TROPPA VIOLENZA SUI MIGRANTI DA PARTE DEGLI ORGANIZZATORI DEI VIAGGI: OPERATO IL GIOVANE GAMBIZZATO, MORTA UNA BAMBINA
Animi scossi dopo lo sbarco di di 183 migranti sulla banchina di riva del porto. Sono quelli dei volontari di «Medici Senza Frontiere», l´onlus che, dall´inizio dell´anno, ha piazzato le proprie tende a ridosso del centro di prima accoglienza, nel difficile compito di dare assistenza a quanti stanno male fisicamente e non solo. L´altro giorno, la coordinatrice di Msf in Sicilia, Chiara Montaldo, ha messo online sul proprio profilo Twitter la foto dell´intervento che ha subito il giovane Abubakar (foto), salvatosi dai colpi di fucile che un trafficante di vite libico gli aveva riservato e poi giunto a Pozzallo lo scorso metà febbraio con una gamba crivellata dai proiettili. Ha detto Abubakar: "A Tripoli mi hanno sparato per derubarmi. Poi sono salito sulla barca". Alle poche parole del migrante postate sul social network, anche la foto con diversi punti di sutura, segno indubitabile della ferocia diegli aguzzini libici. La Montaldo, poi, ha voluto rimarcare quante difficoltà emergono nella gestione dei migranti salvati in acque internazionali. "Non è possibile che la vita di centinaia di persone dipenda da mercantili, imbarcazioni private, petroliere che passano di lì quasi per caso - ha riferito la Montaldo - La violenza ormai cronica nei paesi d’origine non diminuirà e migliaia di persone continueranno a fuggire in cerca di protezione. Servono serie misure a lungo termine per garantire vie legali e sicure verso l’Europa. Fino ad allora, le operazioni di ricerca e soccorso in mare devono riprendere. A causa delle politiche restrittive sul controllo delle frontiere da parte degli stati membri dell’UE, la via del mare è l’unica alternativa possibile per migliaia di persone in fuga per sopravvivere. Msf chiede all’Unione Europea di rivedere le proprie politiche sulla migrazione e il controllo delle frontiere e chiede all’Italia, come agli altri stati membri, di assumersi le proprie responsabilità per affrontare la situazione – ha concluso la Montaldo - ed evitare morti inutili". Intanto, l´attività investigativa degli inquirenti dopo lo sbarco di mercoledì non conosce sosta. Un uomo è finito in manette grazie alle testimonianze degli immigrati. Si tratta di Calo Boye, 21 anni, indicato come il timoniere di uno dei due gommoni partiti fianco a fianco dalla Libia con a bordo rispettivamente 94 e 89 persone, poi separatisi e infine soccorsi entrambi dalla petroliera «Conti Agulhas». Gli organizzatori della traversata hanno incassato circa 50 mila dollari a gommone. Boye deve rispondere di associazione a delinquere finalizzata all´immigrazione clandestina e aggravata dall´elevato numero dei profughi trasportati, dall´averli esposti a pericolo per la loro vita e incolumità, e dall´averle sottoposte a un trattamento inumano e degradante. Tra i migranti giunti cadaveri sulle coste siciliane c´era pure una bambina. E le vittime non sarebbero 10, come ipotizzato in un primo momento, ma addirittura circa 50. Lo afferma Flavio Di Giacomo, portavoce dell´Organizzazione internazionale delle migrazioni in Italia. Il dato emerge dalle testimonianze dei sopravvissuti. I 150 migranti coinvolti nell´incidente erano a bordo di un´imbarcazione che si è ribaltata poco prima dell´arrivo dei soccorritori. I migranti sarebbero tutti caduti in acqua: la maggior parte è stata tratta in salvo e 10 cadaveri sono stati recuperati, ma circa 40 persone mancherebbero all´appello. Molti dei migranti coinvolti nell´ incidente sono eritrei e sudanesi. L´imbarcazione sulla quale si trovavano era di legno. "Le persone morte o disperse nel Canale di Sicilia dall´ inizio dell´anno sono già più di 400, un´enormità in solo due mesi. Quest´anno le traversate sono ancora più tragiche, sia a causa del maltempo sia delle imbarcazioni sempre più fatiscenti che i trafficanti fanno utilizzare ai migranti" conclude Di Giacomo. (fonte: corriere di Ragusa - Calogero Castaldo)
 
