Enna LA STORIA

Enna ha origini incerte antecedenti all'influsso greco risalenti al XIV secolo a.C.: un villaggio, una necropoli e un tempio risalenti al Neolitico sono stati rinvenuti sui colli attorno al Lago di Pergusa, ed in particolare sul colle detto di Cozzo Matrice.

 Diversi altri insediamenti nascono durante l'età del rame e poi del bronzo sulle colline che circondano l'altura ennese. Tra essi, in parte già indagati, i centri anonimi di Capodarso, Juculia, Contrada Rossi. Un insediamento di una popolazione indigena, da alcuni identificata con i Sicani, sarebbe agli albori della presenza umana sul monte che, però, a causa della continua utilizzazione urbana, non ha sinora consentito grandi ricerche nell'ambito pre e protostorico. Nell'XI secolo a.C. genti che possono essere identificate con il popolo siculo, si stabilirono sull'altura. Questa presenza viene tra l'altro, confermata dalla permanenza di un dialetto arcaico fortemente caratterizzato da aspetti tipici del siculo come la presenza di una K senza alcun segno di palatalizzazione e della U mai iotacizzata. Da recenti ritrovamenti, il primo insediamento può porsi durante l'età del rame lungo la vallata del Torcicoda, il torrente che scaturisce dai pendii meridionali della città, e che da sempre rappresenta la principale via di penetrazione verso l'altipiano.

Durante la dominazione greca la polis certamente aveva già il toponimo Henna che parrebbe di origine preindoeuropea e che, nonostante diverse ipotesi, appare del tutto incomprensibile dal punto di vista etimologico. Era rinomata in tutta la Sicilia per il tempio e il culto di Demetra, la Cerere dei romani. Nel 396 a.C. passò in mano ai Siracusani, nel 212 a.C. ai Romani. Durante la prima guerra servile 136-132 a.C. fu governata dallo schiavo siriano Euno che partendo da questa acropoli conquistò l'intera Sicilia orientale.

Dopo la dominazione romana, Henna diventò un fiorente centro bizantino dell'isola e successivamente arabo. Da questi ultimi fu ribattezzata Qaṣr Yānī - il Castello di Enna poi, riconquistata la città dai Normanni, il nome arabo della città viene foneticamente latinizzato in 'Castrogiovanni'. Nella sollevazione antiangioina del Vespro siciliano, la città ebbe un grande ruolo e riuscì per qualche tempo a divenire libero comune con istituzioni repubblicane. Diventata l'isola aragonese, fu proprio uno degli aragonesi, Federico III, a fare di Enna, grazie alla sua posizione di città inespugnabile, un centro fiorente, sovente sede della corte, rinnovandone l'architettura con numerosi monumenti in stile gotico catalano, che caratterizzano il centro storico. Sotto gli spagnoli ed i Borbone la città, che faceva parte del demanio della corona, ancora fiorente nel corso del XVI e XVII secolo, iniziò un lento declino anche per le frequenti carestie. Persa l'occasione di diventare sede di diocesi - fu preferita per la sua posizione geografica e altimetrica Piazza Armerina - con l'unità d'Italia la città riuscì ad inserirsi nel nascente mercato nazionale grazie alla ferrovia che attraversava il suo territorio e che garantiva accessibilità e sbocchi portuali alla produzione delle sue miniere di zolfo.

Nel 1926, Benito Mussolini costituì Castrogiovanni capoluogo di provincia, staccandolo dalla Provincia di Caltanissetta. Esso fu preferito a Caltagirone e a Piazza Armerina, che erano legate a Sturzo e al partito popolare. Esaltandone antichi fasti legati al suo mitico passato classico - il mito di Proserpina innanzitutto - ripristinò l'antico nome di Enna.

Nel 2004 è diventata sede del quarto polo universitario siciliano.

Etimologia

Il nome Enna è stato introdotto nel 1927 con il processo di denominazione fascista, che riprendeva dove era possibile i nomi di età classica. Fino a quella data infatti il comune di Enna era chiamato Castrugiuvanni e italianizzato in Castrogiovanni. L'origine etimologica del nome proverrebbe da un termine della lingua sicana, Ennaan[senza fonte], ellenizzato in Ἔννα (Henna) per i Greci. Presso i Romani rimase la stessa etimologia, Henna (meno frequentemente Hennae), mentre durante la dominazione islamica prese a chiamarsi Qasr Yanna. Quest'ultimo starebbe a significare letteralmente Roccaforte di Henna[13]. La corruzione della etimologia in lingua araba si deve ai Normanni i quali trasportarono in lingua latina il nome, dando origine a Castrum Ioannes donde Castrogiovanni, in uso per la città dall'XI secolo fino appunto al 1927.

Monumenti e luoghi d'interesse

Enna (Castruggiuvanni in siciliano) è un comune italiano di 27 268 abitanti, capoluogo del libero consorzio comunale omonimo in Sicilia.

Denominata Castrogiovanni fino al 1927, anno in cui riprese l'antico nome di Enna. Nota per essere il capoluogo di provincia più alto d'Europa, per via dell'altitudine del centro abitato che si attesta a 931 m presso il Municipio, raggiunge i 992 m al Castello di Lombardia.

La città è stata definita Urbs Inexpugnabilis, dai romani per la sua imprendibilità, Ombelico di Sicilia, per la sua centralità geografica rispetto all'Isola, e Belvedere di Sicilia, per le vedute panoramiche che da qui si hanno nelle varie direzioni.

Nei tre millenni precedenti è stata roccaforte quasi inespugnabile di sicani, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi e aragonesi. Enna conserva il castello, la Rocca di Cerere ed il Duomo. È sede dell'Università Kore.

Geografia fisica

Enna sorge nella parte più elevata di un'ampia dorsale montuosa, che svetta sulla valle del Dittaino a 931 m d'altitudine. Tale dorsale, avente forma di V dolce o, secondo altre interpretazioni[senza fonte], di ferro di cavallo, si trova proprio nel centro geografico della Sicilia indicato con precisione dall'obelisco della Chiesa di Montesalvo nel quartiere Monte, il cosiddetto antico umbilicus Siciliae[3][4][5][6]. I rilievi che circondano Enna fanno parte della catena dei monti Erei, montagne calcaree e arenacee poco sviluppate in altezza, che costituiscono la maggiore presenza orografica della provincia ennese. Il versante settentrionale del monte su cui Enna poggia è molto ripido con un maggiore dislivello rispetto agli altri ed è ammantato da un ampio bosco. Quello meridionale, invece, è notevolmente urbanizzato, legando fra loro la città alta e quella bassa, che si sviluppa ai piedi dell'altopiano. Il comune di Enna rientra tra i primi 30 comuni più estesi d'Italia: il suo territorio occupa infatti una superficie di 357,14 km². La porzione centro-occidentale della Provincia, costituita prevalentemente da rilevi aventi altitudine estremamente variabile, compresa tra la minima di 230 m s.l.m. e la massima di 990 m, corrisponde alla cima del monte su cui sorge la città e dove originariamente aveva sede l'acropoli antica. Circa 10 km a sud del centro storico si trova il lago Pergusa, a 677 m s.l.m., caratterizzato da un bacino endoreico, importante luogo di sosta e svernamento per decine di specie di aviofauna. Attorno le rive del lago si snoda l'omonimo circuito automobilistico. I fiumi che scorrono nel territorio di Enna hanno principalmente carattere torrentizio, tranne il Dittaino, affluente del Simeto, ed l'Imera meridionale o Salso. Enna è comunemente suddivisa in due "macro-aree":[senza fonte] Enna Alta ed Enna Bassa, cui si aggiunge Pergusa, che ne è una frazione. Tutte e tre le aree sono nettamente separate dal punto di vista geografico.

Enna Alta

Enna Alta sorge su un altipiano tra i 900 ed i 990 m d'altitudine, che svetta isolato al centro degli Erei, dominando la valle del Dittaino a est e la valle del Salso a ovest. L'altipiano ennese ha forma di triangolo irregolare: i versanti settentrionale e occidentale sono i più ripidi e scoscesi, con strapiombi fino a 400 m sulle vallate sottostanti. A sud, invece, si apre il profondo solco vallivo del Pisciotto, storico asse di penetrazione al monte, e altre vallette che si dipartono da esso, lungo le quali si sono sviluppati nei secoli i quartieri popolari, come Valverde. Il centro storico si è da sempre sviluppato sulla parte più alta del monte, nel versante nordorientale; sono presenti pittoresche scalinate tra gli stretti vicoli di matrice araba che scendono, tortuose, dal centro ai rioni più bassi. L'altipiano ennese misura, approssimativamente, 2 km lungo il fronte nord, 1 km in quello ovest e 1,5 km in quello sud. La leggenda vuole che il sito fosse scelto oltre 3000 anni fa dai Sicani, che vi introdussero il culto di Cerere, perché ben protetto come sito militare e roccaforte[7][8][9]. La posizione strategica consentiva di avere una visuale molto ampia del territorio circostante. Di questa presenza rimane testimonianza nella la rocca di Cerere, un'emergenza rocciosa su cui sorgeva il santuario di Demetra[10][11].

Il monte ennese, benché isolato, offre 5 sorgenti d'acqua: una è stata inglobata nella Villa Farina, un'altra sgorga dalla viva roccia tra le scalette di via Canalicchio. Sgorga acqua dalla roccia anche nella parete meridionale del Castello di Lombardia. Quest'abbondanza di sorgenti aiutò Enna a resistere ai lunghi assedi tesi al tempo dei Romani e degli Arabi che nell'859 guidati da un traditore cristiano, riuscirono a penetrare nella città attraverso la rete fognaria.[12] Enna alta, fino al primo dopoguerra, fu per lungo tempo l'unico insediamento urbano del capoluogo ereo. La sua saturazione urbana ha portato nel Novecento alla nascita di Enna Bassa.

Nel settore orientale si trova il quartiere Lombardia che prende nome dall'imponente omonimo castello, non lontano dal Duomo di Enna, dai Musei Alessi, Archeologico di Palazzo Varisano, un po' più lontano dal museo "Fede e Tradizione" di recente costituzione nei locali della chiesa San Leonardo Abate, Il centro storico si snoda lungo Via Roma lungo la quale sorgono ampie piazze, tra cui il cosiddetto Belvedere comprendente piazza Francesco Crispi e il viale Guglielmo Marconi fino alla confluenza con via Alessandro Volta; numerose sono le chiese e monumenti. Lungo tale via sorgono le sedi delle principali istituzioni (provincia, comune, prefettura, genio civile), il teatro, banche e assicurazioni. A sud vi sono le aree urbane più basse rispetto al centro storico, Valverde, il quartiere più vecchio, con viuzze strette e tortuose, bagli e ponti, e Fundrisi altrettanto antico.

Il Monte è il quartiere più moderno ed è attraversato dai viali Armando Diaz e IV Novembre, che si incrociano con via Libertà (terminale della centrale via Roma) in uno dei più trafficati quadrivi della città. Vi si trovano, la Torre e la Villa di Federico II, la Chiesa Santa Maria di Gesù in Montesalvo con l'obelisco che indica il centro geografico della Sicilia, lo Stadio Comunale Generale Gaeta. In questa area, un tempo occupata da un bosco di roveri, dei quali rimane un unico esemplare in Via Cavalieri di Vittorio Veneto, su una motta naturale sorge la ottagonale Torre di Federico II, importante monumento svevo.

