Alla vigilia di Natale, Rose Busingye, responsabile dei Meeting Point ugandesi, ha portato tutti i suoi bambini (che vivevano con lei in una struttura in affitto) nella nuova

 casa di accoglienza che è stata costruita grazie ai fondi raccolti dall’associazione iblea Abbracci senza Frontiere. Quello che nel 2004 era solo un progetto per l’associazione ragusana, fondata dalla presidente Angela Salinitro, finalmente, nel dicembre 2008 è diventato realtà. Ciò grazie anche alle donazioni di benefattori ragusani, enti locali iblei (Comune e Provincia di Ragusa) e alle imprese locali che hanno creduto ai progetti a sostegno della popolazione ugandese afflitta dalla povertà e soprattutto decimata dall’Aids. In questa nuova «Welcoming house» di Kampàla vivono cento bambini orfani, di età compresa fra una settimana di vita e i 12 anni. «Il giorno della vigilia e del trasferimento nella nuova casa», ha detto la presidente di Abbracci senza frontiere, Angela Salinitro, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta sabato mattina sul rendiconto dell’attività svolta dalla Onlus in questi quattro anni di vita, «c’era anche un bambino che era nato solo due giorni prima: dall’Africa Rose ci ha telefonato dicendoci che era stanca di pagare l’affitto e che si sarebbe trasferita nella nuova Welcoming House, anche se ancora mancano alcuni arredi»……. La presidente dell’associazione ha ricordato anche i contributi fondamentali erogati nel 2005 dai due enti locali, la Provincia di Ragusa (con il fondo di 25 mila euro) e il Comune di Ragusa (con il fondo di 10 mila euro) in favore dei progetti promossi da Abbracci senza frontiere. Va anche menzionata Rose Busingye, una donna conosciuta ormai tutto il mondo per la sua attività in favore della pace e lo sviluppo dell’Africa, che da molti anni è impegnata nell’Avsi, l’associazione non governativa che si occupa dei malati di Aids, principalmente di donne e bambini. Basti pensare che il grande regista Spike Lee è rimasto talmente colpito dalla grandezza spirituale e morale di Rose (chiamata la «madre Teresa d’Africa») tanto da dedicare un web movie a lei e ad altre donne del Meeting Point International. Il documentario di Lee, dal titolo «Greater-Sconfiggere l’Aids» è stato premiato come miglior Web movie all’ultimo Festival di Cannes. (fonte corriere di Ragusa)