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    • Museo Civico di Centuripe, esistente sin dagli anni venti, ricollocato in una nuova e moderna sede nel 2000. Il Museo rappresenta una delle più importanti esposizioni di reperti romani della Sicilia, e conserva numerosi esempi di vasellameria e soprattutto pregiate opere scultoree d'età imperiale, con statue ben conservate e altri interessanti reperti del vicino bacino archeologico, con le Terme Romane.

    Siti archeologici

    Il territorio circostante Centuripe è oggetto di ricerca da parte dell'IBAM CNR di Catania. Tra 2009 e 2012, sono stati eseguiti sondaggi con escavazione nei dintorni e in prossimità dell'abitato moderno diretti dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e ambientali di Enna, in collaborazione il Comune, il Museo Regionale Archeologico, l'Associazione SiciliAntica. È in corso di approntamento una carta archeologica dell'antica città. Interessanti sono le testimonianze trovate dalla preistoria all'età moderna. Rilevanti pitture rupestri neolitiche sono state trovate nel "Riparo Cassataro", al momento uniche nella Sicilia orientale. A sud del fiume Dittaino sono state individuate le aree di approvvigionamento di selce e di diaspro, i materiali importanti nella preistoria [35].

    Il passato importante di Centuripe è testimoniato dai numerosi siti di interesse archeologico un po' dappertutto sia nel centro urbano che nelle aree circostanti:

     

    • Zona Acqua Amara: Resti termali di età ellenistico-romana
    • Sorgiva Bagni: Resti termali di età romana
    • Contrada Agliastrello: resti di abitato
    • Contrada Bagni: (a nord) Necropoli ellenistica[29].
    • Contrada Casino: Necropoli dall'età del ferro, con tombe a circolo di pietre, con inumazioni plurime; utilizzata fino ad età ellenistica[29].
    • Contrada Cuba a Muglia: Insediamento e necropoli di età preistorica dall'età neolitica al Bronzo antico
    • Contrada Difesa: Ampie fornaci per ceramica[29].
    • Contrada Piano Pozzi: Resti di abitato, (a Sud-Est) necropoli ellenistica[29].
    • Contrada Biliuzzo: necropoli ellenistica[29].
    • Frazione Carcaci : Necropoli rupestre; resti dell'età del bronzo; strutture di età romana
    • Castellaccio: fornace ellenistica; resti di castello medioevale
    • Castello di Corradino: Mausoleo romano
    • Monte Calvario - Resti di abitato
    • Fondo Castiglione Muro d'argine
    • Fondo Testai: cisterna antica
    • Vallone Gelso: resti di abitato, necropoli dal VIII secolo a.C. al periodo ellenistico[29].
    • Monte Porcello: Resti di abitato greco-ellenistico
    • Mulino Barbagallo: Complesso monumentale (antica sede degli "Augustali") con statue marmoree di Augusto, Druso, ecc.
    • Panneria: casa romana [36]
    • Piano Capitano: Vasta necropoli dal VIII secolo a.C. al periodo ellenistico; comuni gli ?????????, a fossa con sovrastruttura a gradoni [29]; reperti ceramici[37]
    • Strada Provinciale Catenanuova - Centuripe: antica fornace
    • Strada Comunale Panaria - Casa delle maschere e resti di abitato
    • Vallone Difesa: localizzazione dell'antico ginnasio

    Nel centro urbano

    • Centro ellenistico-romano con mura, abitato e fornaci.
    • Chiesa del Crocifisso: strutture ellenistico-romane con mosaico "stanze antiche"
    • La Dogana:Fontana-cisterna di età romano-imperiale

    Ruderi, muri e resti di costruzioni nei pressi delle chiese

    • Chiesa del Crocifisso: muro d'argine nei pressi della chiesa
    • Chiesa della Maddalena: muro antico
    • Chiesa di Santa Maria delle Grazie: muro antico
    • Chiesa Madre: ruderi
    • Chiesa Addolorata: resti antichi
    • Colle dell'Annunziata
    • Convento di Sant'Agostino: Ruderi
    • Fondo Calcerano: Antica costruzione
    • Le Stalle Antiche
    • Via Fragalà: stanze antiche
    • Via Scipione: resti di abitato

    Ponte romano

    La Centuripe romana era uno dei punti importanti degli Itinerari romani dell Sicilia; si trovava sulla strada (via frumentaria) che risaliva il corso del fiume Simeto e collegava Catania con Henna e proseguiva verso la costa tirrenica fino a Termini. La posizione strategica della città consentiva il controllo dia di tale via che di quella che provenendo da Nord proseguiva verso i campi di Leontini[5].