Enna deve la nomea di Belvedere di Sicilia in quanto sorge in cima a un monte, in una terrazza naturale che sporge al centro dell'isola, senza catene montuose abbastanza vicine o alte da poter chiudere la vista. Nei giorni più limpidi, lo sguardo spazia ininterrotto, in linea d'aria, per circa 30 km verso nord (si scorge Nicosia, alle falde dei Nebrodi), per altrettanti verso est (fino ad Agira e alla zona industriale di Dittaino) e verso ovest (si intravede Caltanissetta), e per quasi 15 km verso sud (si vede Pergusa ed il suo lago, e Valguarnera Caropepe).

Punti panoramici principali:

  • il Belvedere Marconi, che si apre a nord includendo per intero il paesaggio dall'Etna alle Madonie
  • il viale Paolo e Caterina Savoca, che ne è la continuazione fino al Castello di Lombardia
  • il viale Nino Savarese, che cinge il castello e permette pertanto di passare dal panorama a nord a quello a sud
  • la Torre delle Aquile del Castello, il punto panoramico più completo, che svetta da oltre 1000 m d'altezza a 360º sul panorama a nord, est, sud, e ad ovest domina tutta Enna (si vede chiaramente anche la Torre di Federico) e, dietro di essa, lascia intravedere Caltanissetta
  • la Rocca di Cerere, ultimo sperone orientale dell'akropolis di Henna, da cui il panorama si apre a nord, est e sud, mentre a ovest si ha una veduta del Castello di Lombardia
  • via Porta Palermo o Porta Reale, arco che si apre in via Roma nei pressi del Duomo inquadrando Calascibetta
  • il Corso Sicilia, che dà verso nord su Calascibetta
  • la Torre di Federico II, dalla cui cima si domina Enna e le vallate sottostanti, nell'antica residenza estiva dell'imperatore Federico.

Enna Bassa

Enna Bassa si è sviluppata sulle colline a valle di Enna sul versante sud, ad un'altitudine variabile intorno ai 700 m s.l.m. partendo dal quadrivio Sant'Anna attorno al quale sorgeva un piccolissimo nucleo di case attorno alla chiesetta di Sant'Anna. Dagli anni sessanta in poi si sono sviluppati gradatamente quartieri residenziali, aree commerciali, uffici e attività varie. La nascita dell'Università ha avuto un ulteriore effetto propulsivo. Nel quadrivio originario si incrociano tre strade statali e una provinciale.

Pergusa

Pergusa è una frazione della città e dista 10 km dal centro. Ha una popolazione residente assai ridotta (circa mille abitanti) ma è presente una sviluppata edilizia di villeggiatura e buona parte delle strutture ricettive e turistiche quali hotel, bed and breakfast e agriturismo, molti dei quali affacciati sul lago, principale meta turistica della località. La Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa, ingloba il piccolo abitato del villaggio e vanta una ricca avifauna che sverna, transita o risiede nell'area. La Riserva comprende il bacino del Lago Pergusa, di 1,8 km² e l'ampia area che lo circonda che comprende la Selva Pergusina, una pineta attrezzata, il giuncheto e altre aree di pregio naturalistico. La frazione dà il nome ad un circuito automobilistico, l'Autodromo di Pergusa, nel quale venne disputata l'unica edizione del Gran Premio di Enna di Formula 1 il 27 agosto 1961.

 

Monumenti e luoghi d'interesse

Grazie alla sua lunga storia Enna può vantare un notevole patrimonio monumentale. La maggior parte dei luoghi d'interesse sorge lungo l'asse della via Roma che percorre tutto il centro storico della città; l'itinerario parte da piazza Neglia, dove sorge la chiesa di san Tommaso e, passando per le cinque piazze più grandi, termina al castello di Lombardia, il monumento più importante.

Architetture civili

Palazzo Varisano

Palazzo Varisano sorge in piazza Mazzini, a ridosso della chiesa di San Michele; l'edificio è del XVIII secolo, costruito sui resti di una struttura cinquecentesca che lascia ancora traccia di sé nei locali dei piani terreni. Ospita le sale del Museo Archeologico Regionale che espone nelle sue sale pregevoli manufatti archeologici connessi alle antiche società che animarono le contrade del territorio ennese. Il palazzo è appartenuto nel corso dei secoli alle famiglie nobili dei Leto di Capodarso, dei Petroso e dei Varisano, da cui ha preso il nome; negli anni settanta del XX secolo è stato acquistato dalla Regione Siciliana e poi ceduto al Comune di Enna. La struttura viene ricordata nelle cronache storiche poiché il 13 agosto 1863, Giuseppe Garibaldi, vi avrebbe pronunciato il celebre discorso terminato con la frase o Roma o morte.

Palazzo Pollicarini

Palazzo fortificato in stile gotico-catalano, la cui costruzione è riconducibile ai primi del XVI secolo, si affaccia sulla piazza Napoleone Colajanni. È stato dimora, nei secoli, di numerose famiglie notabili quali i Falanga, i Petroso e i Notarbartolo. È organizzato su più livelli; al piano nobile si trovano i locali di rappresentanza e dimora (tra cui la sala Magna) e al piano terra i locali dei servizi; il locale sottotetto era dedicato alla servitù. Cornici, arabeschi e stemmi caratterizzano la struttura; in particolare la cornice che divide il piano terra dal  nobile è dotata di tre finestre ornate da pizzi in pietra.

Architetture militari

Castello di Lombardia

Il castello di Lombardia sorge sul terreno in cui, nel V secolo a.C., sussisteva un santuario dedicato a Cerere. Sostituito da un castrum sotto i bizantini, in epoca normanna si trasformò in castello. Il nome deriva dai fanti lombardi che lo occuparono al seguito della regina Adelaide del Monferrato, moglie di Ruggero I di Sicilia.

Delle 20 torri iniziali, la Torre Pisana è la meglio conservata. In passato sono stati rinvenuti oggetti e resti di varia epoca; dal 2000 al 2002 sono stati eseguiti scavi archeologici[senza fonte].

La posizione del castello offre un panorama vastissimo, che spazia dalle Madonie all'Etna, sono visibili il lago di Pergusa e due i bacini artificiali (Nicoletti e Morello), e buona parte della Sicilia centro-orientale. Un tempo era sede, in estate, di concerti e spettacoli teatrali, presso il vasto recinto di San Nicola o degli Armati che poteva ospitare fino a 5 000 persone[senza fonte].

Non lontano dal castello sorge la Rocca di Cerere costruita in direzione del sole nascente; sin dal primo insediamento del XIV secolo a.C. fu un luogo di culto e divenne parte integrante del vicino santuario: si intravede ancora l'ara sacrificale utilizzata per oltre mille anni, da Sicani, Greci e Romani, per il culto della dea delle messi, Demetra o Cerere. L'area è lo sperone orientale di Enna.

Torre di Federico II

La torre, di forma ottagonale, venne fatta costruire dall'imperatore Federico II sui probabili resti del teatro greco. La sua forma ottagonale, che ricalca il modello orientale del sacro Tempio di Gerusalemme, fa pensare che venisse utilizzata per la rosa dei venti. In ogni caso era una torre di difesa per controllare quel versante della città di Enna ch'era esposto ad eventuali assalti dei nemici. La torre sorge in cima a una collinetta alberata. Dalla sua sommità lo sguardo spazia su tutta la città alta e sulle valli sottostanti, fino all'Etna.

Porta di Janniscuru

La porta di Janniscuru è l'unica rimasta delle 6 antiche porte di accesso alla città edificata nel periodo arabo-normanno, poste lungo le mura di cinta (che in più epoche furono erette) attorno all'urbs inexpugnabilis e di cui rimane lieve traccia sulle pendici del monte. Le altre porte caddero in rovina o furono abbattute quando Enna fu eretta capoluogo di provincia per ampliare le strade di accesso alla città.

La Porta di Janniscuru si trova nel quartiere di Fundrisi, fuori dal circuito turistico ordinario del capoluogo. Si presenta massiccia e con un arco a tutto sesto ed è circondata dalle grotte con necropoli che si arroccano sul monte.

Architetture religiose

La città è ricca di chiese e conventi ereditati dal suo lungo passato di dominazione spagnola e borbonica le cui tracce sono evidenti nell'architettura urbana di alcuni dei monumenti più significativi dal punto di vista religioso. Nel Settecento, l'allora Castrogiovanni possedeva ben 133 chiese, all'incirca una per ogni centinaio di abitanti, di cui 400 erano preti[senza fonte]; ne sopravvivono più di 35.

Duomo

Particolare del presbiterio destro del Duomo, in stile barocco

Il Duomo di Enna è un notevole esempio di architettura ecclesiastica medievale: costruito nel Trecento e profondamente rinnovato circa due secoli dopo, presenta imponenti colonnati corinzi, tre navate e tre absidi. La facciata è maestosa, con torre campanaria la cui campana è di notevole mole. All'interno pregiate tele e lampadari. Tra le opere custodite, affreschi del Borremans. Il Duomo è il punto culminante delle celebrazioni della Settimana Santa di Enna.

Santuario di Papardura

Il santuario di Papardura Superiore è una chiesa arroccata su un'area rocciosa ricca di grotte, alcune visitabili. Presenta un prospetto esterno austero, con rosone, ma all'interno la sua ricchezza decorativa è una notevole espressione del barocco della Sicilia centrale. Vi sono concentrati, un soffitto ligneo intarsiato, dodici statue degli Apostoli, numerose tele e affreschi del Borremans, pittore fiammingo, e stucchi del Seicento della scuola di Giacomo Serpotta.

Chiesa dello Spirito Santo

La chiesa dello Spirito Santo è parte di un antico complesso bizantino, dapprima restaurato nel 1320 ad opera dei frati Minori Conventuali dell'Ordine di San Francesco che vi risiedettero fino al 1393, quando si videro affidati i locali dei palazzi confiscati ai signori Andrea Chiaramonte e Scaloro degli Uberti, poi diventati chiesa e convento di San Francesco d'Assisi.

Essa è sempre stata annessa alla parrocchia di San Bartolomeo Apostolo nonostante agli inizi del Novecento fosse ancora in mani private. È stata riaperta al culto nel 2009 in seguito all'intervento del Comune di Enna e della Venerabile Confraternita dello Spirito Santo, della quale è sede.

Su una roccia vicino alla chiesa si trova un campanile a vela, mentre nella parte posteriore era posta anticamente una torre di avvistamento, data la posizione strategica per la difesa della città, sovrastante la vicina Porta di Janniscuru. La struttura fu parzialmente adattata dai frati minori per le esigenze del convento, costituendo probabilmente anche un refettorio, mentre le celle-dormitori vennero scavate nelle grotte accanto alla chiesa.

Entrando, a sinistra, si trova la cappella dello Spirito Santo, con l'effigie della Trinità portata in processione in diverse occasioni dalla confraternita. La cappella di destra accoglie una statua di Maria Addolorata mentre nella cappella del corridoio laterale destro è stata posta nel 2011 una statua raffigurante il "Cristo alla colonna". L'interno presenta una conformazione simile a quella della Santa Casa di Loreto, con una finestrella che volge lo sguardo verso l'altare maggiore, dove è collocata la Vergine Nera di Loreto. Vi si festeggiano il Triduo e la Solennità della Pentecoste e quella di Maria SS. Assunta il 15 agosto.

