Le magie di Lithos sono iniziate con il sound degli Unaddarè e l'originale viaggio d'amore della Tecne. In programma performance

 musicali e coreografiche ed un suggestivo viaggio nel passato con un concerto all’alba di Vincenzo Zitello e la sua arpa celtica All’approssimarsi dell’autunno torna come tradizione “Lithos”, la rassegna nazionale di musica popolare, acustica e contemporanea, curata e ideata da Carlo Muratori, compositore e cantautore siracusano. “Lithos è uno dei punti fermi di questa provincia – ha affermato Enzo Reale – Dietro l’importante manifestazione ci sono figure di grande rilievo che hanno saputo collaborare con sinergia; ritengo che Lithos confermi, ogni anno, una volontà che vince, la volontà di fare cultura nel nostro territorio”. “Lithos è Carlo Muratori, Lithos è Ferla, ed è un binomio imprescindibile – ha dichiarato soddisfatto il sindaco di Ferla, Alfio Speranza – Contiamo, come amministrazione, di trasformare la rassegna in evento itinerante, già dal prossimo anno, un evento che deve essere legato ad un’idea in corso, un’idea che va avanti, non alla politica che chiede”. “Sappiamo quanto è difficile promuovere un certo tipo di eventi – ha ammesso Carlo Muratori, l’artista peraltro in questi giorni ha appreso di essere tra i cinque finalisti del Premio Tenco con l’ultimo lavoro discografico “La padrona del Giardino”. “ Senza un aiuto concreto da parte delle istituzioni, la cultura, l’arte, morirà, e quello sarà un brutto giorno – ha aggiunto Muratori - In questa edizione abbiamo scelto l’asino come immagine simbolo di Lithos, l’asino su cui si basava l’economia della nostra civiltà contadina; l’asino che rappresenta un mondo domestico e un ritorno salvifico alle nostre tradizioni”.