Visitare un teatrino di marionette in un giorno di riposo ci dà l’impressione di visitare il cimitero dei ricordi. Ci troviamo in un enorme magazzino, dove la confusione

 regna sovrana. Scene divelte e sparse da ogni parte, lampade e riflettori sommersi da cavi elettrici, tele bianche, liste di legno, barattoli di colori e pennelli. In un cantuccio, una sbarra di ferro, ad altezza d’uomo, sostenuta fra due pareti, ospita una serie di marionette impolverate, con le armature mal ridotte e le vesti lacere. Nel volto, la sofferenza di tante battaglie. Alcune di queste marionette sono generiche, non rappresentano alcun personaggio in particolare, sono cristiani o saraceni. Altri hanno un nome. Lo si deduce dai simboli che portano sull’elmo, nello scudo, sul petto. Ognuna di queste marionette fa scattare particolari molle del nostro cervello. Ci trasporta in un mondo fantastico, emozionante, irreale, avventuroso. Riesce a farci sognare a occhi aperti…… (fonte liberta Sicilia G.G.)