Chiesa di San Leonardo Abate

La chiesa di S. Leonardo abate, conosciuta come "A Chisa 'a Passioni" risale al 1400 come si rileva dagli atti. L'interno ad unica navata è molto semplice ed è costituito da un altare maggiore e da quattro nicchie laterali; in esse si trovano i simulacri dei Santi Cosma e Damiano, della Madonna del Giglio, di San Leonardo Abate e della vergine di Fatima. Nella più importante è contenuto il simulacro dell'Ecce homo, fulcro essenziale per la settimana Santa; in tale periodo è meta di pellegrinaggio. Un campanile medievale sovrasta la struttura. Vi si celebrano le festività dell'Ecce Homo (Domenica delle Palme) e la festa della Madonna di Fatima (13 maggio).

Rocca di Cerere

La Rocca di Cerere è uno dei luoghi più famosi e rappresentativi di Enna, esso lega la città all'antico culto di Cerere particolarmente presente nella zona essendo l'ennese il luogo in cui avvenne il rapimento di Persefone da parte del dio Ade. Il luogo oltre ad essere particolarmente suggestivo per il panorama è ricco di ambienti rupestri e ipogei di varie età.

Aree naturali

Ad Enna alta sono presenti tre ville con verde: la villa di Torre di Federico ospitante la sveva torre ottagonale, la villa Pisciotto che prende nome dalla porta antica che ivi costituiva l'accesso alla città e un ampio atrio verde all'interno del Castello di Lombardia.

Enna Bassa ha un impianto urbano molto più arioso e i complessi condominiali sono separati da aree verdi.

A 5 km da Enna è sita la Riserva naturale speciale Lago di Pergusa con la Selva Pergusina (area forestale) e l'unico lago naturale della Sicilia interna, dal quale transita la maggior parte dell'avifauna migratoria isolana[senza fonte].

Etnie e minoranze straniere

Gli stranieri residenti nel comune sono 993, ovvero il 3,54% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[17]:

Tradizioni e folclore: Principali eventi fissi

 

La statua quattrocentesca della Vergine, in processione il per la festa del 2 luglio sulla nave d'oro

La patrona di Enna è Maria SS. della Visitazione che si festeggia il 2 luglio: in tale ricorrenza i membri scalzi della omonima confraternita portano, a spalla, la nave d'oro con la statua della Madonna per le vie della città sino ad arrivare alla Chiesa Francescana di Montesalvo dove sosterà per due settimane. La statua della Madonna è adornata con gioielli d'oro offerti da persone devote nell'arco di secoli. Altro appuntamento è l'ultima domenica di agosto con la festa della Madonna di Valverde.

I festeggiamenti della Settimana Santa di Enna hanno come culmine la solenne processione del Venerdì Santo, durante la quale migliaia di confratelli incappucciati percorrono le vie della città.

  • Festeggiamenti del Signuruzzu du Lacu (Signore del Lago) sul Lago Pergusa:

La festa si svolge durante la prima settimana di maggio e ha il suo culmine la prima domenica, con la benedizione delle acque del Lago. Seguono i giochi pirotecnici e uno spettacolo di musica leggera o teatrale.

 

  • Girolamo de Angelis,compatrono della città (4-5 dicembre)

I festeggiamenti iniziano la penultima domenica di novembre e culminano il 4 e 5 dicembre, con processione e giochi pirotecnici.

  • Festa della Madonna di Valverde:

La festa della Madonna di Valverde ha origini molto antiche (1300 circa). La Vergine di Valverde fu la prima patrona del popolo Ennese, sino al 1412, anno dell'arrivo del simulacro della Madonna della visitazione in città, patrona della città. La festa ha il suo clou l'ultima domenica di agosto tra processione, luminarie, fuochi pirotecnici e concerti.

  • Festa della Madonna dei carusi:

Quella della Madonna dei carusi è una delle feste più sentite dal popolo ennese. La festa venne istituita per onorare i giovani operai delle miniere e metterli sotto la protezione di Maria. La festa culmina la prima domenica di settembre, con la processione, i giochi pirotecnici e una kermesse musicale: il festival canoro dei bimbi, in piazza Sant'Agostino, tra il sabato e la domenica della festa.

 

l'Urna del Cristo Morto e il Fercolo dell'Addolorata durante la processione del Venerdì Santo

  • Festa del SS. Crocifisso di Papardura:

Nel santuario arroccato di Papardura si svolge il 13 e il 14 settembre una delle feste più antiche della città, con la degustazione delle "Cudduredde", la benedizione con una reliquia della Santa Croce, e coincide con la tradizionale fiera di settembre in piazza Europa.

  • Festa dell'Immacolata:

Processione del Simulacro della Vergine sino al carcere, saluto dei detenuti, ritorno e giochi pirotecnici al Belvedere Marconi.

  • Fiere e altro
    • Fiera di maggio e settembre.
    • Fiera del Bestiame.
    • Mercato del martedì.
    • Mercatino rionale di Via Mercato S. Antonio.
    • Torneo Internazionale della Musica (TIM), semifinali e finali dal 2007.
    • Stagione motoristica dell'Autodromo di Pergusa.
    • Stagione concertistica e convegnistica dell'Università Kore di Enna.
    • Stagione teatrale del Teatro Garibaldi.
    • Programma natalizio ed estivo.

Cultura

Istruzione

Università

L'Università Kore di Enna è la più giovane fra le università siciliane; fondata nel 2005 è l'unico istituto universitario fondato in Sicilia dopo l'Unità d'Italia; gli studenti iscritti sono circa 4 052. Riconosciuta dal ministro Letizia Moratti, vi collaborano o hanno collaborato Marcello Pera, Giuliano Amato, Franco Battiato e numerose altre personalità accademiche e istituzionali dell'area mediterranea, in special modo autorevoli esponenti dei governi di Malta, Cipro e Tunisia e le relative università.[senza fonte] È stata presieduta dal prof. Cataldo Salerno.

Comprende le seguenti facoltà:

  • Facoltà Arti e Comunicazione.
  • Facoltà di Giurisprudenza.
  • Facoltà di Ingegneria e Architettura.
  • Facoltà di Psicologia e Scienze della Formazione.
  • Facoltà di Scienze motorie e del Benessere.
  • Facoltà di Scienze Economiche e Sociali.

Musei

 

Monete romane

  • Il Museo Alessi è situato in locali in stile gotico-catalano, traccia dell'impianto trecentesco originario del Duomo; il progetto di allestimento è stato redatto dall'architetto Andrea Nonis. Il museo espone alcune collezioni di una certa ricchezza, tra cui si segnalano la sezione numismatica, con 4 000 monete greco-romane, alcune collezioni appartenute a famiglie nobili e il Tesoro della Chiesa Madre, che custodisce un vasto ventaglio di pezzi d'oreficeria siciliana, come la Corona della Madonna in oro tempestato di diamanti di Leonardo e Michele Montalbano.
  • Il Museo Archeologico Regionale di Enna, fondato negli anni 1980, conserva numerosi reperti rinvenuti in diversi siti archeologici della Sicilia interna, tra cui alcuni noti in ambito internazionale, come la città indigena ellenizzata di Morgantina o la celeberrima Villa Romana del Casale di Piazza Armerina.
  • Il Museo Musical Art 3 M raccoglie "opere musicali" esponendo virtualmente i quadri di artisti siciliani o che hanno operato in Sicilia dal XV al XX secolo. Vi sono inoltre mostre fotografiche temporanee ed è sede di iniziative culturali riguardanti arte e tradizioni locali e non. (notizie prese da vikipedia)

* le foto sono prese da google

 

Enna LA STORIA

Enna ha origini incerte antecedenti all'influsso greco risalenti al XIV secolo a.C.: un villaggio, una necropoli e un tempio risalenti al Neolitico sono stati rinvenuti sui colli attorno al Lago di Pergusa, ed in particolare sul colle detto di Cozzo Matrice. Diversi altri insediamenti nascono durante l'età del rame e poi del bronzo sulle colline che circondano l'altura ennese. Tra essi, in parte già indagati, i centri anonimi di Capodarso, Juculia, Contrada Rossi. Un insediamento di una popolazione indigena, da alcuni identificata con i Sicani, sarebbe agli albori della presenza umana sul monte che, però, a causa della continua utilizzazione urbana, non ha sinora consentito grandi ricerche nell'ambito pre e protostorico. Nell'XI secolo a.C. genti che possono essere identificate con il popolo siculo, si stabilirono sull'altura. Questa presenza viene tra l'altro, confermata dalla permanenza di un dialetto arcaico fortemente caratterizzato da aspetti tipici del siculo come la presenza di una K senza alcun segno di palatalizzazione e della U mai iotacizzata. Da recenti ritrovamenti, il primo insediamento può porsi durante l'età del rame lungo la vallata del Torcicoda, il torrente che scaturisce dai pendii meridionali della città, e che da sempre rappresenta la principale via di penetrazione verso l'altipiano.

Durante la dominazione greca la polis certamente aveva già il toponimo Henna che parrebbe di origine preindoeuropea e che, nonostante diverse ipotesi, appare del tutto incomprensibile dal punto di vista etimologico. Era rinomata in tutta la Sicilia per il tempio e il culto di Demetra, la Cerere dei romani. Nel 396 a.C. passò in mano ai Siracusani, nel 212 a.C. ai Romani. Durante la prima guerra servile 136-132 a.C. fu governata dallo schiavo siriano Euno che partendo da questa acropoli conquistò l'intera Sicilia orientale.

Dopo la dominazione romana, Henna diventò un fiorente centro bizantino dell'isola e successivamente arabo. Da questi ultimi fu ribattezzata Qaṣr Yānī - il Castello di Enna poi, riconquistata la città dai Normanni, il nome arabo della città viene foneticamente latinizzato in 'Castrogiovanni'. Nella sollevazione antiangioina del Vespro siciliano, la città ebbe un grande ruolo e riuscì per qualche tempo a divenire libero comune con istituzioni repubblicane. Diventata l'isola aragonese, fu proprio uno degli aragonesi, Federico III, a fare di Enna, grazie alla sua posizione di città inespugnabile, un centro fiorente, sovente sede della corte, rinnovandone l'architettura con numerosi monumenti in stile gotico catalano, che caratterizzano il centro storico. Sotto gli spagnoli ed i Borbone la città, che faceva parte del demanio della corona, ancora fiorente nel corso del XVI e XVII secolo, iniziò un lento declino anche per le frequenti carestie. Persa l'occasione di diventare sede di diocesi - fu preferita per la sua posizione geografica e altimetrica Piazza Armerina - con l'unità d'Italia la città riuscì ad inserirsi nel nascente mercato nazionale grazie alla ferrovia che attraversava il suo territorio e che garantiva accessibilità e sbocchi portuali alla produzione delle sue miniere di zolfo.

Nel 1926, Benito Mussolini costituì Castrogiovanni capoluogo di provincia, staccandolo dalla Provincia di Caltanissetta. Esso fu preferito a Caltagirone e a Piazza Armerina, che erano legate a Sturzo e al partito popolare. Esaltandone antichi fasti legati al suo mitico passato classico - il mito di Proserpina innanzitutto - ripristinò l'antico nome di Enna.

Nel 2004 è diventata sede del quarto polo universitario siciliano.

