"SONO IL MARCHESE GIUSEPPE E FACCIO SCOPPIARE UN PALAZZO"! DENUNCIATO
"Sono il Marchese Giuseppe e faccio scoppiare un palazzo intero"! Si è presentato così un mitomane ai carabinieri, che lo hanno denunciato per procurato allarme e sostituzione di persona a Monterosso Almo. Si tratta del 45enne G.A., pregiudicata catanese da tempo residente nel comune montano. L´uomo aveva minacciato di far esplodere la palazzina con delle bombole a gas. I controlli dei militari avevano per fortuna dato esito negativo e così, dai controlli incrociati delle linee telefoniche, è stato possibile risalire al mitomane, ancora al telefono impegnato nella sua messinscena. Come accennato è dunque scattata la denuncia a piede libero. (fonte: corriere di ragusa)
 
TOUR DEL MONDO IN BICI FINO IN ASIA PER IL VITTORIESE BONA
 
Italiani, popolo di poeti, santi, navigatori e anche ciclisti in mountain bike, grazie alle temerarie imprese di Stefano Bona (foto), un vittoriese di 27 anni che si è messo in testa di girare il mondo pedalando. Nel mese di giugno del 2014 è tornato a Vittoria sulle due ruote dall’Inghilterra. Adesso si trova in Australia, dalla quale partirà in bici per visitare l’Asia, ultima tappa Nuova Delhi. Tornerà a casa per il 10 giugno 2016, «perché voglio essere puntuale al matrimonio dell’amico Salvatore Cinnirella»- puntualizza Stefano. Il giovane ha deciso scoprire il mondo a modo suo, con uno zaino sulle spalle, pentole, cucinino e l’inseparabile computer grazie al quale comunica con mamma Teresa Vasile che, rispetto a papà Giuseppe, pratica bene la tecnologia informatica. Dal 22 settembre dell’anno scorso si trova a Melbourne in Australia. Lì ha comprato un Van (il classico furgone che serve per trasportare la bici e l’occorrente per vitto e alloggio), lavora in una delle tante farm australiane, queste fattorie che danno lavoro a molti giovani, tanti italiani e siciliani, guadagna un po’ di soldi, qualcosa mette da parte, il resto lo spende per viaggiare. «In Australia conosci ed incontri persone di tutto il mondo- scrive Stefano via mail- viaggiatori dai quali prendi spunti, idee. Da lì, piano piano, mi è maturata la voglia di fare qualcosa di più grande. L´Asia mi ha sempre affascinato e adesso che ci sono vicino la voglio girare a modo mio, in bicicletta». Perché proprio l’Australia? «Mi trovo a Melbourne da 6 mesi e mezzo- racconta Stefano- dove ho lavorato in una seakhouse come bar tender e in Zia Rina’s cucina come tuttofare. Una delle prime cose che ho comprato è stata una bici con lo scatto fisso con la quale giravo da tutte le parti e per andare a lavoro. In ogni pedalata rivivevo le emozioni provate durante il mio precedente viaggio, che mi ha lasciato un segno indelebile». Stefano ha già pianificato il ritorno, ma stavolta ha informato la famiglia. «Finito il lavoro nelle farm viaggerò un po’ per l´Australia con un Van e la bici legata nel portapacchi. Alla fine rivenderò il Van, prenderò la bici e andrò a Bali (Indonesia) tra novembre e dicembre, da lì partirà ufficialmente il mio viaggio solitario in bici. Da Bali fino a Jakarta, dove con una nave raggiungerò Singapore, passerò dalla Malesia, quindi Tailandia Cambogia, Vietnam, Laos, di nuovo in Tailandia proseguendo in Myanmar Bangladesh ed infine l´India. Questa volta non sto programmando ogni singola tappa perché in 20 giorni puoi pianificare più cose che in 7/8 mesi non so come saranno le strade, non so niente, deciderò al momento sul posto in base al percorso che mi si presenterà davanti». Stefano non mette in conto imprevisti e paura, teme solo il caldo. «La parte burocratica non mi preoccupa, se c´è qualcosa che mi procura ansia sarà il caldo umido asiatico, ma troverò il modo di andare avanti visto che in un percorso di 14000 km circa vorrò tenere una media di 100/130 km al giorno e pedalando 2/3 ore la mattina ed altrettante la sera coprirò facilmente la distanza desiderata». Poi un paio di voli e il ritorno a casa, dove l’aspettano la famiglia e il matrimonio di un suo amico. E dopo? Il pianeta è grande e le strade, tranne che sulla luna, sono ovunque percorribili in bicicletta. (fonte: corriere di ragusa)
 
