Querelle politica senza sosta ad Acate. Dal giorno delle dimissioni dell’assessore Salvatore Guccione (Forza Italia), la crisi latente che già attraversava la politica acatese

 sembra acuirsi. Per il sindaco, Giovanni Caruso, tutto avrebbe potuto essere semplice: sostituire Guccione con un altro esponente indicato da Forza Italia. Ma il partito ad Acate non esiste più: si è già fuso con alcuni pezzi di An (il presidente del consiglio comunale Giuseppe Leone). An, per bocca del suo commissario Salvatore Minardi, non riconosce Leone come proprio rappresentante e se Leone ha avuto la poltrona di presidente (al posto di Gianfranco Ciriacono che era stato designato dal partito e dal suo commissario), la carica di assessore spetta ad An. Una «poltrona per due», dunque, come spesso accade nelle diatribe stra-paesane (e non solo) dei partiti. Il sindaco Caruso non decide, si rimette alle decisioni dei partiti, ma chiede di fare in fretta. E da una settimana a questa parte si moltiplicano le prese di posizione. Sabato scorso la conferenza stampa ad Acate di Innocenzo Leontini. Sono seguite, a ruota, le dichiarazioni di Salvatore Minardi (che continua a reclamare le «tre posizioni» e chiede l’assessorato in cambio della carica perduta di presidente del consiglio. Infine, interviene proprio il nuovo gruppo del PdL. «Minardi non ha compreso le parole di Leontini – affermano – il gruppo, ad Acate, ha anticipato lo spirito aggregativo del PdL, inglobando esponenti di An e Forza Italia. Minardo afferma di essere il commissario del circolo. Ma da chi sarebbe composto questo circolo se è stato eliminato con il cmmissariamento? La verità è un’altra: la maggioranza è paralizzata dalla sete di poltrone di Minardi, vera calamità per la giunta Caruso.(fonte corriere di Ragusa F.G.)