Etimologia

Il nome Enna è stato introdotto nel 1927 con il processo di denominazione fascista, che riprendeva dove era possibile i nomi di età classica. Fino a quella data infatti il comune di Enna era chiamato Castrugiuvanni e italianizzato in Castrogiovanni. L'origine etimologica del nome proverrebbe da un termine della lingua sicana, Ennaan[senza fonte], ellenizzato in Ἔννα (Henna) per i Greci. Presso i Romani rimase la stessa etimologia, Henna (meno frequentemente Hennae), mentre durante la dominazione islamica prese a chiamarsi Qasr Yanna. Quest'ultimo starebbe a significare letteralmente Roccaforte di Henna[13]. La corruzione della etimologia in lingua araba si deve ai Normanni i quali trasportarono in lingua latina il nome, dando origine a Castrum Ioannes donde Castrogiovanni, in uso per la città dall'XI secolo fino appunto al 1927.

Monumenti e luoghi d'interesse

Enna (Castruggiuvanni in siciliano) è un comune italiano di 27 268 abitanti, capoluogo del libero consorzio comunale omonimo in Sicilia.

Denominata Castrogiovanni fino al 1927, anno in cui riprese l'antico nome di Enna. Nota per essere il capoluogo di provincia più alto d'Europa, per via dell'altitudine del centro abitato che si attesta a 931 m presso il Municipio, raggiunge i 992 m al Castello di Lombardia.

La città è stata definita Urbs Inexpugnabilis, dai romani per la sua imprendibilità, Ombelico di Sicilia, per la sua centralità geografica rispetto all'Isola, e Belvedere di Sicilia, per le vedute panoramiche che da qui si hanno nelle varie direzioni.

Nei tre millenni precedenti è stata roccaforte quasi inespugnabile di sicani, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi e aragonesi. Enna conserva il castello, la Rocca di Cerere ed il Duomo. È sede dell'Università Kore.

Geografia fisica

Enna sorge nella parte più elevata di un'ampia dorsale montuosa, che svetta sulla valle del Dittaino a 931 m d'altitudine. Tale dorsale, avente forma di V dolce o, secondo altre interpretazioni[senza fonte], di ferro di cavallo, si trova proprio nel centro geografico della Sicilia indicato con precisione dall'obelisco della Chiesa di Montesalvo nel quartiere Monte, il cosiddetto antico umbilicus Siciliae[3][4][5][6]. I rilievi che circondano Enna fanno parte della catena dei monti Erei, montagne calcaree e arenacee poco sviluppate in altezza, che costituiscono la maggiore presenza orografica della provincia ennese. Il versante settentrionale del monte su cui Enna poggia è molto ripido con un maggiore dislivello rispetto agli altri ed è ammantato da un ampio bosco. Quello meridionale, invece, è notevolmente urbanizzato, legando fra loro la città alta e quella bassa, che si sviluppa ai piedi dell'altopiano. Il comune di Enna rientra tra i primi 30 comuni più estesi d'Italia: il suo territorio occupa infatti una superficie di 357,14 km². La porzione centro-occidentale della Provincia, costituita prevalentemente da rilevi aventi altitudine estremamente variabile, compresa tra la minima di 230 m s.l.m. e la massima di 990 m, corrisponde alla cima del monte su cui sorge la città e dove originariamente aveva sede l'acropoli antica. Circa 10 km a sud del centro storico si trova il lago Pergusa, a 677 m s.l.m., caratterizzato da un bacino endoreico, importante luogo di sosta e svernamento per decine di specie di aviofauna. Attorno le rive del lago si snoda l'omonimo circuito automobilistico. I fiumi che scorrono nel territorio di Enna hanno principalmente carattere torrentizio, tranne il Dittaino, affluente del Simeto, ed l'Imera meridionale o Salso. Enna è comunemente suddivisa in due "macro-aree":[senza fonte] Enna Alta ed Enna Bassa, cui si aggiunge Pergusa, che ne è una frazione. Tutte e tre le aree sono nettamente separate dal punto di vista geografico.

Enna Alta

Enna Alta sorge su un altipiano tra i 900 ed i 990 m d'altitudine, che svetta isolato al centro degli Erei, dominando la valle del Dittaino a est e la valle del Salso a ovest. L'altipiano ennese ha forma di triangolo irregolare: i versanti settentrionale e occidentale sono i più ripidi e scoscesi, con strapiombi fino a 400 m sulle vallate sottostanti. A sud, invece, si apre il profondo solco vallivo del Pisciotto, storico asse di penetrazione al monte, e altre vallette che si dipartono da esso, lungo le quali si sono sviluppati nei secoli i quartieri popolari, come Valverde. Il centro storico si è da sempre sviluppato sulla parte più alta del monte, nel versante nordorientale; sono presenti pittoresche scalinate tra gli stretti vicoli di matrice araba che scendono, tortuose, dal centro ai rioni più bassi. L'altipiano ennese misura, approssimativamente, 2 km lungo il fronte nord, 1 km in quello ovest e 1,5 km in quello sud. La leggenda vuole che il sito fosse scelto oltre 3000 anni fa dai Sicani, che vi introdussero il culto di Cerere, perché ben protetto come sito militare e roccaforte[7][8][9]. La posizione strategica consentiva di avere una visuale molto ampia del territorio circostante. Di questa presenza rimane testimonianza nella la rocca di Cerere, un'emergenza rocciosa su cui sorgeva il santuario di Demetra[10][11].

Il monte ennese, benché isolato, offre 5 sorgenti d'acqua: una è stata inglobata nella Villa Farina, un'altra sgorga dalla viva roccia tra le scalette di via Canalicchio. Sgorga acqua dalla roccia anche nella parete meridionale del Castello di Lombardia. Quest'abbondanza di sorgenti aiutò Enna a resistere ai lunghi assedi tesi al tempo dei Romani e degli Arabi che nell'859 guidati da un traditore cristiano, riuscirono a penetrare nella città attraverso la rete fognaria.[12] Enna alta, fino al primo dopoguerra, fu per lungo tempo l'unico insediamento urbano del capoluogo ereo. La sua saturazione urbana ha portato nel Novecento alla nascita di Enna Bassa.

Nel settore orientale si trova il quartiere Lombardia che prende nome dall'imponente omonimo castello, non lontano dal Duomo di Enna, dai Musei Alessi, Archeologico di Palazzo Varisano, un po' più lontano dal museo "Fede e Tradizione" di recente costituzione nei locali della chiesa San Leonardo Abate, Il centro storico si snoda lungo Via Roma lungo la quale sorgono ampie piazze, tra cui il cosiddetto Belvedere comprendente piazza Francesco Crispi e il viale Guglielmo Marconi fino alla confluenza con via Alessandro Volta; numerose sono le chiese e monumenti. Lungo tale via sorgono le sedi delle principali istituzioni (provincia, comune, prefettura, genio civile), il teatro, banche e assicurazioni. A sud vi sono le aree urbane più basse rispetto al centro storico, Valverde, il quartiere più vecchio, con viuzze strette e tortuose, bagli e ponti, e Fundrisi altrettanto antico.

Il Monte è il quartiere più moderno ed è attraversato dai viali Armando Diaz e IV Novembre, che si incrociano con via Libertà (terminale della centrale via Roma) in uno dei più trafficati quadrivi della città. Vi si trovano, la Torre e la Villa di Federico II, la Chiesa Santa Maria di Gesù in Montesalvo con l'obelisco che indica il centro geografico della Sicilia, lo Stadio Comunale Generale Gaeta. In questa area, un tempo occupata da un bosco di roveri, dei quali rimane un unico esemplare in Via Cavalieri di Vittorio Veneto, su una motta naturale sorge la ottagonale Torre di Federico II, importante monumento svevo.

Enna deve la nomea di Belvedere di Sicilia in quanto sorge in cima a un monte, in una terrazza naturale che sporge al centro dell'isola, senza catene montuose abbastanza vicine o alte da poter chiudere la vista. Nei giorni più limpidi, lo sguardo spazia ininterrotto, in linea d'aria, per circa 30 km verso nord (si scorge Nicosia, alle falde dei Nebrodi), per altrettanti verso est (fino ad Agira e alla zona industriale di Dittaino) e verso ovest (si intravede Caltanissetta), e per quasi 15 km verso sud (si vede Pergusa ed il suo lago, e Valguarnera Caropepe).

Punti panoramici principali:

  • il Belvedere Marconi, che si apre a nord includendo per intero il paesaggio dall'Etna alle Madonie
  • il viale Paolo e Caterina Savoca, che ne è la continuazione fino al Castello di Lombardia
  • il viale Nino Savarese, che cinge il castello e permette pertanto di passare dal panorama a nord a quello a sud
  • la Torre delle Aquile del Castello, il punto panoramico più completo, che svetta da oltre 1000 m d'altezza a 360º sul panorama a nord, est, sud, e ad ovest domina tutta Enna (si vede chiaramente anche la Torre di Federico) e, dietro di essa, lascia intravedere Caltanissetta
  • la Rocca di Cerere, ultimo sperone orientale dell'akropolis di Henna, da cui il panorama si apre a nord, est e sud, mentre a ovest si ha una veduta del Castello di Lombardia
  • via Porta Palermo o Porta Reale, arco che si apre in via Roma nei pressi del Duomo inquadrando Calascibetta
  • il Corso Sicilia, che dà verso nord su Calascibetta
  • la Torre di Federico II, dalla cui cima si domina Enna e le vallate sottostanti, nell'antica residenza estiva dell'imperatore Federico.

Enna Bassa

Enna Bassa si è sviluppata sulle colline a valle di Enna sul versante sud, ad un'altitudine variabile intorno ai 700 m s.l.m. partendo dal quadrivio Sant'Anna attorno al quale sorgeva un piccolissimo nucleo di case attorno alla chiesetta di Sant'Anna. Dagli anni sessanta in poi si sono sviluppati gradatamente quartieri residenziali, aree commerciali, uffici e attività varie. La nascita dell'Università ha avuto un ulteriore effetto propulsivo. Nel quadrivio originario si incrociano tre strade statali e una provinciale.

Pergusa

Pergusa è una frazione della città e dista 10 km dal centro. Ha una popolazione residente assai ridotta (circa mille abitanti) ma è presente una sviluppata edilizia di villeggiatura e buona parte delle strutture ricettive e turistiche quali hotel, bed and breakfast e agriturismo, molti dei quali affacciati sul lago, principale meta turistica della località. La Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa, ingloba il piccolo abitato del villaggio e vanta una ricca avifauna che sverna, transita o risiede nell'area. La Riserva comprende il bacino del Lago Pergusa, di 1,8 km² e l'ampia area che lo circonda che comprende la Selva Pergusina, una pineta attrezzata, il giuncheto e altre aree di pregio naturalistico. La frazione dà il nome ad un circuito automobilistico, l'Autodromo di Pergusa, nel quale venne disputata l'unica edizione del Gran Premio di Enna di Formula 1 il 27 agosto 1961.

 

Monumenti e luoghi d'interesse

Grazie alla sua lunga storia Enna può vantare un notevole patrimonio monumentale. La maggior parte dei luoghi d'interesse sorge lungo l'asse della via Roma che percorre tutto il centro storico della città; l'itinerario parte da piazza Neglia, dove sorge la chiesa di san Tommaso e, passando per le cinque piazze più grandi, termina al castello di Lombardia, il monumento più importante.

