Da Palermo a Roma. L’analisi della situazione finanziaria di palazzo S. Domenico si sposta al Viminale. E’ qui che lunedì il sindaco Antonello Buscema ed alcuni amministratori

si recheranno per parlare con i dirigenti del settore finanza locale del ministero dell’Interno. I colloqui avuti ieri a Palermo con il presidente della sezione controllo della corte dei conti di Sicilia , Maurizio Meloni, hanno confermato quanto il sindaco già sapeva. Chi è in grave disavanzo di amministrazione, come palazzo S. Domenico, è tenuto solo alle spese obbligatorie e deve tagliare tutto il resto. E’ questo quello che prevede l’art. 191 della legge 267 del 2000 e cui Modica si dovrà attenere nella redazione del bilancio di previsione 2009. A palazzo S. Domenico gli amministratori vogliono consumare l’ultimo passaggio prima che si arrivi alla dichiarazione dello stato di dissesto finanziario. Il primo è il coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti in consiglio per arrivare ad un bilancio 2009 che sia in qualche modo condiviso soprattutto per quanto riguarda i tagli. Buscema ha confidato ai suoi più stretti collaboratori che non è disponibile a nessuna forma di governo di salute pubblica della città, con un coinvolgimento delle forze dell’opposizione, così come sembra essere stato prospettato da qualche frangia dell’opposizione. Pdl ed Udc dal loro canto non hanno alcuna intenzione di essere coinvolti in tagli drastici come quelli che si prospettano anche perché politicamente non paganti. Questo il motivo per il quale la dichiarazione di dissesto finanziario è ormai alle porte con tutto quello che comporterà come l’insediamento di tre commissari prefettizi che controlleranno sull’applicazione del bilancio che l’amministrazione dovrà comunque approntare adeguandosi alle direttive della legge 267. L’assessore al bilancio ha già prospettato ai sindacati gli scenari possibili per uscire dalla crisi e non hanno usato mezzi termini; delle tre ipotesi fatte, scartate le prime due perché solo teoriche, se ne prospetta uno « duro e difficile» con riduzioni sul piano del lavoro e dei servizi. Alla luce di questa comunicazione e delle notizie provenienti da Palermo i sindacati hanno convocato con urgenza l’assemblea dei dipendenti per oggi visto che come mai prima d’ora i dipendenti sono sotto la scure del dissesto e per una parte di loro la mobilità non è solo un’ipotesi di lavoro. (fonte corriere di Ragusa D.G.)