SIRACUSA 09 MAGGIO 2009

'NDRANGHETA: UN LATITANTE ARRESTATO

(ANSA) -  Domenico Rappazzo, 35 anni, latitante dal 2007, e' stato arrestato mercoledi' sera a Siracusa da agenti della squadra mobile.La cattura e' stata resa nota solo oggi. Rappazzo, ritenuto dagli investigatori legato alla famiglia calabrese degli Strangio di San Luca, e' stato fermato mentre era in piazza Adda alla guida di una moto. Era destinatario di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dai gip dei tribunali di Bologna, Ferrara e Modena.

SIRACUSA, NON RISPETTA DECRETO DI SPULSIONE ARRESTATO PALESTINESE DI 22 ANNI

Mohammed Hassan, cittadino palestinese di 22 anni, è stato arrestato dalla polizia a Siracusa, perché non aveva rispettato un decreto di espulsione emesso dal prefetto di Palermo nel dicembre del 2008. L'extracomunitario si trovava su un natante, con a bordo tre persone, e stava effettuando una battuta di pesca lungo il litorale sud della città. I poliziotti hanno anche denunciato un siracusano di 51 anni per aver preso il palestinese alle proprie dipendenze. (fonte siracusanwes)

TEATRO GRECO: ELISABETTA POZZI RITORNA A SIRACUSA NEI PANNI DI MEDEA “

La più brillante e brava attrice italiana” come ha dichiarato lo stesso Giorgio Albertazzi, il “maestro" del teatro italiano, ritorna al teatro antico per interpretare la barbara Medea. Guidata dal regista cinematografico Krzysztof Zanusi e con i costumi di Beatrice Bordone Bulgari, Elisabetta Pozzi è Medea, la sposa di Giasone e da questi abbandonata per la figlia del re Creonte, più giovane e più ricca. Una tragedia familiare, usuale nel tempo e nello spazio, un’escalation sociale con un buon matrimonio in seconde nozze. Medea - figlia del sole e maga, barbara in terra greca - però non è un tipo di donna che si fa metter via, come un abito usato, e nell’ultimo giorno concessole di trascorrere nella sua città prima dell’esilio, decide di mettere a segno la sua vendetta. Fingendo di volersi riconciliare con Giasone e di aver compreso i motivi che lo hanno spinto a contrarre nuove nozze, Medea convince lo sposo a chiedere che i suoi figli possano rimanere a Corinto con il padre e la nuova sposa. Manda quindi alla donna in dono un peplo e un diadema consegnati dai bambini e intrisi di un veleno mortale che immediatamente arde le carni della giovane donna e subito dopo del padre che la stringeva a sé ormai esanime. Ma la vendetta non è ancora terminata. La donna vuole infliggere a Giasone, l'uomo che avrebbe dovuto rispettarla ed esserle riconoscente, la pena più grande che si possa immaginare: Medea uccide i suoi stessi figli. Poi, compiuto l’infanticidio, si alza sul carro del Sole. Lei stessa seppellirà i figli e poi si recherà ad Atene, dove Egeo le ha promesso ospitalità. A Giasone resta solo poter inveire contro la barbara che ha rovinato la sua casa, la sua stessa discendenza. Questa è la sesta rappresentazione di Medea nella storia dell'INDA, dopo le messinscene del 1927, 1958, 1972, 1996, 2004, interpretata rispettivamente da Letizia Celli, Lilla Brignone,Valeria Moriconi (sia nel 1972 che nel 1996) e da Maddalena Crippa (fonte siracusanwes)