Architetture civili

Palazzo Varisano

Palazzo Varisano sorge in piazza Mazzini, a ridosso della chiesa di San Michele; l'edificio è del XVIII secolo, costruito sui resti di una struttura cinquecentesca che lascia ancora traccia di sé nei locali dei piani terreni. Ospita le sale del Museo Archeologico Regionale che espone nelle sue sale pregevoli manufatti archeologici connessi alle antiche società che animarono le contrade del territorio ennese. Il palazzo è appartenuto nel corso dei secoli alle famiglie nobili dei Leto di Capodarso, dei Petroso e dei Varisano, da cui ha preso il nome; negli anni settanta del XX secolo è stato acquistato dalla Regione Siciliana e poi ceduto al Comune di Enna. La struttura viene ricordata nelle cronache storiche poiché il 13 agosto 1863, Giuseppe Garibaldi, vi avrebbe pronunciato il celebre discorso terminato con la frase o Roma o morte.

Palazzo Pollicarini

Palazzo fortificato in stile gotico-catalano, la cui costruzione è riconducibile ai primi del XVI secolo, si affaccia sulla piazza Napoleone Colajanni. È stato dimora, nei secoli, di numerose famiglie notabili quali i Falanga, i Petroso e i Notarbartolo. È organizzato su più livelli; al piano nobile si trovano i locali di rappresentanza e dimora (tra cui la sala Magna) e al piano terra i locali dei servizi; il locale sottotetto era dedicato alla servitù. Cornici, arabeschi e stemmi caratterizzano la struttura; in particolare la cornice che divide il piano terra dal  nobile è dotata di tre finestre ornate da pizzi in pietra.

Architetture militari

Castello di Lombardia

Il castello di Lombardia sorge sul terreno in cui, nel V secolo a.C., sussisteva un santuario dedicato a Cerere. Sostituito da un castrum sotto i bizantini, in epoca normanna si trasformò in castello. Il nome deriva dai fanti lombardi che lo occuparono al seguito della regina Adelaide del Monferrato, moglie di Ruggero I di Sicilia.

Delle 20 torri iniziali, la Torre Pisana è la meglio conservata. In passato sono stati rinvenuti oggetti e resti di varia epoca; dal 2000 al 2002 sono stati eseguiti scavi archeologici[senza fonte].

La posizione del castello offre un panorama vastissimo, che spazia dalle Madonie all'Etna, sono visibili il lago di Pergusa e due i bacini artificiali (Nicoletti e Morello), e buona parte della Sicilia centro-orientale. Un tempo era sede, in estate, di concerti e spettacoli teatrali, presso il vasto recinto di San Nicola o degli Armati che poteva ospitare fino a 5 000 persone[senza fonte].

Non lontano dal castello sorge la Rocca di Cerere costruita in direzione del sole nascente; sin dal primo insediamento del XIV secolo a.C. fu un luogo di culto e divenne parte integrante del vicino santuario: si intravede ancora l'ara sacrificale utilizzata per oltre mille anni, da Sicani, Greci e Romani, per il culto della dea delle messi, Demetra o Cerere. L'area è lo sperone orientale di Enna.

Torre di Federico II

La torre, di forma ottagonale, venne fatta costruire dall'imperatore Federico II sui probabili resti del teatro greco. La sua forma ottagonale, che ricalca il modello orientale del sacro Tempio di Gerusalemme, fa pensare che venisse utilizzata per la rosa dei venti. In ogni caso era una torre di difesa per controllare quel versante della città di Enna ch'era esposto ad eventuali assalti dei nemici. La torre sorge in cima a una collinetta alberata. Dalla sua sommità lo sguardo spazia su tutta la città alta e sulle valli sottostanti, fino all'Etna.

Porta di Janniscuru

La porta di Janniscuru è l'unica rimasta delle 6 antiche porte di accesso alla città edificata nel periodo arabo-normanno, poste lungo le mura di cinta (che in più epoche furono erette) attorno all'urbs inexpugnabilis e di cui rimane lieve traccia sulle pendici del monte. Le altre porte caddero in rovina o furono abbattute quando Enna fu eretta capoluogo di provincia per ampliare le strade di accesso alla città.

La Porta di Janniscuru si trova nel quartiere di Fundrisi, fuori dal circuito turistico ordinario del capoluogo. Si presenta massiccia e con un arco a tutto sesto ed è circondata dalle grotte con necropoli che si arroccano sul monte.

Architetture religiose

La città è ricca di chiese e conventi ereditati dal suo lungo passato di dominazione spagnola e borbonica le cui tracce sono evidenti nell'architettura urbana di alcuni dei monumenti più significativi dal punto di vista religioso. Nel Settecento, l'allora Castrogiovanni possedeva ben 133 chiese, all'incirca una per ogni centinaio di abitanti, di cui 400 erano preti[senza fonte]; ne sopravvivono più di 35.

Duomo

Particolare del presbiterio destro del Duomo, in stile barocco

Il Duomo di Enna è un notevole esempio di architettura ecclesiastica medievale: costruito nel Trecento e profondamente rinnovato circa due secoli dopo, presenta imponenti colonnati corinzi, tre navate e tre absidi. La facciata è maestosa, con torre campanaria la cui campana è di notevole mole. All'interno pregiate tele e lampadari. Tra le opere custodite, affreschi del Borremans. Il Duomo è il punto culminante delle celebrazioni della Settimana Santa di Enna.

Santuario di Papardura

Il santuario di Papardura Superiore è una chiesa arroccata su un'area rocciosa ricca di grotte, alcune visitabili. Presenta un prospetto esterno austero, con rosone, ma all'interno la sua ricchezza decorativa è una notevole espressione del barocco della Sicilia centrale. Vi sono concentrati, un soffitto ligneo intarsiato, dodici statue degli Apostoli, numerose tele e affreschi del Borremans, pittore fiammingo, e stucchi del Seicento della scuola di Giacomo Serpotta.

Chiesa dello Spirito Santo

La chiesa dello Spirito Santo è parte di un antico complesso bizantino, dapprima restaurato nel 1320 ad opera dei frati Minori Conventuali dell'Ordine di San Francesco che vi risiedettero fino al 1393, quando si videro affidati i locali dei palazzi confiscati ai signori Andrea Chiaramonte e Scaloro degli Uberti, poi diventati chiesa e convento di San Francesco d'Assisi.

Essa è sempre stata annessa alla parrocchia di San Bartolomeo Apostolo nonostante agli inizi del Novecento fosse ancora in mani private. È stata riaperta al culto nel 2009 in seguito all'intervento del Comune di Enna e della Venerabile Confraternita dello Spirito Santo, della quale è sede.

Su una roccia vicino alla chiesa si trova un campanile a vela, mentre nella parte posteriore era posta anticamente una torre di avvistamento, data la posizione strategica per la difesa della città, sovrastante la vicina Porta di Janniscuru. La struttura fu parzialmente adattata dai frati minori per le esigenze del convento, costituendo probabilmente anche un refettorio, mentre le celle-dormitori vennero scavate nelle grotte accanto alla chiesa.

Entrando, a sinistra, si trova la cappella dello Spirito Santo, con l'effigie della Trinità portata in processione in diverse occasioni dalla confraternita. La cappella di destra accoglie una statua di Maria Addolorata mentre nella cappella del corridoio laterale destro è stata posta nel 2011 una statua raffigurante il "Cristo alla colonna". L'interno presenta una conformazione simile a quella della Santa Casa di Loreto, con una finestrella che volge lo sguardo verso l'altare maggiore, dove è collocata la Vergine Nera di Loreto. Vi si festeggiano il Triduo e la Solennità della Pentecoste e quella di Maria SS. Assunta il 15 agosto.

Chiesa di San Leonardo Abate

La chiesa di S. Leonardo abate, conosciuta come "A Chisa 'a Passioni" risale al 1400 come si rileva dagli atti. L'interno ad unica navata è molto semplice ed è costituito da un altare maggiore e da quattro nicchie laterali; in esse si trovano i simulacri dei Santi Cosma e Damiano, della Madonna del Giglio, di San Leonardo Abate e della vergine di Fatima. Nella più importante è contenuto il simulacro dell'Ecce homo, fulcro essenziale per la settimana Santa; in tale periodo è meta di pellegrinaggio. Un campanile medievale sovrasta la struttura. Vi si celebrano le festività dell'Ecce Homo (Domenica delle Palme) e la festa della Madonna di Fatima (13 maggio).

Rocca di Cerere

La Rocca di Cerere è uno dei luoghi più famosi e rappresentativi di Enna, esso lega la città all'antico culto di Cerere particolarmente presente nella zona essendo l'ennese il luogo in cui avvenne il rapimento di Persefone da parte del dio Ade. Il luogo oltre ad essere particolarmente suggestivo per il panorama è ricco di ambienti rupestri e ipogei di varie età.

Aree naturali

Ad Enna alta sono presenti tre ville con verde: la villa di Torre di Federico ospitante la sveva torre ottagonale, la villa Pisciotto che prende nome dalla porta antica che ivi costituiva l'accesso alla città e un ampio atrio verde all'interno del Castello di Lombardia.

Enna Bassa ha un impianto urbano molto più arioso e i complessi condominiali sono separati da aree verdi.

A 5 km da Enna è sita la Riserva naturale speciale Lago di Pergusa con la Selva Pergusina (area forestale) e l'unico lago naturale della Sicilia interna, dal quale transita la maggior parte dell'avifauna migratoria isolana[senza fonte].

Etnie e minoranze straniere

Gli stranieri residenti nel comune sono 993, ovvero il 3,54% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[17]:

Tradizioni e folclore: Principali eventi fissi

 

La statua quattrocentesca della Vergine, in processione il per la festa del 2 luglio sulla nave d'oro

La patrona di Enna è Maria SS. della Visitazione che si festeggia il 2 luglio: in tale ricorrenza i membri scalzi della omonima confraternita portano, a spalla, la nave d'oro con la statua della Madonna per le vie della città sino ad arrivare alla Chiesa Francescana di Montesalvo dove sosterà per due settimane. La statua della Madonna è adornata con gioielli d'oro offerti da persone devote nell'arco di secoli. Altro appuntamento è l'ultima domenica di agosto con la festa della Madonna di Valverde.

I festeggiamenti della Settimana Santa di Enna hanno come culmine la solenne processione del Venerdì Santo, durante la quale migliaia di confratelli incappucciati percorrono le vie della città.

  • Festeggiamenti del Signuruzzu du Lacu (Signore del Lago) sul Lago Pergusa:

La festa si svolge durante la prima settimana di maggio e ha il suo culmine la prima domenica, con la benedizione delle acque del Lago. Seguono i giochi pirotecnici e uno spettacolo di musica leggera o teatrale.

 

  • Girolamo de Angelis,compatrono della città (4-5 dicembre)

I festeggiamenti iniziano la penultima domenica di novembre e culminano il 4 e 5 dicembre, con processione e giochi pirotecnici.

  • Festa della Madonna di Valverde:

La festa della Madonna di Valverde ha origini molto antiche (1300 circa). La Vergine di Valverde fu la prima patrona del popolo Ennese, sino al 1412, anno dell'arrivo del simulacro della Madonna della visitazione in città, patrona della città. La festa ha il suo clou l'ultima domenica di agosto tra processione, luminarie, fuochi pirotecnici e concerti.

