVA, VA DEMOLITA”
Non c’è regione in Italia che possa contenderle il triste primato. Che siano 149, come si legge nell’elenco regionale, pubblicato dall’ufficio speciale di coordinamento delle attività tecniche e di vigilanza sulle opere pubbliche della Regione, o 113 come registrato sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, poco importa. La Sicilia è l’indiscussa leader delle infrastrutture nazionali incompiute. Nelle campagne di Caltagirone, al confine tra il territorio di Aidone in provincia di Enna e quello di Mineo nel Catanese, sul fiume Margherito, c’è uno di quei relitti. La diga di Pietrarossa, l’infrastruttura che avrebbe dovuto potenziare la copertura di irrigazione dei campi della Piana di Catania, è lì, da 27 anni. Incompleta e abbandonata. Ma non dimenticata. Hanno promesso di portarla a termine non solo Rosario Crocetta, l’attuale Presidente della regione siciliana, ma anche Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro, i suoi predecessori. Gli agricoltori dei Consorzi di bonifica che sono nell’area ne chiedono il completamento, la politica regionale s’impegna. A parole. Così a febbraio la questione è riproposta da Nello Musumeci, deputato della Lista Musumeci verso Forza Italia, che presenta un’interrogazione “al governo regionale per completare i lavori”. Insomma sembra proprio l’ennesima storia di un’opera pubblica mai terminata che invece sarebbe utile completare. Non è così. “La diga di Pietrarossa è un’opera pubblica abusiva, che va demolita, con il conseguente ripristino dei luoghi e uno studio archeologico dell’intera zona, finalizzato al pieno recupero dei reperti dell’insediamento romano venuti alla luce in contrada Casalgismondo“, proponeva nel 2010 Sebastiano Russo, presidente del circolo “Il Cigno” di Legambiente di Caltagirone. “La diga di Pietrarossa è un’opera da demolire. Oltre a essere un abuso in un sito archeologico, si caratterizza per irregolarità e violazioni di legge”. Roberto De Pietro, l’ingegnere autore di un particolareggiato studio sull’opera, è categorico. Eppure la diga è stata realizzata al 94,61% e sono stati spesi 75.147,869 euro stanziati dalla Cassa per il Mezzogiorno. “La diga è stata pensata in un periodo in cui opere simili si realizzavano in Sicilia, violando leggi, a volte in modo sfacciato”, spiega l’esperto. Il lungo iter dell’infrastruttura inizia nel 1988, prima con lo stanziamento dei soldi pubblici e dopo con la Lodigiani spa – CO.GE.I spa che si aggiudica l’appalto. E’ il 1990 quando i lavori lavori affidati al Consorzio di Bonifica 7 Caltagirone, in regime di concessione dall’Agenzia per la Promozione dello Sviluppo del Mezzogiorno, iniziano. “Senza autorizzazioni, sprovvisti del preventivo nullaosta della Soprintendenza di Enna e senza essere sottoposti a una valutazione di impatto ambientale”, scrive De Pietro. Nonostante la procura di Enna abbia avviato un’inchiesta già da tempo, il cantiere subisce un primo stop soltanto nel 1993. Già perché nel frattempo è stato scoperto un vasto insediamento romano, solo parzialmente indagato. Il fermo dura poco. I lavori riprendono per poi arrestarsi definitivamente nel 1997 quando i magistrati di Enna emettono il provvedimento di sequestro della diga e dodici avvisi di garanzia per abuso, rifiuto di atti d’ufficio, deturpamento di bellezze naturali e archeologiche. Due anni prima, un altro capitolo della storia. Sulla struttura si rilevano alcune lesioni. La Lodigiani-Cogei chiede un nuovo finanziamento. Ulteriori 20 miliardi di lire per provvedere ai lavori imprevisti. Colpa del sisma del 1990, afferma l’impresa. Ma non è così. Un’inchiesta della procura di Caltagirone accerta che i