DECRETO RUSSO, A RISCHIO GLI OSPEDALI DI COMISO E SCICLI

Sono gli ospedali «Regina Margherita» di Comiso e «Busacca» di Scicli a rischiare grosso a causa degli effetti del decreto dell´assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, sul riordino della rete ospedaliera, almeno per quanto concerne il taglio di 85 posti letto (54 ordinari e 31 di day hospital) all´Ausl 7 di Ragusa. In pratica i due ospedali potrebbero essere ridotti a semplici centri di riabilitazione. Per questo motivo e per tante altre ragioni la conferenza dei sindaci, allargata alla deputazione regionale e ai segretari confederali, ha concordato sull’immediato ritiro del decreto e sulla formulazione di una proposta alternativa che non penalizzi la sanità iblea . L’istanza è stata avanzata all´assessore Russo. Intanto il deputato regionale Mpa Riccardo Minardo ha incontrato l’assessore regionale Russo. Il confronto si è incentrato sulla riconversione della rete ospedaliera in provincia e sul servizio 118, problematiche che stanno suscitando allarme nel territorio. In particolare, sottolinea il deputato regionale, si è discusso del servizio 118 a S. Croce Camerina e della questione dei posti letto. Per quanto riguarda la questione del 118, si è ipotizzata una soluzione importante, ovvero quella di assegnare le somme alla futura azienda sanitaria provinciale. Considerato che con il costo di una postazione del 118 che è di 450 mila euro, si possono istituire tre postazioni di ambulanze con infermiere a bordo al costo di 150 mila euro ciascuno. In questo modo si può coprire sia S .Croce e Scoglitti. Russo ha infine assicurato e Riccardo Minardo la sua disponibilità ad un incontro a livello provinciale con tutte le parti interessate per discutere dettagliatamente della sanità in provincia di Ragusa. (fonte: corrfierediragusa)

 PRODUZIONE A PICCO, CALO DEL FATTURATO E LICENZIAMENTI

Produzione a picco, calo del fatturato e licenziamenti. Il circolo vizioso della crisi economica, nonostante il cauto ottimismo di politici ed economisti, continua a frenare il dinamismo dell’economia iblea. È quanto emerge da un recente report sulle piccole e medie imprese siciliane elaborato dalla Cna. L’indagine, condotta su un campione di 1.086 aziende attive nelle nove province siciliane in vari settori (costruzioni, manifatturiero, impiantistica, ecc), mette in evidenza come nei primi tre mesi del 2009 circa il 30% delle aziende artigiane è stato costretto a licenziare personale, mentre circa il 72%, quindi ben oltre la metà, ha subito una riduzione del fatturato. Se la maglia nera per posti di lavoro persi spetta a Messina, con una percentuale di licenziamenti che si aggira intorno al 43%, i lavoratori della provincia iblea non dormono certo sonni tranquilli: nei primi tre mesi del 2009 l’occupazione in tutto il territorio ha subito una «falciata» del 28,46%. Le performance peggiori si sono avute a Catania (37,14%), Siracusa (35,71%), Trapani (33,69%) e Agrigento (29,41%). Le migliori invece sono state registrate a Palermo (18,92%), Caltanissetta (22,11%) ed Enna (25,50%). Anche sul fronte del fatturato la situazione nella provincia iblea agli inizi del 2009 ha registrato un sostanziale affanno delle imprese artigiane con un calo del 74,62% (il dato peggiore anche in questo caso è stato rilevato nella provincia di Messina, con un 83,47%, mentre la migliore performance è della provincia di Caltanissetta, con un 47,37%). «Sull’affanno delle imprese locali è stato detto di tutto – commenta il presidente provinciale della Cna, Giuseppe Cascone –, a partire dalla necessità di colmare il gap infrastrutturale ibleo. Poco si è detto sulle responsabilità della politica. L’attuale classe dirigente – polemizza il presidente Cascone – dovrebbe quanto meno facilitare l’accesso delle nostre aziende ai finanziamenti offerti da fondi nazionali ed europei, e invece si lascia sfuggire occasioni preziose che potrebbero dare ossigeno al nostro sistema imprenditoriale. L’esempio della prima assegnazione dei fondi europei alle aree artigianali in Sicilia, che ha visto solo 3.000.000 di euro arrivare in provincia a fronte dei quasi 93.000.000 di euro effettivamente assegnati, dice tutto sulla capacità dei nostri Comuni di sfruttare al meglio le occasioni fornite dai bandi comunitari». (fonte: corrfierediragusa FB)

DOCUMENTO INEDITO DEL PROF. LAURETTA SU GIUSEPPE ALESSI

E’ morto il Sen. Giuseppe Alessi. Avrebbe compiuto 104 anni il prossimo 29 ottobre. E’ stato il primo Presidente della Regione Siciliana autonoma. Ho appreso la notizia praticamente in diretta, l’ho immediatamente girata al "Corriere di Ragusa" e mi è stato chiesto di scrivere un pezzo sull’uomo politico che, per primo, incarnò il sogno autonomistico della Sicilia e dei Siciliani. E’ difficile parlare di un Presidente che così bene seppe incarnare il sogno di riscatto dei Siciliani; che pretese il più assoluto rispetto per la Presidenza della Regione, fino al punto che se veniva invitato a Roma dal Governo centrale senza i riguardi dovuti alla Presidenza della Regione, rispondeva che la distanza tra Palermo e Roma era esattamente uguale a quella fra Roma e Palermo: che venissero Loro a Palermo, perché Lui non sarebbe andato a Roma! E’ stato così che m’è tornata in mente una bella giornata del giugno del 2005, quando organizzai assieme al Club Kiwanis di Gela un Convegno di Studi sul tema "Tutti gli uomini dell’Autonomia. La Sicilia del secondo dopoguerra, tra eversione e legalità". Il Presidente Alessi s’apprestava a festeggiare il centesimo compleanno, lo invitai; amabile e disponibile come sempre mandò il figlio, l’on.le Alberto, con una sua lettera da leggere al pubblico. Bene, ritengo che il modo migliore per ricordare l’Uomo e il Politico sia quello di leggere assieme quella lettera, che offre spunti di riflessione a 360 gradi (Nunzio Lauretta)