  • Festa della Madonna dei carusi:

Quella della Madonna dei carusi è una delle feste più sentite dal popolo ennese. La festa venne istituita per onorare i giovani operai delle miniere e metterli sotto la protezione di Maria. La festa culmina la prima domenica di settembre, con la processione, i giochi pirotecnici e una kermesse musicale: il festival canoro dei bimbi, in piazza Sant'Agostino, tra il sabato e la domenica della festa.

 

l'Urna del Cristo Morto e il Fercolo dell'Addolorata durante la processione del Venerdì Santo

  • Festa del SS. Crocifisso di Papardura:

Nel santuario arroccato di Papardura si svolge il 13 e il 14 settembre una delle feste più antiche della città, con la degustazione delle "Cudduredde", la benedizione con una reliquia della Santa Croce, e coincide con la tradizionale fiera di settembre in piazza Europa.

  • Festa dell'Immacolata:

Processione del Simulacro della Vergine sino al carcere, saluto dei detenuti, ritorno e giochi pirotecnici al Belvedere Marconi.

  • Fiere e altro
    • Fiera di maggio e settembre.
    • Fiera del Bestiame.
    • Mercato del martedì.
    • Mercatino rionale di Via Mercato S. Antonio.
    • Torneo Internazionale della Musica (TIM), semifinali e finali dal 2007.
    • Stagione motoristica dell'Autodromo di Pergusa.
    • Stagione concertistica e convegnistica dell'Università Kore di Enna.
    • Stagione teatrale del Teatro Garibaldi.
    • Programma natalizio ed estivo.

Cultura

Istruzione

Università

L'Università Kore di Enna è la più giovane fra le università siciliane; fondata nel 2005 è l'unico istituto universitario fondato in Sicilia dopo l'Unità d'Italia; gli studenti iscritti sono circa 4 052. Riconosciuta dal ministro Letizia Moratti, vi collaborano o hanno collaborato Marcello Pera, Giuliano Amato, Franco Battiato e numerose altre personalità accademiche e istituzionali dell'area mediterranea, in special modo autorevoli esponenti dei governi di Malta, Cipro e Tunisia e le relative università.[senza fonte] È stata presieduta dal prof. Cataldo Salerno.

Comprende le seguenti facoltà:

  • Facoltà Arti e Comunicazione.
  • Facoltà di Giurisprudenza.
  • Facoltà di Ingegneria e Architettura.
  • Facoltà di Psicologia e Scienze della Formazione.
  • Facoltà di Scienze motorie e del Benessere.
  • Facoltà di Scienze Economiche e Sociali.

Musei

 

Monete romane

  • Il Museo Alessi è situato in locali in stile gotico-catalano, traccia dell'impianto trecentesco originario del Duomo; il progetto di allestimento è stato redatto dall'architetto Andrea Nonis. Il museo espone alcune collezioni di una certa ricchezza, tra cui si segnalano la sezione numismatica, con 4 000 monete greco-romane, alcune collezioni appartenute a famiglie nobili e il Tesoro della Chiesa Madre, che custodisce un vasto ventaglio di pezzi d'oreficeria siciliana, come la Corona della Madonna in oro tempestato di diamanti di Leonardo e Michele Montalbano.
  • Il Museo Archeologico Regionale di Enna, fondato negli anni 1980, conserva numerosi reperti rinvenuti in diversi siti archeologici della Sicilia interna, tra cui alcuni noti in ambito internazionale, come la città indigena ellenizzata di Morgantina o la celeberrima Villa Romana del Casale di Piazza Armerina.
  • Il Museo Musical Art 3 M raccoglie "opere musicali" esponendo virtualmente i quadri di artisti siciliani o che hanno operato in Sicilia dal XV al XX secolo. Vi sono inoltre mostre fotografiche temporanee ed è sede di iniziative culturali riguardanti arte e tradizioni locali e non. (notizie prese da vikipedia)

* le foto sono prese da google

 

Enna LA STORIA

Enna ha origini incerte antecedenti all'influsso greco risalenti al XIV secolo a.C.: un villaggio, una necropoli e un tempio risalenti al Neolitico sono stati rinvenuti sui colli attorno al Lago di Pergusa, ed in particolare sul colle detto di Cozzo Matrice. Diversi altri insediamenti nascono durante l'età del rame e poi del bronzo sulle colline che circondano l'altura ennese. Tra essi, in parte già indagati, i centri anonimi di Capodarso, Juculia, Contrada Rossi. Un insediamento di una popolazione indigena, da alcuni identificata con i Sicani, sarebbe agli albori della presenza umana sul monte che, però, a causa della continua utilizzazione urbana, non ha sinora consentito grandi ricerche nell'ambito pre e protostorico. Nell'XI secolo a.C. genti che possono essere identificate con il popolo siculo, si stabilirono sull'altura. Questa presenza viene tra l'altro, confermata dalla permanenza di un dialetto arcaico fortemente caratterizzato da aspetti tipici del siculo come la presenza di una K senza alcun segno di palatalizzazione e della U mai iotacizzata. Da recenti ritrovamenti, il primo insediamento può porsi durante l'età del rame lungo la vallata del Torcicoda, il torrente che scaturisce dai pendii meridionali della città, e che da sempre rappresenta la principale via di penetrazione verso l'altipiano.

Durante la dominazione greca la polis certamente aveva già il toponimo Henna che parrebbe di origine preindoeuropea e che, nonostante diverse ipotesi, appare del tutto incomprensibile dal punto di vista etimologico. Era rinomata in tutta la Sicilia per il tempio e il culto di Demetra, la Cerere dei romani. Nel 396 a.C. passò in mano ai Siracusani, nel 212 a.C. ai Romani. Durante la prima guerra servile 136-132 a.C. fu governata dallo schiavo siriano Euno che partendo da questa acropoli conquistò l'intera Sicilia orientale.

Dopo la dominazione romana, Henna diventò un fiorente centro bizantino dell'isola e successivamente arabo. Da questi ultimi fu ribattezzata Qaṣr Yānī - il Castello di Enna poi, riconquistata la città dai Normanni, il nome arabo della città viene foneticamente latinizzato in 'Castrogiovanni'. Nella sollevazione antiangioina del Vespro siciliano, la città ebbe un grande ruolo e riuscì per qualche tempo a divenire libero comune con istituzioni repubblicane. Diventata l'isola aragonese, fu proprio uno degli aragonesi, Federico III, a fare di Enna, grazie alla sua posizione di città inespugnabile, un centro fiorente, sovente sede della corte, rinnovandone l'architettura con numerosi monumenti in stile gotico catalano, che caratterizzano il centro storico. Sotto gli spagnoli ed i Borbone la città, che faceva parte del demanio della corona, ancora fiorente nel corso del XVI e XVII secolo, iniziò un lento declino anche per le frequenti carestie. Persa l'occasione di diventare sede di diocesi - fu preferita per la sua posizione geografica e altimetrica Piazza Armerina - con l'unità d'Italia la città riuscì ad inserirsi nel nascente mercato nazionale grazie alla ferrovia che attraversava il suo territorio e che garantiva accessibilità e sbocchi portuali alla produzione delle sue miniere di zolfo.

Nel 1926, Benito Mussolini costituì Castrogiovanni capoluogo di provincia, staccandolo dalla Provincia di Caltanissetta. Esso fu preferito a Caltagirone e a Piazza Armerina, che erano legate a Sturzo e al partito popolare. Esaltandone antichi fasti legati al suo mitico passato classico - il mito di Proserpina innanzitutto - ripristinò l'antico nome di Enna.

Nel 2004 è diventata sede del quarto polo universitario siciliano.

Etimologia

Il nome Enna è stato introdotto nel 1927 con il processo di denominazione fascista, che riprendeva dove era possibile i nomi di età classica. Fino a quella data infatti il comune di Enna era chiamato Castrugiuvanni e italianizzato in Castrogiovanni. L'origine etimologica del nome proverrebbe da un termine della lingua sicana, Ennaan[senza fonte], ellenizzato in Ἔννα (Henna) per i Greci. Presso i Romani rimase la stessa etimologia, Henna (meno frequentemente Hennae), mentre durante la dominazione islamica prese a chiamarsi Qasr Yanna. Quest'ultimo starebbe a significare letteralmente Roccaforte di Henna[13]. La corruzione della etimologia in lingua araba si deve ai Normanni i quali trasportarono in lingua latina il nome, dando origine a Castrum Ioannes donde Castrogiovanni, in uso per la città dall'XI secolo fino appunto al 1927.

Monumenti e luoghi d'interesse

Enna (Castruggiuvanni in siciliano) è un comune italiano di 27 268 abitanti, capoluogo del libero consorzio comunale omonimo in Sicilia.

Denominata Castrogiovanni fino al 1927, anno in cui riprese l'antico nome di Enna. Nota per essere il capoluogo di provincia più alto d'Europa, per via dell'altitudine del centro abitato che si attesta a 931 m presso il Municipio, raggiunge i 992 m al Castello di Lombardia.

La città è stata definita Urbs Inexpugnabilis, dai romani per la sua imprendibilità, Ombelico di Sicilia, per la sua centralità geografica rispetto all'Isola, e Belvedere di Sicilia, per le vedute panoramiche che da qui si hanno nelle varie direzioni.

Nei tre millenni precedenti è stata roccaforte quasi inespugnabile di sicani, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, svevi e aragonesi. Enna conserva il castello, la Rocca di Cerere ed il Duomo. È sede dell'Università Kore.

Geografia fisica

Enna sorge nella parte più elevata di un'ampia dorsale montuosa, che svetta sulla valle del Dittaino a 931 m d'altitudine. Tale dorsale, avente forma di V dolce o, secondo altre interpretazioni[senza fonte], di ferro di cavallo, si trova proprio nel centro geografico della Sicilia indicato con precisione dall'obelisco della Chiesa di Montesalvo nel quartiere Monte, il cosiddetto antico umbilicus Siciliae[3][4][5][6]. I rilievi che circondano Enna fanno parte della catena dei monti Erei, montagne calcaree e arenacee poco sviluppate in altezza, che costituiscono la maggiore presenza orografica della provincia ennese. Il versante settentrionale del monte su cui Enna poggia è molto ripido con un maggiore dislivello rispetto agli altri ed è ammantato da un ampio bosco. Quello meridionale, invece, è notevolmente urbanizzato, legando fra loro la città alta e quella bassa, che si sviluppa ai piedi dell'altopiano. Il comune di Enna rientra tra i primi 30 comuni più estesi d'Italia: il suo territorio occupa infatti una superficie di 357,14 km². La porzione centro-occidentale della Provincia, costituita prevalentemente da rilevi aventi altitudine estremamente variabile, compresa tra la minima di 230 m s.l.m. e la massima di 990 m, corrisponde alla cima del monte su cui sorge la città e dove originariamente aveva sede l'acropoli antica. Circa 10 km a sud del centro storico si trova il lago Pergusa, a 677 m s.l.m., caratterizzato da un bacino endoreico, importante luogo di sosta e svernamento per decine di specie di aviofauna. Attorno le rive del lago si snoda l'omonimo circuito automobilistico. I fiumi che scorrono nel territorio di Enna hanno principalmente carattere torrentizio, tranne il Dittaino, affluente del Simeto, ed l'Imera meridionale o Salso. Enna è comunemente suddivisa in due "macro-aree":[senza fonte] Enna Alta ed Enna Bassa, cui si aggiunge Pergusa, che ne è una frazione. Tutte e tre le aree sono nettamente separate dal punto di vista geografico.

