L´Ausl 7 ingloberà l´azienda ospedaliera? Sanità nel caos. Previsto il taglio di 190 posti letto per acuti che saranno rimpiazzati da altrettanti per lungodegenti nel nuovo

 scenario L’azienda ospedaliera di Ragusa potrebbe essere assorbita dall’Ausl 7 che, di conseguenza, assumerebbe la nuova denominazione di «Ospedali riuniti Ausl 7». Ciò comporterebbe il taglio di 190 posti letto per acuti, che sarebbero rimpiazzati da altrettanti posti letto per lungodegenti. L’ospedale «Maggiore» di Modica ingloberebbe il «Busacca» di Scicli, mentre il «Regna Margherita» di Comiso sarebbe annesso all’ospedale «Guzzardi» di Vittoria. E’ questo lo scenario prospettabile, nell’ambito del piano di riorganizzazione della sanità in Sicilia, voluto dall’assessore regionale Massimo Russo per rientrare del debito di un milione di euro e approvato l’altra notte dalla giunta di governo regionale. A questo piano si è opposto dal deputato regionale Innocenzo Leontini, il quale propone il mantenimento delle rispettive identità tra azienda ospedaliera e Ausl 7 con il primo organismo che dovrebbe occuparsi di cure, ricoveri e gestione dei nosocomi, mentre prevenzione ed altri servizi non meglio specificati sarebbero appannaggio dell’Ausl 7. Non è ancora chiaro, se il piano di Russo dovesse passare anche in provincia di Ragusa, a quanto ammonterebbe il risparmio annuo per rientrare del baratro di un milione di euro di debiti che interessa il mondo sanitario regionale. Così come non è ancora chiaro quali benefici porterebbe agli utenti la proposta alternativa di Leontini, stante che i tagli dei posti letto si dovrebbero verificare in ogni caso. A questo proposito l´on Orazio Ragusa ha presentato un’interrogazione parlamentare a risposta urgente all´assessore Russo per ricevere lumi su questo previsto taglio di 190 posti letto nelle strutture sanitarie pubbliche della provincia di Ragusa. Il deputato regionale ravvisa difatti una notevole incongruenza tra la media nazionale dei posti letto per numero di abitanti e la media che si verrebbe a determinare nella provincia iblea. Insomma, lo scenario della sanità iblea resta piuttosto mobile, senza nessuna certezza. (fonte corriere di Ragusa A.D.R.)