TROINA: LA STORIA

Età preistorica

Il sito su cui sorge l'odierna città di Troina fu abitato fin dai tempi più antichi, e ciò è dimostrato da scavi archeologici effettuati negli anni,

che hanno individuato insediamenti umani risalenti al Neolitico - una fattoria del 6000 a. C. - e la necropoli ancora visitabile e sita sul monte Muganà.

Età antica

La fondazione di Troina risalrebbe all'epoca ellenista della Sicilia, precisamente al 401 a. C., sotto il nome di Engyon da parte dei Cretesi. L'identificazione tra l'antica Engyon e l'odierna Troina, non è certa, ma si basa sulle testimonianze di storici antichi come Diodoro Siculo e Plutarco, alle quali gli studiosi danno credito.

Lo scrittore romano Cicerone identifica l'odierna Troina con l'antico villaggio greco denominato Imachera  Il medesimo, nelle sue Verrine la descrive come una città florida, capace di un contributo di ventimila sesterzi, frumentaria, e la indica come città decumana.[27] In epoca romana, il villaggio di Imachera, subì saccheggi e devastazioni ordinati da Gaio Licinio Verre, propretore della Sicilia. Dopo il crollo dell'Impero romano d'Occidente del 476, il villaggio fu devastato e distrutto dalle scorrerie dei Barbari.

Età medievale

 Nel 535 la Sicilia fu annessa all'Impero bizantino, a seguito della battaglia vinta dai Bizantini sui Goti. Nella zona in cui sorgeva l'antica Imachera, il sito fu rifondato, e probabilmente fu in quell'epoca che comparve il toponimo Troina, poichè venne inizialmente denominato Drajna, poi successivamente corrotto in Dragina e Tragina. I Bizantini la colonizzarono, vi dominarono a lungo, e nella città introdussero il monachesimo orientale.  

A partire dall'827, in Sicilia iniziarono le prime scorrerie degli Arabi, e Troina cadde in mano saracena nell'866 per opera delle truppe comandate dall'emiro Muhammad ibn Khafaja. Gli Arabi inserirono Troina nel Val Demone, e ne fecero una fortificazione militare, costruendo le mura che si sovrapposero ai resti della cinta muraria ellenistico-romana, ancora esistente La città, la cui popolazione era a maggioranza di etnia greca, si dimostrò tra quelle più insofferenti alla dominazione islamica nell'isola[32], e da Troina, il patrizio e generale Giorgio Maniace, inviato in Sicilia dall'Imperatore di Costantinopoli, a capo di un corpo di spedizione bizantino, preparò la battaglia contro gli arabi stanziati a Cerami, che sconfisse nel 1040.

La spedizione del Maniace fallì, poiché gli Arabi ripresero il controllo dei territori perduti, e nel 1061, in Sicilia giunsero i Normanni guidati da Ruggero d'Altavilla, che in quell'anno sbarcarono a Messina. I Normanni, con una forza di 300 cavalieri arrivarono a Troina nel 1062, e grazie anche al decisivo supporto della popolazione locale cacciarono gli occupanti saraceni. I troinesi, pur avendo appoggiato i Normanni nella cacciata degli Arabi dalla loro città, guidati da un certo Porino e irritati dall'insolenza dei loro soldati, in assenza del Gran Conte Ruggero che si trovava in battaglia a Nicosia, si sollevarono contro costoro, e lo stesso Ruggero fece subito ritorno in città e ne sedò la rivolta. Lo scontro fra troinesi e Normanni durò quattro mesi, e i capi della ribellione, tra cui lo stesso Porino, furono catturati ed impiccati.

Il Gran Conte Ruggero, che fallì l'assedio di Castrogiovanni, si riposò a Troina che elesse a sua dimora e la proclamò prima capitale della Sicilia liberata.[38][37]Nel 1063, Troina e Cerami furono attaccate dai Saraceni, che avevano un'armata di 35 mila tra fanti e soldati, e furono respinti.[37][39] La dominazione normanna fu tra le più importanti e significative della storia di Troina, che assistette così alla sua rinascita. In città la prima costruzione di luogo di culto cattolico dopo la riconquista[40] e della prima cattedrale normanna di Sicilia fatta costruire dal Gran Conte Ruggero nel 1078, dedicata alla Vergine.

 Nel 1082, il papa Urbano II celebrò una messa nella Cattedrale di Troina e ricompensò lo sforzo bellico contro le forze musulmane e la rinuncia normanna alla tradizione scismatica greco-basiliana con lo speciale privilegio dell'Apostolica legazia, ovvero il potere dato ai re di Sicilia di nominare direttamente i vescovi siciliani.[42] Fu così istituita la Diocesi di Troina, e il Gran Conte Ruggero nominò il normanno Roberto[42], il quale però nel 1096 spostò la sede vescovile a Messina.

