C’è una sola certezza: dopo circa 4 mesi senza busta paga, oltre mille 500 formatori in tutta la regione rischiano la mobilità, 300 nella sola provincia di Ragusa.

Il resto è fatto di punti interrogativi. Da un lato infatti c’è l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale, Carmelo Incardona, presente a un convegno a Ragusa assieme al senatore Maurizio Gasparri, che afferma: «Ci sono solo 194 milioni, con questi soldi occorre provvedere subito al pagamento delle retribuzioni ai dipendenti a tempo indeterminato del settore della formazione professionale. La dirigente del dipartimento adotterà ogni provvedimento per soddisfare questa esigenza, tenendo conto della maggiore anzianità di servizio. E tenendo conto che questa cifra non sarà sufficiente». Dall’altro lato ci sono i formatori e i sindacalisti (oltre 200 persone provenienti anche da Agrigento, Caltanissetta e Siracusa per protestare davanti alla Camera di commercio di Ragusa, dove si è tenuto il convegno): «È una vergogna, tutti i dipendenti a tempo indeterminato hanno diritto al lavoro e alla retribuzione. Perché non riducono gli stipendi, finché non trovano altri fondi, e non danno a tutti la possibilità di lavorare?». E questo è un nodo tutto da sciogliere. Un secondo nodo – ma sarebbe meglio parlare di mistero – è poi quello dell’accordo tra le organizzazioni sindacali della scuola e l’assessore. Un accordo già siglato a Palermo. Anzi no: «Non si può parlare di accordo ma di ‘interlocuzione’ – commentano alcuni lavoratori – se ne dovrà ancora discutere». Discutere del problema dei posti di lavori a rischio ma anche dell’ingresso di nuovi enti formatori da affiancare a quelli storici. Resta infatti il dubbio su come finanziare questi enti, viste le poche risorse di cui dispone il settore. «La vertenza è ancora aperta – afferma il segretario provinciale della Cisl, Giovanni Avola – Ci sono troppi punti oscuri e troppi interessi in gioco che mettono in ombra i disagi di questi lavoratori». (fonte corriere di Ragusa F.T.)