Enna Alta

Enna Alta sorge su un altipiano tra i 900 ed i 990 m d'altitudine, che svetta isolato al centro degli Erei, dominando la valle del Dittaino a est e la valle del Salso a ovest. L'altipiano ennese ha forma di triangolo irregolare: i versanti settentrionale e occidentale sono i più ripidi e scoscesi, con strapiombi fino a 400 m sulle vallate sottostanti. A sud, invece, si apre il profondo solco vallivo del Pisciotto, storico asse di penetrazione al monte, e altre vallette che si dipartono da esso, lungo le quali si sono sviluppati nei secoli i quartieri popolari, come Valverde. Il centro storico si è da sempre sviluppato sulla parte più alta del monte, nel versante nordorientale; sono presenti pittoresche scalinate tra gli stretti vicoli di matrice araba che scendono, tortuose, dal centro ai rioni più bassi. L'altipiano ennese misura, approssimativamente, 2 km lungo il fronte nord, 1 km in quello ovest e 1,5 km in quello sud. La leggenda vuole che il sito fosse scelto oltre 3000 anni fa dai Sicani, che vi introdussero il culto di Cerere, perché ben protetto come sito militare e roccaforte[7][8][9]. La posizione strategica consentiva di avere una visuale molto ampia del territorio circostante. Di questa presenza rimane testimonianza nella la rocca di Cerere, un'emergenza rocciosa su cui sorgeva il santuario di Demetra[10][11].

Il monte ennese, benché isolato, offre 5 sorgenti d'acqua: una è stata inglobata nella Villa Farina, un'altra sgorga dalla viva roccia tra le scalette di via Canalicchio. Sgorga acqua dalla roccia anche nella parete meridionale del Castello di Lombardia. Quest'abbondanza di sorgenti aiutò Enna a resistere ai lunghi assedi tesi al tempo dei Romani e degli Arabi che nell'859 guidati da un traditore cristiano, riuscirono a penetrare nella città attraverso la rete fognaria.[12] Enna alta, fino al primo dopoguerra, fu per lungo tempo l'unico insediamento urbano del capoluogo ereo. La sua saturazione urbana ha portato nel Novecento alla nascita di Enna Bassa.

Nel settore orientale si trova il quartiere Lombardia che prende nome dall'imponente omonimo castello, non lontano dal Duomo di Enna, dai Musei Alessi, Archeologico di Palazzo Varisano, un po' più lontano dal museo "Fede e Tradizione" di recente costituzione nei locali della chiesa San Leonardo Abate, Il centro storico si snoda lungo Via Roma lungo la quale sorgono ampie piazze, tra cui il cosiddetto Belvedere comprendente piazza Francesco Crispi e il viale Guglielmo Marconi fino alla confluenza con via Alessandro Volta; numerose sono le chiese e monumenti. Lungo tale via sorgono le sedi delle principali istituzioni (provincia, comune, prefettura, genio civile), il teatro, banche e assicurazioni. A sud vi sono le aree urbane più basse rispetto al centro storico, Valverde, il quartiere più vecchio, con viuzze strette e tortuose, bagli e ponti, e Fundrisi altrettanto antico.

Il Monte è il quartiere più moderno ed è attraversato dai viali Armando Diaz e IV Novembre, che si incrociano con via Libertà (terminale della centrale via Roma) in uno dei più trafficati quadrivi della città. Vi si trovano, la Torre e la Villa di Federico II, la Chiesa Santa Maria di Gesù in Montesalvo con l'obelisco che indica il centro geografico della Sicilia, lo Stadio Comunale Generale Gaeta. In questa area, un tempo occupata da un bosco di roveri, dei quali rimane un unico esemplare in Via Cavalieri di Vittorio Veneto, su una motta naturale sorge la ottagonale Torre di Federico II, importante monumento svevo.

Enna deve la nomea di Belvedere di Sicilia in quanto sorge in cima a un monte, in una terrazza naturale che sporge al centro dell'isola, senza catene montuose abbastanza vicine o alte da poter chiudere la vista. Nei giorni più limpidi, lo sguardo spazia ininterrotto, in linea d'aria, per circa 30 km verso nord (si scorge Nicosia, alle falde dei Nebrodi), per altrettanti verso est (fino ad Agira e alla zona industriale di Dittaino) e verso ovest (si intravede Caltanissetta), e per quasi 15 km verso sud (si vede Pergusa ed il suo lago, e Valguarnera Caropepe).

Punti panoramici principali:

  • il Belvedere Marconi, che si apre a nord includendo per intero il paesaggio dall'Etna alle Madonie
  • il viale Paolo e Caterina Savoca, che ne è la continuazione fino al Castello di Lombardia
  • il viale Nino Savarese, che cinge il castello e permette pertanto di passare dal panorama a nord a quello a sud
  • la Torre delle Aquile del Castello, il punto panoramico più completo, che svetta da oltre 1000 m d'altezza a 360º sul panorama a nord, est, sud, e ad ovest domina tutta Enna (si vede chiaramente anche la Torre di Federico) e, dietro di essa, lascia intravedere Caltanissetta
  • la Rocca di Cerere, ultimo sperone orientale dell'akropolis di Henna, da cui il panorama si apre a nord, est e sud, mentre a ovest si ha una veduta del Castello di Lombardia
  • via Porta Palermo o Porta Reale, arco che si apre in via Roma nei pressi del Duomo inquadrando Calascibetta
  • il Corso Sicilia, che dà verso nord su Calascibetta
  • la Torre di Federico II, dalla cui cima si domina Enna e le vallate sottostanti, nell'antica residenza estiva dell'imperatore Federico.

Enna Bassa

Enna Bassa si è sviluppata sulle colline a valle di Enna sul versante sud, ad un'altitudine variabile intorno ai 700 m s.l.m. partendo dal quadrivio Sant'Anna attorno al quale sorgeva un piccolissimo nucleo di case attorno alla chiesetta di Sant'Anna. Dagli anni sessanta in poi si sono sviluppati gradatamente quartieri residenziali, aree commerciali, uffici e attività varie. La nascita dell'Università ha avuto un ulteriore effetto propulsivo. Nel quadrivio originario si incrociano tre strade statali e una provinciale.

Pergusa

Pergusa è una frazione della città e dista 10 km dal centro. Ha una popolazione residente assai ridotta (circa mille abitanti) ma è presente una sviluppata edilizia di villeggiatura e buona parte delle strutture ricettive e turistiche quali hotel, bed and breakfast e agriturismo, molti dei quali affacciati sul lago, principale meta turistica della località. La Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa, ingloba il piccolo abitato del villaggio e vanta una ricca avifauna che sverna, transita o risiede nell'area. La Riserva comprende il bacino del Lago Pergusa, di 1,8 km² e l'ampia area che lo circonda che comprende la Selva Pergusina, una pineta attrezzata, il giuncheto e altre aree di pregio naturalistico. La frazione dà il nome ad un circuito automobilistico, l'Autodromo di Pergusa, nel quale venne disputata l'unica edizione del Gran Premio di Enna di Formula 1 il 27 agosto 1961.

 

Monumenti e luoghi d'interesse

Grazie alla sua lunga storia Enna può vantare un notevole patrimonio monumentale. La maggior parte dei luoghi d'interesse sorge lungo l'asse della via Roma che percorre tutto il centro storico della città; l'itinerario parte da piazza Neglia, dove sorge la chiesa di san Tommaso e, passando per le cinque piazze più grandi, termina al castello di Lombardia, il monumento più importante.

Architetture civili

Palazzo Varisano

Palazzo Varisano sorge in piazza Mazzini, a ridosso della chiesa di San Michele; l'edificio è del XVIII secolo, costruito sui resti di una struttura cinquecentesca che lascia ancora traccia di sé nei locali dei piani terreni. Ospita le sale del Museo Archeologico Regionale che espone nelle sue sale pregevoli manufatti archeologici connessi alle antiche società che animarono le contrade del territorio ennese. Il palazzo è appartenuto nel corso dei secoli alle famiglie nobili dei Leto di Capodarso, dei Petroso e dei Varisano, da cui ha preso il nome; negli anni settanta del XX secolo è stato acquistato dalla Regione Siciliana e poi ceduto al Comune di Enna. La struttura viene ricordata nelle cronache storiche poiché il 13 agosto 1863, Giuseppe Garibaldi, vi avrebbe pronunciato il celebre discorso terminato con la frase o Roma o morte.

Palazzo Pollicarini

Palazzo fortificato in stile gotico-catalano, la cui costruzione è riconducibile ai primi del XVI secolo, si affaccia sulla piazza Napoleone Colajanni. È stato dimora, nei secoli, di numerose famiglie notabili quali i Falanga, i Petroso e i Notarbartolo. È organizzato su più livelli; al piano nobile si trovano i locali di rappresentanza e dimora (tra cui la sala Magna) e al piano terra i locali dei servizi; il locale sottotetto era dedicato alla servitù. Cornici, arabeschi e stemmi caratterizzano la struttura; in particolare la cornice che divide il piano terra dal  nobile è dotata di tre finestre ornate da pizzi in pietra.

Architetture militari

Castello di Lombardia

Il castello di Lombardia sorge sul terreno in cui, nel V secolo a.C., sussisteva un santuario dedicato a Cerere. Sostituito da un castrum sotto i bizantini, in epoca normanna si trasformò in castello. Il nome deriva dai fanti lombardi che lo occuparono al seguito della regina Adelaide del Monferrato, moglie di Ruggero I di Sicilia.

Delle 20 torri iniziali, la Torre Pisana è la meglio conservata. In passato sono stati rinvenuti oggetti e resti di varia epoca; dal 2000 al 2002 sono stati eseguiti scavi archeologici[senza fonte].

La posizione del castello offre un panorama vastissimo, che spazia dalle Madonie all'Etna, sono visibili il lago di Pergusa e due i bacini artificiali (Nicoletti e Morello), e buona parte della Sicilia centro-orientale. Un tempo era sede, in estate, di concerti e spettacoli teatrali, presso il vasto recinto di San Nicola o degli Armati che poteva ospitare fino a 5 000 persone[senza fonte].

Non lontano dal castello sorge la Rocca di Cerere costruita in direzione del sole nascente; sin dal primo insediamento del XIV secolo a.C. fu un luogo di culto e divenne parte integrante del vicino santuario: si intravede ancora l'ara sacrificale utilizzata per oltre mille anni, da Sicani, Greci e Romani, per il culto della dea delle messi, Demetra o Cerere. L'area è lo sperone orientale di Enna.

Torre di Federico II

La torre, di forma ottagonale, venne fatta costruire dall'imperatore Federico II sui probabili resti del teatro greco. La sua forma ottagonale, che ricalca il modello orientale del sacro Tempio di Gerusalemme, fa pensare che venisse utilizzata per la rosa dei venti. In ogni caso era una torre di difesa per controllare quel versante della città di Enna ch'era esposto ad eventuali assalti dei nemici. La torre sorge in cima a una collinetta alberata. Dalla sua sommità lo sguardo spazia su tutta la città alta e sulle valli sottostanti, fino all'Etna.