Città florida fino al periodo svevo, il centro di Troina conobbe una fase di declino politico ed economico sotto il dominio angioino. Gli Angioini furono cacciati dall'isola da parte degli Aragonesi, che stabilirono il loro dominio su di essa nel 1282, dopo aver costoro vinto nella Guerra del Vespro, e il re Federico III di Sicilia nel 1296 vendette Troina al nobile catalano Matteo di Alagona.[43] Successivamente, Troina passò sotto il dominio feudale dei Palizzi, dei Rosso e dei Moncada, con questi ultimi che la ebbero come baronia.

 La città fu demanializzata nel 1398 da parte di re Martino I di Sicilia, che la confiscò al barone Pietro Moncada, a causa della condanna di fellonia emanata a carico del fratello maggiore Guglielmo Raimondo, marchese di Malta e Gozo.[44] Il sovrano aragonese, a cui la città era fedele, per via della sua personale amicizia con il nobile troinese Francesco di Napoli, concesse la sua restituzione al demanio, nonchè il privilegio ai cittadini di eleggere i propri officiali, ad esclusione del capitano, e l'esenzione di ogni diritto di dogana e colletta.[44] Ad un altro nobile troinese, Filippo Sbarbato, la regina-consorte Bianca di Navarra concesse nel 1411 la sua castellania.

 Troina, nel periodo compreso tra l'XI ed il XV secolo, fu dotata di ben trentasei diplomi e privilegi dai re normanni, svevi e aragonesi, e tra questi si ricordano in particolare i diplomi concessi dal Re Martino nel 1398, e dal re Alfonso V d'Aragona nel 1433, con cui ebbe l'appellativo di Civitas vetustissima, a riprova delle sue antichissime origini.

Età moderna

Tra il XV ed il XVI secolo la cittadina conobbe una forte espansione urbana, perse il rilievo militare divenendo centro di interesse culturale e religioso con la costruzione di biblioteche e archivi che custodivano documenti di grande importanza ed anche opere pie gestite dai monaci basiliani.

 Il 16 ottobre 1535, proveniente da Nicosia[47], passò a Troina l'imperatore Carlo V d'Asburgo, che reduce dalla vittoriosa guerra di Tunisi vi alloggiò nel convento dei frati francescani per tre giorni, e si recò in seguito a Randazzo.Nel 1575, in Sicilia si diffuse una grave epidemia di peste, che a Troina fece 1.200 vittime.[48] La malattia fu debellata, anche grazie all'intervento dell'epidemiologo regalbutano Gianfilippo Ingrassia.

Al XVII secolo risale l'edificazione del Borgo, ma il nuovo sviluppo urbanistico della città subì un arresto a causa dei violenti terremoti del 1643 e del 1693. Nel 1644, il re Filippo IV di Spagna, a causa di problemi fiscali, vendette Troina al messinese Marco Antonio Scribani Genovese[49], ma fu subito riscattata e ridemanializzata grazie all'intervento del monsignore troinese Vincenzo Napoli, vescovo di Patti, che sborsò il denaro per il reintegro al demanio della città.[50]

Nel Settecento, a Troina il potere era detenuto da una èlite formata dalla nobiltà e dal clero, con quest'ultimo intenzionato a riportare l'antica sede vescovile in città, ma ciò non fu possibile poiché papa Pio VII nel 1817 eresse la Diocesi di Nicosia, di cui entrò a far parte.

Età contemporanea

Tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XX, Troina vide crescere la propria popolazione, che al 1798 risultava essere di 7.001 abitanti, per poi passare ai 7.408 del 1831, ed ai 9.314 del 1852.[51] In epoca borbonica, con la riforma dell'amministrazione voluta dal re Ferdinando I delle Due Sicilie del 1817, Troina fu inserita nella Provincia di Catania, e compresa nel Distretto di Nicosia. Pochi cittadini troinesi presero attivamente parte ai moti rivoluzionari contro la Corona borbonica del 1820-21 e del 1848.

Dopo l'annessione della Sicilia al nascente Regno d'Italia, nel 1861 venne soppresso il Distretto di Nicosia, e Troina fu inserita nel Circondario di Nicosia, istituito col Decreto Rattazzi che definiva la nuova suddivisione amministrativa nei territori passati sotto la Corona sabauda, e fu capoluogo di un proprio mandamento (VII), di cui faceva parte anche il comune di Cerami.

