Due studenti universitari della Modica bene, fratello e sorella, avevano creato un mini piantagione in serra di cannabis in camera da letto, con tanto di lampade,
pannelli specchianti e termometro per controllare e mantenere stabile la temperatura e garantire la fotosintesi clorofilliana. La crisi aguzza l’ingegno criminale e Gaia Cascino, 28 anni, già nota per reati di droga, e il fratello incensurato Ruggiero, di 24 (nella foto), avevano installato nella loro casa al centro di Modica Alta, a pochi passi dal cinema, una centrale di produzione e spaccio di droga, della quale era a conoscenza la madre. La donna, una nota professionista appartenente ad una delle antiche famiglie nobiliari modicane, sapeva dell’attività illecita dei figli, e li assecondava. I due ragazzi sono entrambi finiti in carcere: Gaia Cascino nella sezione femminile del carcere di Ragusa, e il fratello Ruggiero a Piano del Gesù a Modica Alta. Nella piccola serra c’erano due rigogliose piante di cannabis alte fino a 50 centimetri, mentre nella camera da letto non mancava l’attrezzatura necessaria per il taglio della droga e il confezionamento degli spinelli, oltre agli strumenti per farsi una fumatina in loco. I due giovani sono stati scoperti e arrestati grazie all’attività di controllo del territorio condotta dalla Polizia, con particolare riferimento a Modica Alta, dove risulta più radicato il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. «Ciò che stavolta stupisce – dichiara il vice questore aggiunto del commissariato Maria Antonietta Malandrino – è che la scelta di dedicarsi alla produzione di droga sia stata compiuta da due giovani di buona famiglia, uno dei quali addirittura incensurato, e per giunta con la connivenza della madre, che faceva finta di non vedere». (fonte corriere di Ragusa A.D.L.)