Porta di Janniscuru

La porta di Janniscuru è l'unica rimasta delle 6 antiche porte di accesso alla città edificata nel periodo arabo-normanno, poste lungo le mura di cinta (che in più epoche furono erette) attorno all'urbs inexpugnabilis e di cui rimane lieve traccia sulle pendici del monte. Le altre porte caddero in rovina o furono abbattute quando Enna fu eretta capoluogo di provincia per ampliare le strade di accesso alla città.

La Porta di Janniscuru si trova nel quartiere di Fundrisi, fuori dal circuito turistico ordinario del capoluogo. Si presenta massiccia e con un arco a tutto sesto ed è circondata dalle grotte con necropoli che si arroccano sul monte.

Architetture religiose

La città è ricca di chiese e conventi ereditati dal suo lungo passato di dominazione spagnola e borbonica le cui tracce sono evidenti nell'architettura urbana di alcuni dei monumenti più significativi dal punto di vista religioso. Nel Settecento, l'allora Castrogiovanni possedeva ben 133 chiese, all'incirca una per ogni centinaio di abitanti, di cui 400 erano preti[senza fonte]; ne sopravvivono più di 35.

Duomo

Particolare del presbiterio destro del Duomo, in stile barocco

Il Duomo di Enna è un notevole esempio di architettura ecclesiastica medievale: costruito nel Trecento e profondamente rinnovato circa due secoli dopo, presenta imponenti colonnati corinzi, tre navate e tre absidi. La facciata è maestosa, con torre campanaria la cui campana è di notevole mole. All'interno pregiate tele e lampadari. Tra le opere custodite, affreschi del Borremans. Il Duomo è il punto culminante delle celebrazioni della Settimana Santa di Enna.

Santuario di Papardura

Il santuario di Papardura Superiore è una chiesa arroccata su un'area rocciosa ricca di grotte, alcune visitabili. Presenta un prospetto esterno austero, con rosone, ma all'interno la sua ricchezza decorativa è una notevole espressione del barocco della Sicilia centrale. Vi sono concentrati, un soffitto ligneo intarsiato, dodici statue degli Apostoli, numerose tele e affreschi del Borremans, pittore fiammingo, e stucchi del Seicento della scuola di Giacomo Serpotta.

Chiesa dello Spirito Santo

La chiesa dello Spirito Santo è parte di un antico complesso bizantino, dapprima restaurato nel 1320 ad opera dei frati Minori Conventuali dell'Ordine di San Francesco che vi risiedettero fino al 1393, quando si videro affidati i locali dei palazzi confiscati ai signori Andrea Chiaramonte e Scaloro degli Uberti, poi diventati chiesa e convento di San Francesco d'Assisi.

Essa è sempre stata annessa alla parrocchia di San Bartolomeo Apostolo nonostante agli inizi del Novecento fosse ancora in mani private. È stata riaperta al culto nel 2009 in seguito all'intervento del Comune di Enna e della Venerabile Confraternita dello Spirito Santo, della quale è sede.

Su una roccia vicino alla chiesa si trova un campanile a vela, mentre nella parte posteriore era posta anticamente una torre di avvistamento, data la posizione strategica per la difesa della città, sovrastante la vicina Porta di Janniscuru. La struttura fu parzialmente adattata dai frati minori per le esigenze del convento, costituendo probabilmente anche un refettorio, mentre le celle-dormitori vennero scavate nelle grotte accanto alla chiesa.

Entrando, a sinistra, si trova la cappella dello Spirito Santo, con l'effigie della Trinità portata in processione in diverse occasioni dalla confraternita. La cappella di destra accoglie una statua di Maria Addolorata mentre nella cappella del corridoio laterale destro è stata posta nel 2011 una statua raffigurante il "Cristo alla colonna". L'interno presenta una conformazione simile a quella della Santa Casa di Loreto, con una finestrella che volge lo sguardo verso l'altare maggiore, dove è collocata la Vergine Nera di Loreto. Vi si festeggiano il Triduo e la Solennità della Pentecoste e quella di Maria SS. Assunta il 15 agosto.

Chiesa di San Leonardo Abate

La chiesa di S. Leonardo abate, conosciuta come "A Chisa 'a Passioni" risale al 1400 come si rileva dagli atti. L'interno ad unica navata è molto semplice ed è costituito da un altare maggiore e da quattro nicchie laterali; in esse si trovano i simulacri dei Santi Cosma e Damiano, della Madonna del Giglio, di San Leonardo Abate e della vergine di Fatima. Nella più importante è contenuto il simulacro dell'Ecce homo, fulcro essenziale per la settimana Santa; in tale periodo è meta di pellegrinaggio. Un campanile medievale sovrasta la struttura. Vi si celebrano le festività dell'Ecce Homo (Domenica delle Palme) e la festa della Madonna di Fatima (13 maggio).

Rocca di Cerere

La Rocca di Cerere è uno dei luoghi più famosi e rappresentativi di Enna, esso lega la città all'antico culto di Cerere particolarmente presente nella zona essendo l'ennese il luogo in cui avvenne il rapimento di Persefone da parte del dio Ade. Il luogo oltre ad essere particolarmente suggestivo per il panorama è ricco di ambienti rupestri e ipogei di varie età.

Aree naturali

Ad Enna alta sono presenti tre ville con verde: la villa di Torre di Federico ospitante la sveva torre ottagonale, la villa Pisciotto che prende nome dalla porta antica che ivi costituiva l'accesso alla città e un ampio atrio verde all'interno del Castello di Lombardia.

Enna Bassa ha un impianto urbano molto più arioso e i complessi condominiali sono separati da aree verdi.

A 5 km da Enna è sita la Riserva naturale speciale Lago di Pergusa con la Selva Pergusina (area forestale) e l'unico lago naturale della Sicilia interna, dal quale transita la maggior parte dell'avifauna migratoria isolana[senza fonte].

Etnie e minoranze straniere

Gli stranieri residenti nel comune sono 993, ovvero il 3,54% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[17]:

Tradizioni e folclore: Principali eventi fissi

 

La statua quattrocentesca della Vergine, in processione il per la festa del 2 luglio sulla nave d'oro

La patrona di Enna è Maria SS. della Visitazione che si festeggia il 2 luglio: in tale ricorrenza i membri scalzi della omonima confraternita portano, a spalla, la nave d'oro con la statua della Madonna per le vie della città sino ad arrivare alla Chiesa Francescana di Montesalvo dove sosterà per due settimane. La statua della Madonna è adornata con gioielli d'oro offerti da persone devote nell'arco di secoli. Altro appuntamento è l'ultima domenica di agosto con la festa della Madonna di Valverde.

I festeggiamenti della Settimana Santa di Enna hanno come culmine la solenne processione del Venerdì Santo, durante la quale migliaia di confratelli incappucciati percorrono le vie della città.

  • Festeggiamenti del Signuruzzu du Lacu (Signore del Lago) sul Lago Pergusa:

La festa si svolge durante la prima settimana di maggio e ha il suo culmine la prima domenica, con la benedizione delle acque del Lago. Seguono i giochi pirotecnici e uno spettacolo di musica leggera o teatrale.

 

  • Girolamo de Angelis,compatrono della città (4-5 dicembre)

I festeggiamenti iniziano la penultima domenica di novembre e culminano il 4 e 5 dicembre, con processione e giochi pirotecnici.

  • Festa della Madonna di Valverde:

La festa della Madonna di Valverde ha origini molto antiche (1300 circa). La Vergine di Valverde fu la prima patrona del popolo Ennese, sino al 1412, anno dell'arrivo del simulacro della Madonna della visitazione in città, patrona della città. La festa ha il suo clou l'ultima domenica di agosto tra processione, luminarie, fuochi pirotecnici e concerti.

  • Festa della Madonna dei carusi:

Quella della Madonna dei carusi è una delle feste più sentite dal popolo ennese. La festa venne istituita per onorare i giovani operai delle miniere e metterli sotto la protezione di Maria. La festa culmina la prima domenica di settembre, con la processione, i giochi pirotecnici e una kermesse musicale: il festival canoro dei bimbi, in piazza Sant'Agostino, tra il sabato e la domenica della festa.

 

l'Urna del Cristo Morto e il Fercolo dell'Addolorata durante la processione del Venerdì Santo

  • Festa del SS. Crocifisso di Papardura:

Nel santuario arroccato di Papardura si svolge il 13 e il 14 settembre una delle feste più antiche della città, con la degustazione delle "Cudduredde", la benedizione con una reliquia della Santa Croce, e coincide con la tradizionale fiera di settembre in piazza Europa.

  • Festa dell'Immacolata:

Processione del Simulacro della Vergine sino al carcere, saluto dei detenuti, ritorno e giochi pirotecnici al Belvedere Marconi.

  • Fiere e altro
    • Fiera di maggio e settembre.
    • Fiera del Bestiame.
    • Mercato del martedì.
    • Mercatino rionale di Via Mercato S. Antonio.
    • Torneo Internazionale della Musica (TIM), semifinali e finali dal 2007.
    • Stagione motoristica dell'Autodromo di Pergusa.
    • Stagione concertistica e convegnistica dell'Università Kore di Enna.
    • Stagione teatrale del Teatro Garibaldi.
    • Programma natalizio ed estivo.

Cultura

Istruzione

Università

L'Università Kore di Enna è la più giovane fra le università siciliane; fondata nel 2005 è l'unico istituto universitario fondato in Sicilia dopo l'Unità d'Italia; gli studenti iscritti sono circa 4 052. Riconosciuta dal ministro Letizia Moratti, vi collaborano o hanno collaborato Marcello Pera, Giuliano Amato, Franco Battiato e numerose altre personalità accademiche e istituzionali dell'area mediterranea, in special modo autorevoli esponenti dei governi di Malta, Cipro e Tunisia e le relative università.[senza fonte] È stata presieduta dal prof. Cataldo Salerno.

Comprende le seguenti facoltà:

  • Facoltà Arti e Comunicazione.
  • Facoltà di Giurisprudenza.
  • Facoltà di Ingegneria e Architettura.
  • Facoltà di Psicologia e Scienze della Formazione.
  • Facoltà di Scienze motorie e del Benessere.
  • Facoltà di Scienze Economiche e Sociali.

Musei

 

Monete romane

  • Il Museo Alessi è situato in locali in stile gotico-catalano, traccia dell'impianto trecentesco originario del Duomo; il progetto di allestimento è stato redatto dall'architetto Andrea Nonis. Il museo espone alcune collezioni di una certa ricchezza, tra cui si segnalano la sezione numismatica, con 4 000 monete greco-romane, alcune collezioni appartenute a famiglie nobili e il Tesoro della Chiesa Madre, che custodisce un vasto ventaglio di pezzi d'oreficeria siciliana, come la Corona della Madonna in oro tempestato di diamanti di Leonardo e Michele Montalbano.
  • Il Museo Archeologico Regionale di Enna, fondato negli anni 1980, conserva numerosi reperti rinvenuti in diversi siti archeologici della Sicilia interna, tra cui alcuni noti in ambito internazionale, come la città indigena ellenizzata di Morgantina o la celeberrima Villa Romana del Casale di Piazza Armerina.
  • Il Museo Musical Art 3 M raccoglie "opere musicali" esponendo virtualmente i quadri di artisti siciliani o che hanno operato in Sicilia dal XV al XX secolo. Vi sono inoltre mostre fotografiche temporanee ed è sede di iniziative culturali riguardanti arte e tradizioni locali e non. (notizie prese da vikipedia)

* le foto sono prese da google