Un silenzio surreale per una piazza gremita da circa tremila persone e trasformatasi in una chiesa all’aperto (nella foto) per contenere un paese intero che ha rivolto l’estremo

 saluto a Giuseppe Di Gaetano, Leandro Renna, entrambi di 21 anni, Gabriele Corallo e Fabio di Pietro, di 20 e 19 anni. Un silenzio rotto solo dal battito di migliaia di mani quando sono state levate al cielo le quattro bare dei giovani tra i 19 e i 21 anni le cui vite sono state falciate sabato notte sulla Ragusa – Catania. Sguardi smarriti, occhi lucidi, visi rigati dalle lacrime. Bambini, adulti e anziani accomunati dal dolore che ha rievocato la tragedia simile che Giarratana visse 47 anni fa, quando una tromba d’aria si portò via un nucleo familiare di 4 persone, lo stesso numero delle vittime di oggi. Il lutto cittadino culminerà il 25 in un natale amaro che non vedrà la rappresentazione del presepe vivente, ma il dolore profondo per la perdita di quattro giovani vite a causa di un’arteria killer «che questa provincia non merita», come ha specificato il sacerdote nel corso dell’omelia. «Responsabilità politiche per il mancato raddoppio della Ss 194, atteso da oltre 20 anni – ha dichiarato il sindaco di Giarratana Giuseppe Lia – e anch’io mi assumo la mia parte di colpe. Oggi piangiamo questi nostri morti, facciamo in modo che ciò non accada mai più». Un appello al governo Berlusconi è stato rivolto dal presidente dei giovani industriali Giorgio Cappello, toccato da vicino dalla tragedia in quanto cugino di tre delle quattro vittime. «Presidente del consiglio – ha detto Cappello – l’attendiamo a Giarratana affinché si renda davvero conto delle necessità di questo nostro territorio. Basta con le morti sulla 194 Ragusa – Catania. E’ tempo di fare qualcosa».(fonte corriere di Ragusa)