Le condizioni socio-economiche di Troina rimasero immutate. Si aggravò la situazione dei contadini che nel 1898 furono protagonisti di una rivolta popolare con manifestazioni davanti al municipio, che furono duramente repressa e causò la morte di 8 dei rivoltosi e il ferimento di molti altri.[29] Il permanere delle difficili condizioni di vita dei contadini troinesi e delle loro famiglie, spinse molti di loro a lasciare la propria cittadina per cercare fortuna altrove, e così a partire dagli anni dieci del XX secolo ebbe inizio il fenomeno dell'emigrazione di massa, che interesserà il centro nebroideo anche nei decenni successivi.

Durante il Fascismo, Troina, assieme agli altri comuni facenti parte del soppresso Circondario di Nicosia, fu inserita nella Provincia di Enna, isituita nel 1927. Il governo fascista, che fece entrare l'Italia in guerra al fianco della Germania nazista nel 1940, cadde tre anni più tardi, poichè nel luglio del 1943, gli Alleati con l'Operazione Husky, occuparono la Sicilia, e tra l'1 e il 6 d agosto, il territorio di Troina diviene campo di una storica battaglia tra le forze terrestri dell'Asse e quella statunitense, che avanzavano verso Messina, a contrastare la resistenza di un nucleo di militari tedeschi arroccati in paese. I giorni di battaglia, cruenti e nefasti per la popolazione troinese, causarono più di 300 vittime civili, e la distruzione di gran parte del suo abitato per opera dei violenti bombardamenti dell'aviazione angloamericana.

 Nell'immediato dopoguerra, in cui Troina si ritrovò tra le macerie, venne avviata la ricostruzione, e l'opera più importante del periodo fu la Diga Ancipa, i cui lavori ebbero avvio nel 1949.[54] Grazie a quest'opera, l'economia di Troina e degli altri comuni interessati, cambiò, e per merito di questi cantieri che si dislocavano su vasta scala, in questi paesini sorsero soprattutto attività commerciali oltre che lavoro per i giovani dell'epoca, assunti per lavori di manovalanza e, soprattutto, per muratori.[54] I lavori per la costruzione della diga nell'Ancipa si conclusero nel 1953, ma durante il loro svolgimento, nel 1950 si verificò un grave incidente sul lavoro che causò la morte di 13 lavoratori.

Al termine dei lavori per la costruzione della diga, a Troina riprese l'emigrazione, che fu più massiccia rispetto ai primi decenni del XX secolo e comportò un calo demografico notevole: dai 14.075 abitanti censiti nel 1951, la popolazione di Troina scese agli 11.853 del 1971, per poi calare ulteriormente ai 9.628 del 2011.

Onorificenze

Medaglia d'oro al merito civile

«Avamposto di notevole importanza strategica sulla "linea dell'Etna", occupato dalle forze dell'Asse al fine di arrestare l'avanzata delle truppe anglo-americane verso il continente, si trovò al centro di violenti combattimenti, subendo devastanti bombardamenti alleati che provocarono centinaia di vittime civili e la totale distruzione dell'abitato. La popolazione, costretta a trovare rifugio, tra stenti e sofferenze, nella campagna vicina e in alloggi di fortuna, si rendeva protagonista di eroici slanci di umana solidarietà verso quanti avevano bisogno di aiuto e si prodigava, col ritorno alla pace, nella difficile opera di ricostruzione morale e materiale del paese. »
— Troina, luglio-agosto 1943

 Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • Abbazia di San Michele Arcangelo Vecchio, sito risalente al 1062
  • Abbazia di San Michele Arcangelo Nuovo, sito riedificato nel XVIII secolo. Nei pressi i ruderi della chiesa della Catena, l'antica necropoli e resti murari.
  • Cattedrale di Maria Santissima Assunta, risalente all'XI secolo
  • Chiesa del Collegio di Maria Addolorata, edificata nel XVIII secolo
  • Chiesa del Rosario, del XVII secolo
  • Chiesa del Santissimo Salvatore, impianto del XIV secolo
  • Chiesa della Madonna del Soccorso
  • Chiesa della Santa Famiglia di Nazareth, del XXI secolo
  • Chiesa di Maria Santissima Immacolata
  • Chiesa di Maria Santissima del Carmelo e convento dell'Ordine, del XVI secolo
  • Chiesa di San Biagio, del XVIII secolo
  • Chiesa e convento di San Francesco, edificata nel 1470, oggi sede della biblioteca comunale
  • Chiesa di San Giorgio, ex cappella del monastero dell'Ordine benedettino XIV secolo
  • Chiesa di San Giovanni di Dio, Casa dei Fatebenefratelli, resti del XVI secolo
  • Chiesa di Santa Lucia, del XV secolo
  • Chiesa di San Matteo, del XV secolo
  • Chiesa di San Nicolò alla Piazza, impianto del XIII secolo
  • Chiesa di San Nicolò in Scalforio, impianto del XII secolo
  • Chiesa di San Rocco in Scalforio, del XVIII secolo
  • Chiesa di San Sebastiano, edificata nel XX secolo
  • Chiesa di San Silvestro, edificata nel XVII secolo
  • Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria XVIII secolo
  • Chiesa di Santa Maria degli Angeli e convento dell'Ordine dei frati minori cappuccini, edificata nel 1570
  • Chiesa di Sant'Agostino e convento dell'Ordine, edificata nel XVI su impianto del XIV secolo
  • Oratorio dei Bianchi, risalente al 1088