    Il ritrovamento di un tratto di strada lastricata lungo il fiume Simeto e alcune sezioni in rovina del ponte distrutto, per secoli dimenticato e fuori asse a causa di una deviazione del fiume, hanno fatto avanzare ad alcuni studiosi l'ipotesi del ritrovamento della via frumentaria. Il ponte, genericamente indicato come Ponte romano di Centuripe è situato nei pressi del Ponte Barca di Biancavilla ed è costituito da quattro grossi segmenti allineati in senso ONO/ESE, della larghezza di circa 3 metri e della lunghezza di 6-8 metri ciascuno, non più perfettamente in asse e spostati rispetto al corso del fiume[38]. Il monumento è databile del II secolo, probabilmente è legato all'importante personaggio legato a Centuripe, Quinto Pompeius Falco, che fu curator viae Traianae tra il 108 e il 112[39]. Dell'esistenza di tale ponte parla Ignazio Paternò Castello che ne indica anche la distanza, sei miglia, dalla Città di Centoripi considerando l'itinerario come facente parte dell'antica strada romana[40].

    L'askos di Centuripe

    Nei primi anni sessanta, a Centuripe, è stato ritrovato un askos (vaso schiacciato) risalente al V secolo a.C., oggi conservato al museo archeologico di Karlsruhe, in (Germania), che riporta la più lunga iscrizione esistente in Siculo che risulta essere una lingua di origine indo-europea, molto imparentata con il latino.

    Siculi e Latini: un "origine troiana" comune nell'epigrafe dell'antico gemellaggio

    La leggenda dell'origine troiana di Segesta ci è nota attraverso Tucidide, e attraverso la cultura ateniese apprendiamo che Enea è giunto a Roma. Tuttavia poco si conosceva circa una leggenda sull'origine comune dei Siculi e dei Latini fino al 1962 quando il ritrovamento casuale di una lastra di pietra calcarea tra i ruderi della contrada Crocefisso su cui era incisa un'iscrizione greca in dialetto dorico ha permesso di venire a conoscenza del più antico trattato di gemellaggio finora conosciuto tra la città ellenizzata di Centuripe e la città latina di Lanuvio. La lastra, frammentata, della misura di 41 cm di larghezza e 30 di altezza e dello spessore di 10 cm, faceva parte di una stele di almeno un metro di altezza[41].

    L'antica iscrizione riporta un trattato tra Centuripe e Lanuvio nel Lazio, che mette in risalto la cognatio [19]delle due città raccontando di una missione diplomatica che gli ambasciatori centuripini Filarkos, Lampon e Zoarkos, intorno al II secolo a.C., avrebbero svolto recandosi a Lanuvio e a Roma per rinnovare la loro parentela. Una seconda iscrizione pertinente al ginnasio di Tauromenium sita sulle nicchie ove trovavano luogo i libri della biblioteca conferma la leggenda della parentela indicando nell'eroe centuripino Lanoios il fondatore della città di Lanuvio[42] [43].

    Monetazione di Centuripe

    La città si dotò di una propria moneta, segno di prosperità economica e di prestigio[44]. La zecca centuripina iniziò a coniare moneta nel 346 a.C.[45]

    Un bell'esempio di coniazione centuripina é la moneta, in bronzo del 240 a.C. che raffigura la testa di Giove (patrono della città siculo-ellenistica) coronata di lauro e sull'altra faccia un fulmine, al centro, con la scritta ???????????? (centuripino) (c