VIA BULGARIA: “TOPI E INSETTI DOMINANO UN QUARTIERE ABBANDONATO DI SIRACUSA”

Il consigliere di quartiere Emanuele Miraglia si impegna per risollevare le sorti della circoscrizione Tiche che denuncia essere in “scandalose condizioni igienico-sanitarie di alcune zone. Porto, ad esempio, quanto accade in via Bulgaria, una delle strade più nuove della zona, almeno in termini di nsediamenti abitativi e quindi di servizi di urbanizzazione. Ma ciò nonostante una delle zone più degradate ed abbandonate della città. Infatti, le condizioni non sono degne di una città civile come Siracusa, e francamente rimpiango i giorni del G8 dove la nostra città era tirata a lucido”. Miraglia evidenzia la presenza massiccia di “insetti di ogni tipo, erbacce ed immancabili rifiuti abbandonati davanti ai cassonetti al confine del parcheggio di via Mazzanti . La situazione, però è resa ancora più grave in quanto la zona e infestata da topi di notevoli dimensioni, dove per altro vi sono dei bambini che giocano”. Lo stesso consigliere ha portato il problema in consiglio dove è stato anche deliberato un ordine del giorno, prevedendo un intervento da parte dell’Amministrazione Comunale, per eseguire un’urgente opera di derattizzazione e diserbatura dell’intera area in questione. (fonte: siracusanews)

SOLARINO: RISSA CON “ARMA”…DA OLIO BOLLENTE

Calci, pugni e olio bollente usato come arma. Questa è la scena che si sono trovati ad affrontare i Carabinieri della Tenenza di Floridia e della Stazione di Solarino intervenuti dopo che era giunto sul 112 l’allarme per una rissa in atto presso la casa di accoglienza dell’associazione Santo Stefano di Solarino. All’arrivo dei militari lo scontro era ancora in atto, ma il pronto intervento ha consentito di riportare presto la calma. All’origine dello scontro pare potrebbero esserci pregressi dissidi fra i tre giovani extracomunitari coinvolti e forse anche la diversa etnia. Sta di fatto che nel pomeriggio di ieri improvvisamente è scoppiato il litigio nel corso del quale è stato usato anche dell’olio bollente che, per fortuna, ha colpito solo marginalmente il braccio di uno dei coinvolti. I Carabinieri hanno fermato i tre giovani e dopo averli condotti presso il pronto soccorso per le cure del caso (ne sono usciti con prognosi fino a sette giorni) li hanno dichiarati in arresto: per loro l’accusa è di rissa aggravata. Si tratta di Okoro Stevan, 23enne nigeriano, Cumar Mohamed, 21enne somalo e Arab Mohamed, 24enne somalo. Per i tre si sono aperte le porte del carcere di Cavadonna, in attesa di comparire davanti al Tribunale di Siracusa per la convalida. (fonte: siracusanews)

SIRACUSA: LA POLIZIA RINVIENE IN MARE DEI FUSTI DI OLIO DI UN PESCHERECCIO

Alle ore 16.40 circa, Agenti della Squadra Nautica della Questura di Siracusa, in servizio di vigilanza costiera, notavano, a circa mezzo miglio dalla spiaggia di contrada Arenella (SR), due fusti di colore rosso semi affioranti e due sacchetti di nailon poco distanti, trascinati dalla corrente. Gli Operatori di Polizia, dopo la manovra di accostamento agli oggetti, ispezionavano i fusti di metallo della capacità di circa 48 chili ciascuno. All’interno vi era un liquido biancastro, apparentemente olio lubrificante motore esausto, che fuoriusciva dai suddetti fusti privi di tappo, poco alla volta, aiutato dal moto ondoso. All’interno dei sacchi di nailon vi erano degli stracci ed una tuta intrisi di olio. Gli Agenti provvedevano alla messa in sicurezza dei fusti onde evitare ulteriore riversamenti nelle acque. Dalle indagini immediatamente svolte dagli Operatori di Polizia sulla base di quanto trovato all’interno dei sacchetti, veniva acclarata l’ipotesi che l’olio provenisse da un cambio effettuato in una imbarcazione e che invece di essere conferito negli apposti siti era stato gettato in mare con l’intento di fare affondare i fusti che lo contenevano. Gli Agenti identificavano in M.V., comandante di un motopescareccio l’uomo il quale aveva posto in essere la condotta illegale consistente nell’abbandono dei rifiuti pericolosi a norma del decreto legislativo 152 del 2006 che vieta l'immissione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee e che punisce tali illeciti con la pena dell'arresto da sei mesi a due anni e con l'ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti pericolosi. (fonte: siracusanews)