danni danni sarebbero dovuti a errori nella costruzione e che l’impresa avrebbe tentato una truffa. Il fermo lavori del 1997 non è senza conseguenze. L’impresa di costruzioni Imprepar-Impregilo Partecipazioni spa, subentrata alla Lodigiani-Cogei, avvia una causa di risarcimento per danni subiti a seguito della sospensione. Una sentenza del Tribunale di Catania ne quantifica un credito nei confronti del Consorzio di Bonifica 7 Caltagirone pari a circa 4,7 milioni di euro. Nel 2014 con un atto di Pignoramento notificato presso la Regione Sicilia la società Imprepar-Impregilo Partecipazioni spa ha pignorato tutte le somme a qualsiasi titolo dovute dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura al Consorzio di Bonifica 7 Caltagirone. Non è tutto. Il Consorzio a sua volta avvia una causa civile contro l’impresa. Il Motivo? Risarcimento danni. (da vivisilia.it - Manlio Lilli per il Fatto Quotidiano)
PAPA FRANCESCO RICEVERA' IL DIRETTORE DI "RAGUSA OGGI" COPIA DELLA LETTERA E' STATA INVIATA AI "RAGUSANI NEL MONDO" PER DECIDERE DELLA LORO PARTECIPAZIONE
Il prefetto della Casa Pontificia mons. George Ganswein, con una lettera recapitata ieri, che dice che "ben volentieri si è premurato di accogliere la richiesta di partecipazione ad una delle udienze generali del Santo Padre del mercoledi in Vaticano" ha scritto al nostro direttore Franco Portelli e che resta "in attesa di conoscere il mercoledi prescelto ed il numero dei partecipanti all'incontro". Il nostro direttore appena ricevuta la lettera si è messo in contatto con il presidente ed il direttore dell'Associazione Ragusani nel Mondo Ing. Franco Antoci ed il dott. Sebastiano D'Angelo (che anche loro hanno avuto modo di conoscere il Santo Padre in Argentina il 10 dicembre del 2000 quando era arcivescovo di Buenos Ayres) affinchè partecipino alla predetta udienza assieme ad alcuni componenti dell'Associazione in modo da dare un numero definitivo e rappresentativo alla "delegazione" ragusana che si recherà a Roma per l'udienza del Santo Padre. Il presidente Antoci ha accettato la richiesta del direttore Portelli e lunedi sera nella riunione che è stata indetta per il direttivo dei "Ragusani nel Mondo" si discuterà anche di questo argomento e verosimilmente di lanciare una offerta di partecipazione di soci con un viaggio organizzato a Roma per almeno una cinquantina di persone, con un elenco da trasmettere al più presto possibile alla Prefettura del Vaticano che provvederà a rilasciare i biglietti di ingresso. Insomma si concretizzano due aspirazioni: una quella di ricevere la benedizione di Papa Francesco e l'altra di ripetere l'incontro di Buenos Ayres dei Ragusani del Mondo. La data della partecipazione della "delegazione" ragusana all'incontro con il Pontefice sarà comunicata non appena si conoscerà il numero dei partecipanti all'udienza con la conferma della Prefettura vaticana. (da ragusaoggi.it - Matteo Bugio)
ESTATE E NATALE 2017, PUBBLICATI I BANDI PER LE PROPOSTE ARTISTICHE
Gli uffici dell'Assessorato ai Saperi, Bellezza Condivisa e Centro Storico comunicano che sono stati pubblicati nella home page del Comune di Catania sotto la voce “Avvisi” i bandi pubblici per la ricerca di proposte artistiche per il cartellone dell'estate 2017: Manifestazione d'interesse per il reperimento di proposte artistiche "Rassegna Estiva 2017 - Parco Gioeni"; Manifestazione d'interesse per il reperimento di proposte artistiche "Proposte artistiche per le Rassegne Estate e Natale 2017" e "Rassegne Estate e Natale 2017 presso Siti Comunali", Manifestazione d'interesse per il reperimento di proposte artistiche "Rassegna Estate 2017 - Giardino Bellini".“ (fonte: catanioatoday)