CRONACA DELLA VAL DI NOTO : UNO SGAURDO AD ORIENTE

ADDIOPIZZO ATTIVA LO SPORTELLO DI ASCOLTO ANTIRACKET
L'iniziativa ha l'obiettivo di assicurare una adeguata consulenza legale ed un importante sostegno psicologico alle vittime di estorsione, usura e reati di tipo mafioso, al fine di incoraggiare la persona offesa a reagire a quella condizione di paura ed omertà a cui spesso si trova vincolata Il Comitato Addiopizzo Messina onlus ha attivato lo Sportello d’Ascolto Antiracket, per il sostegno psicologico e legale per le vittime di questi reati e per le loro famiglie, nell'immobile confiscato alla mafia in via Roosevelt 6, che sarà aperto tutti i venerdì dalle ore 17 alle 19. Assicurato da parte di professionisti iscritti ai rispettivi Ordini professionali, il servizio garantirà agli utenti il rispetto della privacy e sarà effettuato a titolo totalmente gratuito. L'iniziativa, inserita nel quadro delle attività del progetto “Libertà è Partecipazione”, approvato dal Dipartimento Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha l'obiettivo di assicurare una adeguata consulenza legale ed un importante sostegno psicologico alle vittime di estorsione, usura e reati di tipo mafioso, al fine di incoraggiare la persona offesa a reagire a quella condizione di paura ed omertà a cui spesso si trova vincolata. Oltre alla tradizionale consulenza legale tesa alla costituzione di parte civile della vittima ed all’ottenimento di un adeguato risarcimento di eventuali danni subiti, attingendo al Fondo di Solidarietà previsto dalla legge, l'associazione offre gratuitamente sostegno psicologico a quanti decidono di denunciare reati di tipo mafioso, accompagnando la vittima fino al delicatissimo momento della deposizione durante il processo. Il professionista, psicologo, uditore di paure, ansie e istanze di chi ha deciso di opporsi alla violenza dei clan, tenderà a tutelare o consigliare la persona offesa rispetto a qualsiasi pressione psicologica o “criminale” che dovesse intervenire dalla fase della denuncia a quella della definizione dell’intero procedimento penale, nel pieno rispetto e valorizzazione del lavoro delle Forze dell’Ordine. (fonte: tempostretto)
GIOVANNI ANFUSO È IL NUOVO DIRETTORE ARTISTICO DEL TEATRO STABILE DI CATANIA
Il consiglio di amministrazione del teatro Stabile di Catania ha nominato Giovanni Anfuso direttore artistico. Il sindaco Enzo Bianco e l'assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo hanno espresso il proprio apprezzamento per la nomina. "Una lunga fase di incertezza si è conclusa - hanno affermato Bianco e Barbagallo - e ora si può lavorare con armonia e condivisione per il rilancio del nostro Teatro. Anfuso è stato scelto, concordemente tra soci e cda, non solo per le sue qualità artistiche ma sopratutto perché ha dimostrato, a partire dalla brillante guida del progetto IArt, ottime qualità manageriali, necessarie per la gestione del teatro Stabile". "Siamo i primi a chiedergli di circondarsi di artisti di primo piano - hanno aggiunto sindaco e assessore- che hanno dimostrato non solo le loro qualità ma anche la loro disponibilità verso il Teatro Stabile anche recentemente, a partire da Vincenzo Pirrotta, Moni Ovadia, Filippo Arriva. Le istituzioni regionali e cittadine lavoreranno insieme al cda e al nuovo direttore per il teatro catanese". (fonte: Catania today)
ANCHE SIRACUSA PRESENTE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI ROMA PER DIRE "NO" ALLA VENDITA VERSALIS
"Tratto da SiracusaNews.it" - "L'Eni rispetti gli accordi in Sicilia", questo lo striscione esposto dalla delegazione siracusana presente a Roma per ribadire il no alla vendita di Versalis. Sono partiti in circa duecento per rappresentare la provincia nella grande manifestazione in occasione dello sciopero nazionale del settore chimico, nato per scongiurare la vendita da parte di Eni del 70% delle proprie quote di Versalis al fondo d'investimento statunitense di Sk Capital. Nella capitale la manifestazione si svolgerà in piazza Santissimi Apostoli a partire dalle 10, alla presenza dei segretari nazionali delle organizzazioni sindacali di categoria e dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Barbagallo e Carmelo Barbagallo. “Lo abbiamo detto più volte, l'Italia rischia di perdere una importante filiera industriale e l'Eni la sua caratteristica di azienda di "sistema" a garanzia dell'insieme del ciclo produttivo, dall'estrazione al consumo - spiegano i segretari generali delle tre categorie, Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani-. La chimica dell'Eni non può essere venduta a chicchessia: rimanga italiana, per il bene del paese. La nostra contrarietà alle trattative in corso con il fondo americano SK Capital per la cessione del 70 per cento delle azioni di Versalis (il braccio chimico di Eni) sono unicamente dettate dalla sua assoluta inconsistenza sia finanziaria sia industriale. Intervenga il Fondo strategico della Cassa Depositi e Prestiti, prima che sia troppo tardi”. Non sono bastate quindi, le parziali rassicurazioni da parte del Ministro Federica Guidi durante l'ultima interrogazione parlamentare, nonostante abbia affermato che la Chimica sia e resti strategica. Oggi i sindacati alzano nuovamente la voce su una questione che a loro dire mette a repentaglio oltre cinquemila posti di lavoro in tutto il Paese (più di mille nella sola Siracusa tra stabilimento e indotto). Spetterà al Governo valutare la fattibilità della proposta avanzata dai sindacati o proseguire nelle trattative con gli americani. http://www.siracusanews.it/node/69404
