MISSIONE «PERLA» NEL CANALE DI SICILIA PER DIRE "NO" ALLE PERFORAZIONI VOLUTE DAL GOVERNO Altre 62 perforazioni di ricerca al largo delle coste siracusane e iblee. Da cominciare su autorizzazione del Ministero dell’Ambiente! Vogliono far diventare il Canale di Sicilia una gruviera? Ma la Regione dice no. «Il nostro mare non si tocca». Con un’altra frase in dialetto e ad effetto: «U mari nun si spurtusa.

Con questo motto di protesta si è svolta ieri la traversata verso la piattaforma «Perla», al largo del golfo di Gela, circa 20 miglia andata e ritorno, a bordo di tre imbarcazioni che hanno alzato l’ancora dal porto di Scoglitti per recarsi a mezzo miglio dalla piattaforma «Perla», la distanza consentita dalla legge. A bardo dei natanti, insieme agli organizzatori di Greepace di Siracusa, gli assessori regionali all’Agricoltura e al Territorio e ambiente, Francesco Aiello e Alessandro Aricò (nella foto a bordo della «Simora») i quali, insieme all’altro assessore ai Beni culturali e identità siciliana Amleto Trigilio, hanno firmato una nota che invita a sensibilizzare il territorio siciliano al di intraprende iniziative tese a scongiurare il pericolo di altre perforazioni sul Canale di Sicilia autorizzate dall’attuale governo nazionale. E i sindaci di Sicli, Pozzallo, Ispica, Ragusa, Vittoria e Acate, come si pronunceranno? La mattinata di protesta è cominciata di buon mattino con l’arrivo a Scoglitti del governatore uscente Raffaele Lombardo il quale, ha incontrato presso «La Capannina» iscritti e simpatizzanti del Mpa e probabili candidati a sostegno delle liste presentate da Lombardo. Ma il dibattito sulle perforazioni ha preso il sopravvento sulla politica. Con una deliberazione del 23 agosto 2012, infatti, il presidente Lombardo prende una posizione netta e forte contro le perforazioni sul Canale di Sicilia. Nel documento viene ricordata la convenzione di Barcellona che ha dato luogo «al protocollo per la tutela del Mare Mediterraneo contro l’inquinamento dovuto anche all’esplorazione e allo sfruttamento della piattaforma continentale, del fondo marino e del sottosuolo». La Regione chiede al Governo nazionale «il blocco temporaneo e immediato di tutte le autorizzazioni per progetti di ricerca e perforazioni off-shore, comprese quelle la cui istruttoria risulta a oggi in itinere, in attesa di una celere e puntuale regolamentazione della materia; la rapida istituzione anche nel Canale di Sicilia di una Zona di Protezione Ecologica (ZPE), così come esiste nel Mar Ligure e nel Mar Tirreno, ecc.» (fonte: corriere di Ragusa - Giuseppe La Lota)

INVALIDITÀ "RITOCCATE" E TRUFFA INPS, INDAGATI ANCHE LEONTINI E MINARDO

Ammonterebbe a diverse centinaia di migliaia di euro la presunta truffa all’Inps che sarebbe stata scoperta dalla Guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla procura di Modica sulle false attestazioni di invalidità da parte delle commissioni mediche sanitarie. Sono oltre una sessantina gli indagati, tra cui numerosi utenti compiacenti che a suo tempo presentarono richiesta d’invalidità, nonché funzionari, medici e politici collusi nel presunto «affaire». Proprio tra i politici sono filtrati, dal fitto riserbo che caratterizza l’indagine, i nomi di due deputati regionali uscenti: quelli del modicano Riccardo Minardo e dell’ispicese Innocenzo Leontini (da dx nella foto), anche se la posizione di quest’ultimo nella vicenda sarebbe più marginale. In origine il fascicolo era difatti intestato a «Minardo + 11», quando gli indagati erano, per l’appunto, solo una dozzina…… (fonte: corriere di Ragusa - Antonio Di Raimondo)

FONDI SERVIZI SOCIALI RAGUSA AGLI "AMICI"? C´È L´ESPOSTO

Il gabinetto del Sindaco assegna i fondi dei servizi sociali, l´opposizione al comune di Ragusa presenta esposto alla Procura. La denuncia, presentata a giugno dai consiglieri comunali di Pd e Idv, potrebbe rappresentare una tegola su Dipasquale. Secondo l´opposizione, era lo stesso ufficio di gabinetto del Sindaco a decidere chi e come doveva rientrare nei piani assistenziali. Dopo aver stipulato, a fine 2011, un protocollo d´intesa con l´associazione San Vincenzo de´ Paoli, si legge nell´esposto, per un servizio di assistenza alimentare a favore dei cittadini meno abbienti, la giunta municipale di Ragusa ha stanziato 18mila euro da destinare all´associazione per svolgere il servizio. La particolarità, secondo quanto denunciato, sta nel fatto che la San Vincenzo s´impegna a "individuare i nominativi delle famiglie oggetto dell´aiuto alimentare, privilegiando quelli che saranno segnalati dal Comune, esclusivamente attraverso l´ufficio di gabinetto del Sindaco". I supposti indigenti, insomma, dovevano presentarsi al segretario di gabinetto per poi essere "mandati", all´associazione che avrebbe dato loro gli aiuti necessari. Ad aggravare il quadro e´ il fatto che ai consiglieri che hanno chiesto maggiori informazioni, nessuno ha saputo presentare un regolamento sulla base del quale venissero scelte le famiglie indigenti, spiegando i parametri sui quali stilare una graduatoria, risultata poi inesistente. Il comune di Ragusa, hanno voluto ribadire i consiglieri nell´esposto, ha, come tutti i comuni siciliani, stilato un proprio "regolamento comunale per l´assistenza sociale", sulla base del quale qualsiasi "iniziativa nel campo sociale ed assistenziale" deve passare proprio dall´ufficio dei servizi sociali. La delibera emanata dall´ormai ex Sindaco con la San Vincenzo, di fatto esautora il settore servizi sociali del comune di Ragusa da ogni potere di segnalazione e valutazione delle istanze degli interessati, che di fatto "spetta esclusivamente all´ufficio di gabinetto del Sindaco". Segnalazioni di "privilegiati" per beneficiare di assistenza alimentare a spese della collettività, arbitrarietà nell´assegnazione dei beni, rapporto di dipendenza tra amministratori e beneficiari. Tanti i sospetti sollevati dai consiglieri. Spetta alla Procura ora fare chiarezza. (fonte: corriere di Ragusa – Emanuele Burrafato)