“Si lamentano anche gli imprenditori, che hanno sottolineano nel corso della settimana come vi sia stato un calo in Sicilia degli appalti pubblici, addirittura oltre il sessanta

 per cento nella provincia di Siracusa. Insomma, il mese di ottobre è quello per il quale vengono al pettine tutti i nodi dell’economia e del lavoro siracusano e non solo. La crisi economica non ha fatto sentire ancora i suoi morsi, ma nella nostra provincia i problemi sono così tanti e atavici, che non c’è alcun bisogno di attendere il vento di crisi americano. Siamo in piena emergenza ormai da diverso tempo. E se enti pubblici importanti come la Provincia regionale ed il Comune capoluogo, hanno deciso di stringere la cinghia per un motivo o per un altro, garantendo a stento gli stipendi del personale impiegato, è dirla lunga sull’attuale momento di difficoltà che registra la nostra provincia. Ecco perché riteniamo e ribadiamo che il ruolo della politica oggi debba essere sempre più attento e tempestivo. Stiamo attraversando un momento delicato, per il quale non è concesso in alcun modo distrarsi, per evitare spiacevoli sorprese. Ci sono delle opportunità da prendere al volo e delle ferite da sanare prima che possano diventare purulente. Ma senza interventi decisi e forti, non ci sembra possiamo arrivare lontani. L’accordo di programma sulla chimica, ad esempio, è una di quelle opportunità che dopo tre anni rimane tale, senza alcun riscontro concreto. E’ bene che la politica si dia una mossa e faccia fronte a questo problema, legato alla riqualificazione della produttività del polo petrolchimico siracusano. Ci sono in sospeso finanziamenti statali e regionali ma anche investimenti da parte delle grandi imprese. Non possiamo farci sfuggire l’occasione. Così come un’altra opportunità è costituita dai fondi strutturali Por 2007-2012, ai quali puntare con decisione per attingere denari per progetti che davvero rilancino l’economia siracusana. (fonte libertà Sicilia G.B.)