SIRACUSA, ORTI SOCIALI: DOMANI LA CONSEGNA DI ALTRI 28 LOTTI
"Tratto da SiracusaNews.it" - Saranno consegnati domani, venerdì 19 febbraio alle 10, gli orti sociali a 28 nuovi assegnatari. La consegna avverrà direttamente nell’area che li ospita, in viale Scala Greca. I lotti si aggiungono ai 56 già assegnati a fine 2014. Ogni lotto misura circa 70 metri quadrati e sarà nella disponibilità degli assegnatari per 2 stagioni agrarie. Alla consegna saranno presenti il sindaco, Giancarlo Garozzo, e l’assessore alle Attività produttive, Teresa Gasbarro. http://www.siracusanews.it/node/69378
FRUTTUOSO INCONTRO CON IL MINISTRO DELLA SALUTE BEATRICE LORENZIN
E’ stato produttivo l’incontro avuto oggi con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. L’on. Minardo si ritiene soddisfatto dell’interlocuzione avuta con la Lorenzin in quanto l’occasione è stata utile per fare il punto sulle questioni legate all’Asp 7 di Ragusa sollevate nei giorni scorsi da Minardo per cui aveva chiesto l’intervento del Ministro. Il Ministero, sottolinea il parlamentare nazionale, ha posto grande attenzione ai problemi esposti che si esplicano nella carenza dei servizi sanitari ai cittadini a fronte di scelte che non condivido. Il Ministero continuerà la sua azione di vigilanza e verifica sulla questione. All'incontro hanno poi preso parte i rappresentanti di Federfarma servizi, l’associazione che rappresenta le aziende della distribuzione di proprietà dei farmacisti, con i quali si è discusso delle problematiche della categoria legate in particolare alle tematiche di natura legislativa e gestionale. Mostrata massima disponibilità da parte del Ministro a trovare soluzioni condivise studiando azioni concrete per superare i molteplici ostacoli del settore. (fonte: ragusaoggi - Pinella Rendo)
LA GRAVE SITUAZIONE DEL COMPARTO AGRICOLO
L’on. Orazio Ragusa ha presentato ieri in aula all’Ars una mozione sulla gravissima situazione economica che colpisce le imprese agricole e i lavoratori, una situazione che impone sforzi straordinari da parte del Governo regionale per attenuarne i devastanti effetti. Con la mozione, si impegna il Governo regionale a istituire una unità di crisi con il compito di: proporre la dichiarazione dello stato di crisi del comparto agricolo per l’intera fascia trasformata; sollecitare il governo nazionale a procedere all’attivazione delle clausole di salvaguardia previste dagli accordi con Tunisia e Marocco; predisporre una moratoria per le posizioni di indebitamento delle aziende e dei singoli produttori; e ancora per attuare il controllo dei prezzi pagati agli agricoltori confrontandoli con quelli pagati dai consumatori ponendo sotto attenzione le anomalie nonché il controllo dei prezzi pagati agli agricoltori confrontandoli con quelli pagati dai consumatori ponendo anche in questo caso sotto attenzione le anomalie. L’unità di crisi dovrà anche occuparsi di attivare rigidissimi controlli sui prodotti agricoli provenienti da altri paesi spacciandole come produzioni siciliane; promuovere la promozione e la intensificazione delle nostre produzioni agricole; rivedere alcuni criteri di accesso alle varie misure di finanziamento in agricoltura (Psr) per consentire la partecipazione, con l’attribuzione di adeguati punteggi, a quelle aziende che operano in territori particolarmente “vocati” per le produzioni agricole; intervenire attraverso la previsione di specifiche misure verso la distribuzione organizzata per controllare le distorsioni e stimolare ad intensificare la commercializzazione dei prodotti agricoli siciliani. “Sappiamo – dice l’on. Ragusa – che sono ingenti i danni che l’eccezionale crollo dei prezzi riconosciuti ai produttori agricoli sta causando all’intero comparto: una prima stima, approssimativa, segnala perdite per svariati milioni di euro. La sola provincia di Ragusa ha perso negli ultimi dieci anni più del 40 per cento delle produzioni agricole per effetto di gravi distorsioni della filiera che hanno tolto ai “poveri” produttori e trasferito risorse agli speculatori che lucrano sul differenziale tra i prezzi riconosciuti agli agricoltori e quelli pagati dai consumatori finali. Ogni giorno viene sottratta la speranza a troppi produttori agricoli che smettono di potere contare su un futuro sostenibile e sono costretti a svendere la proprie produzioni a prezzi sotto costo. Il prezzo di un ortaggio aumenta anche più di cinque volte dal campo alla tavola a causa delle distorsioni e delle speculazioni lungo la filiera. Una situazione insostenibile che rischia di degenerare: per fare un esempio nella giornata di oggi un chilogrammo di pomodoro a Scicli, pagato al produttore 20 centesimi, si può trovare negli scaffali di un supermercato ad un prezzo anche superiore a 1,50 euro. Una differenza inaccettabile, che rappresenta un "pugno nello stomaco" per i tanti produttori che ogni giorno lavorano e investono per realizzare le produzioni. L’agricoltura iblea è ormai al collasso e la crisi economica che ci attanaglia da tempo lascia immaginare il fallimento di tantissime imprese. Il mondo dell’imprenditoria agricola è in crisi, e non per mancanza di lavoro, voglia e opportunità, ma per distorsioni di filiera e, in alcuni casi, per gravi speculazioni. Se si aggiunge a questo disagio anche l'ingresso di prodotti, non sicuri, provenienti da altri paesi, spacciati per prodotti locali, ci si può facilmente rendere conto che il sistema produttivo sta per saltare”. (fonte: ragusaoggi - O.R)