Docenti e ragazzi, tutti in fila in un solenne «corteo religioso» dedicato a lei, a «Santa Mariastella Stermini», e al suo decreto legge sulla pubblica istruzione che «ci toglie il nostro pane quotidiano».

 Una «processione», con più di mille partecipanti, che lunedì pomeriggio ha attraversato il centro storico di Ragusa con striscioni e preghiere – «Liberaci dal tuo male…» – per portare la rabbia e i timori della scuola ragusana fino alla sede della Prefettura. Un disagio ben riassunto da un manifesto mortuario itinerante – «Scuola primaria, ne danno il triste annuncio gli insegnanti, gli alunni e tutte le famiglie italiane» – e dalle parole di Giorgio Bandiera, segretario provinciale della Uil: «Se il 29 ottobre la votazione finale in Senato trasformerà i provvedimenti del ministro Gelmini in legge, avremo un triennio all’insegna dei tagli, 1.500 in tutta la provincia, tra personale docente e personale Ata (amministratori, tecnici e bidelli). Tagli che si tradurranno, tra l’altro, in un precariato a tempo indeterminato e in una didattica sempre più monca e inefficiente». Tra le tante accuse mosse da insegnanti e studenti nei confronti del Governo, quella di voler portare indietro la scuola a 40 anni fa, soprattutto con l’introduzione della figura del maestro unico. Dall’altra parte, invece, l’accusa di immobilismo che vede nella scuola italiana una realtà fossilizzata nei suoi innumerevoli sprechi…… (fonte corriere di ragusaF.T. )