Architetture civili

  • Casa Calandra, del XIX secolo
  • Casa Poeta, del XIV secolo
  • Casa Saitta, del 1904
  • Casa Siciliano, del XX secolo
  • Palazzo Pintaura, del XVI secolo
  • Palazzo Sollima, del XX secolo
  • Palazzo Stazzone, del XVII secolo
  • Torre Capitania, impianto XII secolo

Architetture militari

  • Castello Normanno di Ruggero, fortezza a tre torri edificata nel 1061, su preesistente edificio del V secolo a.C.
  • Ponte Medievale di contrada Failla
  • Cinta muraria e Necropoli Monte Muganà

Altro

Principale piazza di Troina è la Piazza Conte Ruggero, situata nella parte più alta del centro storico, da dove è possibile osservare l'Etna, la costa del Mar Jonio e il monte San Pantheon. Dalla parte opposta i boschi dei Nebrodi ed il lago Sartori. Nella piazza si trovano tre chiese (la Cattedrale, la Chiesa del Santissimo Rosario e l'Oratorio dei Bianchi) e il municipio.

Il centro storico di Troina si sviluppa lungo la Via Conte Ruggero, il cui percorso inizia dalla piazza omonima e termina a sud nel quartiere Santa Lucia, e vi si trovano la Torre Capitania, la Chiesa e convento di San Francesco. Arteria importante è la Via Garibaldi, strada ripida in salita che congiunge la parte bassa di Troina con la parte alta, ossia il Borgo.

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2017, la popolazione straniera regolarmente residente a Troina risultava essere di 172 unità, corrispondente all'1,7% del totale, e la comunità più numerosa risultava essere quella proveniente dalla Romania con 90 presenze.

Lingue e dialetti

Il subdialetto troinese appartiene al gruppo dei dialetti siciliani metafonetici centrali, ma ha delle sue peculiarità.

La parlata di Troina si distingue dalle altre della sua zona nella fonetica e nel lessico, e per la posizione geografica del centro nebroideo, è detto "dialetto di confine", in quanto contaminato da elementi idiomatici dei dialetti parlati nei comuni delle province di Catania e Messina con cui il suo territorio confina.

Tradizioni e folclore

 

La sfilata dei Rami nella festa patronale di San Silvestro

A Troina le tradizioni più importanti sono legate alle festività in onore al patrono San Silvestro, dove si intecciano aspetti religiosi e laici, e che si svolgono quattro volte l'anno:

  • il 2 gennaio vengono celebrate le messe in onore al Santo Patrono;
  • nel mese di maggio, si svolgono le sfilate dei Rami e della Ddarata, rispettivamente la penultima e l'ultima domenica del mese, che sono due pellegrinaggi votivi offerti al Santo
  • il primo sabato di giugno si svolge la processione per le vie della città, in cui vengono trasportate le reliquie del Santo. Il giorno seguente, nel primo pomeriggio si svolge il corteo storico della Cavalcata o Kubàita, nel quale si ricorda l'ingresso a Troina dell'imperatore Carlo V, e nel tardo pomeriggio avviene il passaggio della Vara che trasporta il simulacro di San Silvestro. Il lunedì si concludono le festività con il rientro del simulacro del Santo dalla Chiesa di San Silvestro alla Chiesa Madre.
  • il 9 settembre viene trasportato in processione il simulacro del Santo patrono sulla "Vara", fino alla Chiesa di Sant'Agostino dalla quale ritornerà in Chiesa Madre, sempre in solenne processione, quindici giorni dopo.
  •  Altre festività religiose che si svolgono ogni anno a Troina sono quelle in onore di San Giuseppe il 19 marzo, di Sant'Antonio Abate il 13 luglio, della Vergine Assunta compatrona della città il 15 agosto, e di San Rocco il 16 agosto. Per quel che riguarda le festività laiche, nel mese di febbraio si svolge il carnevale con una sfilata dei gruppi e dei costumi in maschera per le vie della città, con finale e premiazione in Piazza Matteotti. (testo e foto sono presi da wikipedia)