“In assenza di un regolamento autorizzerò le riprese delle sedute consiliari a chiunque ne faccia richiesta scritta e motivata indicando su quali mezzi d’informazione

 verranno trasmessi”. Parola di presidente. Parola di Giovanna Millocca. S’era conclusa così la conferenza dei capigruppo voluta da Franco Mazziotta, Alberto Mazzeo, Antonio Tosto e Roberto Brucato. Tutti contro le riprese dei lavori consiliari. Mazziotta, più degli altri, aveva chiesto di non essere ripreso in alcuna circostanza. Si aprono i lavori consiliari, si apre uno dei punti all’ordine del giorno e si materializza lo spauracchio della ripresa. Il capogruppo di “Erice che Vogliamo” Gianrosario Simonte la indica come “una libera cittadina”. In realtà si chiama Gemi Gigante, attivista del movimento “Erice che Vogliamo” e moglie dell’architetto Gianvito Mauro, uno dei più stretti collaboratori del sindaco Giacomo Tranchida. Ha già fatto le sue riprese nelle ultime due sedute d’aule. Sia l’una che l’altra sono finite su Youtube ed anche nel Blog di Simonte. La Gigante chiede l’autorizzazione a filmare ma viene stoppata dal presidente Giovanna Millocca. Deve presentare una istanza per iscritto. La Gigante segue la procedure. Fa protocollare la richiesta e torna in aula. Il presidente dà il via libera alle riprese. Il centrodestra reagisce abbandonando. I consiglieri vanno via uno dopo l’altro. Cade il numero legale ed il consiglio torna a riunirsi stamattina. Il presidente Millocca intende fare chiarezza a tutto campo: “Abbiamo consultato le carte, in assenza di un regolamento che serve e che dovrà essere predisposto è il presidente ad autorizzare. Ho sempre autorizzato perchè lo ritengo un elemento di trasparenza. Ma di fronte al dissenso di una parte del consiglio ho provato a regolamentare la questione chiedendo l’autorizzazione per iscritto. Non potevo fare altro. La reazione dei colleghi che hanno lasciato l’aula rimane per me incomprensibile. Non mi farò certo condizionare dal rischio della mancanza del numero legale. Ognuno si assume le proprie responsabilità”. (fonte trapaniok)