«Il futuro dell’istruzione pubblica è facile da prevedere. Oggi gli istituti scolastici, ma anche le Università, sono al collasso. Aspettiamo solo il colpo di grazia, che verrà dai tagli

 imposti da questo Governo. Noi docenti di Ragusa spesso siamo costretti a usare i soldi del nostro stipendio per comprare la carta delle fotocopiatrici e alcuni strumenti necessari alla didattica…». All’incontro organizzato dal coordinamento provinciale IdV (Italia dei Valori) di Ragusa sul tema «Scuola, quale futuro» hanno preso parte anche alcuni insegnanti della provincia. Docenti che hanno avuto l’opportunità di dare sfogo alla loro rabbia e ai loro timori «per un futuro che si annuncia catastrofico – ha detto un professore presente al convegno –. Gli istituti scolastici e le facoltà del sud Italia stanno attraversando una fase estremamente critica. I tagli della riforma Gelmini non faranno altro che peggiorare la situazione portando scuole e Atenei a un bivio obbligato: o il collasso, o la privatizzazione. E in entrambi i casi, sarà abolito il diritto allo studio». Il consigliere provinciale Giovanni Iacono (IdV), coordinatore dei lavori, ha posto l’accento sulla necessità di «invertire la rotta imposta da questo Governo, che su questo tema così delicato ha rifiutato ogni confronto con il mondo della scuola. L’istruzione pubblica non è una fonte di sprechi ma un settore in cui occorre investire». Parole condivise, nei loro interventi, da Fabio Prelati, del Comitato scuola pubblica di Vittoria, e da Leonardo Di Franco, docente dell’Università di Palermo. Infine, il senatore IdV Fabio Giambrone, componente della Commissione pubblica istruzione al Senato, ha chiuso i lavori assicurando tutto il suo appoggio in Parlamento «a difesa di un’istituzione che è uno dei pilastri della democrazia». (fonte corriere di Ragusa F.T.)