SERRADIFALCO TORNA IN ZONA ROSSA

E così, non è stata sufficiente l’ordinanza sindacale n. 2 del 20 aprile 2021, per evitare una ulteriore diffusione del virus che già preoccupa l’Amministrazione Comunale. L’aumento dei contagi,

ci ha riportato in zona rossa. Continua a piovere sul bagnato, la nuova zona rossa continua ad influire negativamente sulla economia locale e sui bilanci degli esercizi commerciali ritenuti non essenziali. Una situazione certamente pesante che si aggiunge ad oltre un anno di sacrifici e di privazioni della comunità di Serradifalco, almeno della parte più responsabile. Se il Sindaco continua a lanciare appelli al senso di responsabilità della popolazione e nello stesso tempo i contagi aumentano, vuol dire che qualche cosa non va. Se malgrado tutti gli sforzi dell’Amministrazione comunale, i frequenti screening e le continue raccomandazioni a rispettare le regole, non c’è da meravigliarsi se a causa dei sordi che non sentono e/o ignorano gli appelli, il Sindaco sia stato costretto ad emettere la nuova ordinanza. Ordinanza che arriva anche a ridosso del 25 aprile, con la preoccupazione che si possano organizzare assembramenti e festini privati. Una lascia trasparire anche la preoccupazione per l’avvicinarsi anche del primo maggio, una festa che vede tradizionalmente in campagna i nostri concittadini che ne approfittano per la tradizionale grigliata. Con tutto ciò, non si è potuto evitare di tornare ancora una volta in zona rossa. Settimana densa anche dal lato delle attività delle quali si è fatto carico l’Università senza Età (LUSE), che ha organizzato due importanti videoconferenze. La prima tenuta il 28 aprile, ha coinvolto i sindaci del comprensorio Terre di Collina del quale fanno parte Serradifalco (comune capofila) Delia, Montedoro, Milena e Bompensiere. Un interessante incontro nel corso del quale si è parlato delle problematiche della zona quali la viabilità, la carenza di servizi, la mancanza di lavoro ed altre ancora, oltre che della responsabilità e dello scarsissimo spazio di manovra che hanno i sindaci costretti entro bilanci deficitari ed aumento delle esigenze degli amministrati. La seconda iniziativa ha voluto rendere omaggio agli eroi caduti sotto il piombo mafioso e nel caso specifico a Pio La Torre e Rosario di Salvo massacrati da piombo assassino, che sottolinea ancora la guerra tra lo stato e le mafie, che colpiscono chi si intromette tra i loro loschi affari e la legalità difesa da chi è pronto anche a dare la vita per affermare i principi di democrazia e di legalità sui quali deve essere improntata la politico dello stato. La Torre è stato per tutta la vita nemico giurato dello strapotere mafioso dalle lotte per la terra all’attività sindacale da segretario generale della CGIL Sicilia, da deputato e membro della commissione nazionale antimafia, dalla lotta contro i missili ed infine da segretario regionale del PCI, fino all’estremo sacrificio della vita assieme al suo amico e collaboratore Rosario Di Salvo entrambi falciati dal piombo mafioso il 30 aprile di 39 anni fa. Si fa sempre più consistente l’impegno culturale e sociale della LUSE, che si avvale della direzione del sociologo Pasquale Petix che riveste la carica di rettore. Salvatore Augello 03 maggio 2021