Ragusa, provincia ricca, per non dire «babba», esclusa dai fondi Gal (Gruppi azione locali). In tempi di crisi succede anche questo! Gli indici di ruralità e di urbanistica
sono risultati così alti che hanno fatto cancellare gli agricoltori iblei dai benefici comunitari. Stanno bene e non hanno bisogno di fondi economici! Che andranno agli agricoltori delle province «povere»: Catania, Palermo, Messina, Trapani e altre ancora. Sembra paradossale, ma la storia è questa. A denunciarla, il vice sindaco di Vittoria Gianni Caruano e il presidente della So.Ge.Vi Giovanni Denaro. «Ci siamo già rivolti ai legali- preannuncia Giovanni Denaro- perché siamo stati tagliati fuori dai finanziamenti senza possibilità di appello». Come sia potuto accadere tutto questo nel corso di una profonda crisi che ha gettato sul lastrico gli agricoltori ragusani e iblei, è presto spiegato. «Il governo di centrodestra ha tagliato il versante ipparino dall’iniziativa comunitaria- dicono Caruano e Denaro- Il nostro territorio sta subendo un duplice danno: da un lato non gode di nessuna misura a sostegno della serricoltura, né da parte del Ministero né da parte della Regione; dall’altro, proprio perché la nostra è una zona vocata alla serricoltura, viene esclusa dai finanziamenti Gal". Ragusa, inoltre, è stata tagliata fuori dai finanziamenti perché ritenuta un territorio ad alta vocazione urbanistica. I responsabili? «I funzionari del ministero dell’Agricoltura e dell’assessorato regionale- dice Giovanni Denaro senza fare i nomi del ministro Zaia e dell’assessore La Via- Ragusa è stata esclusa perché considerata area ad alto agglomerato urbano. Hanno fatto scomparire la zootecnia. Vittoria, Comiso e Acate, invece, sono state definite di classe B, ad alta intensità serricola, ovvero pratica colturale intensiva, comuni non idonei a beneficiare dei progetti Leader per ottenere finanziamenti". Denaro si rivolge infine a Cianni Cirnigliaro e Angelo Giacchi, i promotori del Comitato aziende in crisi esponenti dell’Mpa. «Ci dicano loro, che hanno i riferimenti nel governo, cosa intendono fare per impedire questo ulteriore danno al territorio ragusano».. Un momento propositivo e di riflessione, per discutere degli effetti della crisi e delle misure di prevenzione del fenomeno dell’usura, con gli attori sociali, economici e produttivi, imprenditori, associazioni di categoria e gli ordini professionali. . (fonte corriere di Ragusa G.L.L.)