AL COLLASSO OPERATORI MERCATO VITTORIA
 
«Le criticità segnalate dagli operatori del mercato ortofrutticolo ci hanno spinto ad effettuare una verifica sul campo. In realtà non è la prima volta che facciamo dei sopralluoghi nella struttura mercatale di contrada Fanello». E´ quanto dichiarato dal consigliere Andrea La Rosa di Sviluppo Ibleo che sabato mattina ha avuto modo di essere presente al mercato (foto) per raccogliere dalla viva voce di chi ci lavora tutti i giorni le ragioni di un dissenso sempre più trasversale. «D’altronde – spiega La Rosa – i commissionari ortofrutticoli vanno avanti grazie alla propria attività e se questa viene a mancare non c’è vicinanza politica che tenga perché si va ad incidere sulle tasche di chi spera che si registri qualche inversione di tendenza. Purtroppo, però, ci siamo resi conto che così non è, l’inversione ancora latita, in quanto il quadro economico generale è drammatico, la concorrenza dei Paesi africani è spietata e, come se tutto ciò non bastasse, bisogna fare i conti con una serie di difficoltà strutturali che impediscono al mercato di colmare i conclamati gap che tutti conosciamo. Ancora oggi ci confrontiamo con una situazione che, al di là degli annunci su tutte le novità tecnologiche che si sarebbero dovute apportare, fa sembrare il mercato di Fanello un parente prossimo della struttura esistente vent’anni fa. Quando, invece, sappiamo che bisognerebbe essere al passo con i tempi, correre alla stessa velocità delle imprese». Con gli operatori, La Rosa e i componenti della delegazione di Sviluppo Ibleo, si sono pure confrontati sulla questione riguardante il nuovo regolamento che approderà in aula nelle prossime settimane. «Purtroppo, così com’è – afferma La Rosa – il regolamento, anche a detta dei commissionari, non serve a niente non essendo stato condiviso dalle parti coinvolte. Non è detto, comunque, che lo strumento non possa essere emendato per renderlo più rispondente alle esigenze di chi all’interno della struttura di Fanello ci lavora tutti i giorni. Chiediamo un atto di responsabilità alle forze politiche che sostengono il sindaco. Di concordare assieme alle opposizioni un percorso che garantisca al regolamento in questione una definizione quanto più vicina alle sollecitazioni provenienti da chi al mercato ci lavora tutto il giorno».(fonte: corriere di Ragusa)
 
ACCORDO TRA UNIVERSITÀ E ARCHIVIO DEGLI IBLEI
 
Il Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa ha stretto un accordo di collaborazione per la condivisione del progetto Archivio degli Iblei. «Questa decisione è nel segno del nuovo indirizzo del Consorzio» spiega il presidente Cesare Borrometi (nella foto con Chiara Ottaviano). «Siamo determinati nel rilanciare l’Università di Ragusa ma vogliamo allo stesso tempo operare per un più forte collegamento fra l’Università e il territorio. E’ in questa direzione la scelta di offrire ospitalità e sostegno all’Archivio degli Iblei, per le premesse e le finalità del progetto, per la serietà e le qualifiche di chi lo promuove e per le iniziative concrete già fin qui realizzare. Da oggi, in pratica, il Consorzio Universitario condivide pienamente ed a tutti gli effetti il progetto Archivio degli Iblei. L´accordo ha trovato la piena adesione di Chiara Ottaviano nella qualità di referente del Laboratorio Cliomedia Officina: «E’ un importante riconoscimento per il lavoro fatto ma è anche un gesto di fiducia per le potenzialità dell’Archivio degli Iblei. Riuscire a fare dialogare la ricerca e gli studi con il territorio è uno degli obiettivi all’origine del progetto stesso. Adesso che abbiamo una sede fisica sarà anche più facile lanciare i progetti di laboratori di storia con il coinvolgimento dei docenti e degli studenti universitari, degli insegnanti, degli esponenti del volontariato culturale e perché no, anche degli studenti della scuola media superiore. I locali assegnati dal Consorzio all’Archivio degli Iblei sono ubicati presso l’ex Distretto militare di Ibla. Dei tre locali uno è destinato agli uffici, dove opererà con continuità un collaboratore dell’ Archivio, una seconda saletta sarà arredata per essere utilizzata per seminari e laboratori di storia, una terza invece potrà essere usata per incontri e lezioni frontali. Fra i nuovi servizi previsti, l’apertura di una nuova rubrica di libri sul portale dell’Archivio degli Iblei destinata alla segnalazione e/o recensione di pubblicazioni attinenti alla storia dei paesi iblei. (fonte: corriere di Ragusa)