SCOPPIA DI NUOVO LA PACE TRA NINO MINARDO E CARMELO INCARDONA

Niente più avvocati e carta bollata per il parlamentare Nino Minardo e l´assessore regionale al lavoro Carmelo Incardona. Dopo le polemiche della scorsa settimana, di cui avremmo in verità fatto volentieri a meno, tra i due è scoppiata la pace. Miracoli della politica? Può darsi. Minardo e Incardona hanno diramato una nota congiunta che pubblichiamo di seguito in versione integrale: "L’assessore regionale Carmelo Incardona e il deputato nazionale Nino Minardo, in seguito alle polemiche dei giorni scorsi, si sono incontrati e hanno chiarito i disguidi intercorsi. «L’interesse comune è di fare crescere il Partito – affermano i due parlamentari – e abbiamo ribadito l’amicizia personale e al tempo stesso che l’espressione «comprare» non era riferita ad azioni in denaro ma in senso politico, riconoscendo comunque che l’on Minardo ha saputo convogliare intorno a se e al nostro nuovo Partito il consenso di tanti amici provenienti da altre esperienze. L’on Minardo, dal canto suo, ha precisato che l’espressione «passatempo» e le altre usate nei confronti dell’assessore Incardona, non volevano essere offensive in quanto lo stesso riconosce l’impegno e la passione che l’on Incardona mette in ogni attività che svolge». Roba da commuoversi. Altro che fiction o soap opera. Spesso la realtà supera la finzione e, di questi tempi, in ambito politico sta diventando quasi una routine. Di seguito, riportiamo l´articolo con le origini della polemica, ora spentasi con questa mielosa nota congiunta. Ai lettori il (dis)piacere di trarre le conclusioni. (fonte corriere di Ragusa A.D.R.)

CONVENTION UDC, DRAGO: "RESTO IN PARLAMENTO PER UN ANNO"

 Non ci sono stati annunci dirompenti o verità disvelate alla convention Udc per la presentazione di Concetta Vindigni alle Europee. Giuseppe Drago (nella foto) aveva annunciato qualche colpo a sensazione ma evidentemente lo ha tenuto in canna; il leader Udc ha parlato per mezzora ai suoi elettori che sono accorsi in buon numero, ma senza straripare, a Villa Real. «Mi hanno dato l’ergastolo politico – ha detto nel passaggio più forte del suo discorso il leader Udc – Togliere i pubblici uffici ad un politico è come dargli l’ergastolo, ma non mi fermerò; è stata una entrata a gamba tesa nel gioco della politica ma non mi metterà fuori campo; tornerò tra la gente e farò il soldato semplice come ho fatto all’inizio della mia carriera. La voglia di politica non si ferma con una sentenza». Drago è apparso accorato in qualche passaggio, ha ripercorso gli anni più significativi della sua vita istituzionale, il suo discorso è sembrato più un bilancio della sua carriera che un programma per il futuro. Sulla sua vicenda giudiziaria ha insistito « Sentenza ingiusta, politica, volta a colpire l’Udc in un momento delicato per la vita del paese e della Sicilia in particolare. La verità verrà a galla ed io mi sono sentito sempre innocente». Convinto delle proprie ragioni Peppe Drago non si dimette. "Resto in parlamento deludendo qualche corvo che aveva annunciato già le mie dimissioni per questa settimana. Sarò al mio posto fino a quando il mio caso non sarà discusso, sei mesi, un anno». A drago sono arrivate le dichiarazioni di solidarietà di Franco Antoci, di Giuseppe Lavima, di Concetta Vindigni e di Pippo Gianni. L’Udc ha fatto quadrato e per il momento si concentra sulle elezioni europee, per le analisi, per il confronto, per discutere del suo futuro ci saranno (fonte corriere di Ragusa D.G.)

VITTORIA: GUERRA IN FAMIGLIA NEL PDL FRA MODICANI E VITTORIESI

La campagna acquisti è aperta tutto l’anno. Ogni partito ha movimenti in uscita e in entrata. Oggi è stato ufficializzato il rientro di Luigi Marchi e di Salvatore Artini nel Pdl, per essere più precisi, nell’area di centrodestra, nella quale hanno iniziato la loro esperienza politica. Passaggio al Pdl anche per il consigliere indipendente di circoscrizione Giulia Artini, figlia di Salvatore. Marchi esordì in Forza Italia nel 1994, eletto in consiglio provinciale con circa 1000 voti. Artini qualche anno dopo per An è diventato consigliere comunale con mezzo migliaio di preferenze, una valanga di consensi per uno che non aveva mai fatto politica. Sono rientrati nel centrodestra e hanno ritrovato l’assessore regionale Carmelo Incardona. Marchi e Artini sono quindi componenti della corrente di Nino Minardo, che ha già aperto una segreteria politica nel cuore di Vittoria, in piazza del Popolo. Per sfidare l’altra corrente, quella di Innocenzo Leontini e Carmelo Incardona, alleati di ferro in questo momento contro la componente minardiana che a Vittoria ha il punto di riferimento in Riccardo Terranova. Minardo e Incardona, ormai dello stesso partito, sono riusciti ad avvelenare la campagne elettorale con minacce di querele reciproche. Da una frase detta da Incardona «Minardo compra le persone», il deputato medicano ha preannunciato di voler querelare Incardona. Il deputato e assessore vittoriose ha risposto per nulla intimorito. «Se l’onorevole Minardo non avesse frainteso le mie parole non mi avrebbe ingiurato. Se deciderà di affidare all’autorità giudiziaria la controversia, con la conseguente morte della politica, io lo controquerelerò perché nelle mie parole non c’è stata nessuna frase che può costituire oggetto di querela, poiché qualsiasi espressione va ricondotta all’interno della dialettica politica». (fonte corriere di Ragusa G.L.L.)