VELA: A "FRA DIAVOLO" IL TROFEO CHALLENGE IGNAZIO FLORIO

(AGI) - Si e' concluso con un vincitore inaspettato il 4° Trofeo Challenge Ignazio Florio, organizzato dallo Yacht Club Favignana. Dopo 3 giorni di regate e 5 prove disputate a trionfare e' stata l'imbarcazione Milyus 14E55 "Fra Diavolo" dell'armatore e timoniere Vincenzo Addessi. Alle sue spalle secondo in classifica "O'Sarraxino", X-55 di Antonino Saraceno, con al timone Gabriele (Ganga Bruni). Terzo in classifica generale "L'Ottavo Peccato", l'M37 di Giuseppe Tesorone, timonato da Gigi Ravioli. Oggi nell'ultima giornata di gara e' stata disputata una prova costiera, una lunga navigazione con partenza da Favignana fino all'isola di Marittimo, giro dell'isola e ritorno a Favignana, per un totale di 34,8 miglia. Alla partenza il vento era stabile intorno ai 15 nodi; poi pero' e' calato completamente e cosi' solo 2 imbarcazioni ("Fra Diavolo" e "O'Sarraxino") sono riuscite a completare il percorso. Tutto il resto della flotta ha tagliato il traguardo oltre il tempo limite massimo (80 minuti dal primo). Chiara Zarlocco, presidente dello Yacht Club Favignana, nel corso della cerimonia conclusiva, ha consegnato all'armatore di "Fra Diavolo" Vincenzo Addessi una autovettura Mercedes Smart, il premio messo in palio per i primi classificati. Piazza d'onore per "O'Sarraxino", X-55 di Antonino Saraceno della Lega Navale di Siracusa, al quale e' andata la somma di 6.000 euro. Sul podio anche "L'Ottavo Peccato" di Giuseppe Tesorone che intasca il premio destinato ai terzi classificati: 3.000 euro. "Sono soddisfatta per il successo della manifestazione - ha affermato Chiara Zarlocco - Sono stati tre giorni meravigliosamente intensi: l'isola di Favignana e' stata come sempre una cornice incantevole per il Trofeo Challenge "Ignazio Florio" e le condizioni meteo marine ci hanno regalato sfide

BLITZ ANTI-CLANDESTINITÀ, CINQUE ARRESTI E 14 DENUNCE NEL TRAPANESE

(Adnkronos) - E' di cinque persone arrestate e 14 denunciate il bilancio di un'operazione di controllo del territorio, eseguita dai carabinieri della compagnia di Alcamo (Trapani) e finalizzata alla repressione delle violazioni sulla disciplina dell'immigrazione ed alle norme dello sfruttamento del lavoro nero. La denuncia e' scattata per due uomini, rispettivamente di 70 e 40 anni, responsabili di favoreggiamento della permanenza in territorio nazionale di clandestini e occupazione di lavoratore straniero privo di permesso di soggiorno. Le indagini hanno permesso di scoprire che i due alle prime luci dell'alba reclutavano manodopera clandestina da avviare ai campi di raccolta, senza alcuna forma di garanzia e tutela per i lavoratori e sfruttando il loro stato di clandestini per assumerli in ''nero'' giornalmente e sottopagarli. Le auto utilizzate per il trasporto dei lavoratori sono state sequestrate. Nel corso dei controlli effettuati cinque lavoratori sono stati arrestati per inottemperanza all'ordine di lasciare il territorio nazionale, false attestazioni a pubblico ufficiale sulla propria identita', resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere. In manette sono finiti i marocchini Mohammed Dellah, 28enne; e Hichan Ameur Ait, 26enne; e i tunisini Tej Nassim, 34enne; Fodra Hatim, 30enne; e Hamma Sassi, 37enne. Sono state identificate oltre 40 persone e 14 sono state denunciate per i reati di ''ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello stato e mancanza di documenti di identificazione". Gli arrestati sono stati giudicati con rito direttissimo, per tutti i clandestini sono state avviate le pratiche amministrative per l'espulsione dal territorio dello stato.

"CHIEDIAMO LE DIMISSIONI DI FAZIO"

Fa male vedere la propria città ferita. Fa male dover pensare al fatto che in più di trent'anni niente è cambiato. Farà male domani sentire i soliti "mai più". Amministrare una città significa renderla vivibile e fruibile ai cittadini che la abitano ed a quelli che vogliono conoscerla. Non si possono coprire per anni le cicatrici di una città sotto il trucco pesante di eventi e lustrini senza immaginare che qualsiasi maquillage si scioglierà col tempo. Nel settembre del 2008, più di un centinaio di abitanti del Rione Cappuccinelli avevano manifestato la loro preoccupazione sulle sorti delle loro abitazioni in caso di forti piogge. E lo avevano fatto attraverso una petizione. La consegna delle firme è stato un "viaggio della speranza". Ore di anticamera e la compagnia di altri cittadini in attesa dell'acqua corrente nelle proprie abitazioni che volevano spiegazioni. Spiegazioni che non sono arrivate. "Non ho la bacchetta magica", ci dice il sindaco. E se ce l'avessimo noi la bacchetta magica? Egregio signor sindaco, era una domanda retorica. Perché noi la bacchetta magica ce l'abbiamo. Ed è con questa che chiediamo le sue dimissioni. (fonte: trapaniok - Maria Pia Erice.)