LA FESTA DEL PATRONO S. GIORGIO ENTRA NEL VIVO A IBLA
 
La festa del patrono S. Giorgio entra nel vivo. Il fine settimana è tutta una serie di appuntamenti che culmineranno domenica nella solenne processione. La giornata di venerdì sarà caratterizzata dalla sosta notturna che il simulacro del santo cavaliere osserverà nella chiesa di San Francesco, in piazza Cappuccini, nel centro storico di Ragusa superiore. Dopo la messa alle 19 prenderà il via la processione con il simulacro e l’Arca Santa per le seguenti vie: piazza Duomo, corso XXV Aprile, via Orfanatrofio, largo Camerina, via del Mercato, piazza Repubblica, chiesa del Purgatorio. Qui resterà l’Arca Santa mentre il simulacro proseguirà per corso Mazzini, via XXIV Maggio, via Ecce Homo, via Pezza, via Ibla, via Cavaliere Di Stefano, corso Italia, piazza San Giovanni dove è prevista la visita all’interno della Cattedrale. Quindi, proseguirà per corso Italia, via Roma, piazza Libertà, via Pennavaria, piazza Cappuccini sino ad arrivare nella chiesa di San Francesco d’Assisi. Si annuncia un momento molto sentito e toccante per tutti i fedeli delle comunità parrocchiali delle zone del centro storico superiore. Il simulacro durante la notte tra venerdì e sabato sarà ospitato nella chiesa di piazza Cappuccini. Intanto in piazza Duomo, si è tenuta la tradizionale festa di conclusione delle attività dell’anno catechistico. Un appuntamento molto partecipato, come da tradizione, che ha visto la presenza del parroco, don Floridia a conclusione del quale l´immancabile foto ricordo con sullo sfondo lo splendido prospetto del Duomo di San Giorgio con i giovani partecipanti e i catechisti (nella foto). BUS NAVETTA DA E PER IBLA L´amministrazione comunale ha istituito per la festa un servizio di bus navetta gratuito per evitare il più possibile lo spostamento con mezzi privati che comporterebbe la congestione del flusso veicolare nell´antico quartiere barocco. Il servizio sarà garantito sabato e domenica e coprirà il tratto Piazza Libertà – parte finale della Panoramica del Parco, nei pressi della Chiesa SS. Trovato, luoghi individuati come capolinea. Gli orari in cui verrà garantito il servizio di trasporto pubblico gratuito sono dalle ore 18 alle ore 0,2 di sabato e dalle ore 16 alle ore 0,1 di domenica. Il culto di S. Giorgio a Ragusa e in Sicilia «Il popolo ragusano – dice lo studioso Gianni Giannone, componente dell’associazione San Giorgio martire – ha sempre tributato, accrescendoli nel tempo, amore e devozione a questo «megalo-martire», come lo chiama la Chiesa orientale. A Lui ha innalzato una prima Chiesa, prima ancora della venuta degli arabi in Sicilia (che sembra si trovasse nelle vicinanze dell’attuale Duomo), una seconda molto più maestosa (quella di cui è rimasto solo il «portale»), crollata per il terremoto del 1693, e infine una terza: l’attuale Duomo di Ragusa. Un importante decreto di Papa Onofrio III, datato 1217, pose la chiesa di San Giorgio a Ragusa sotto la protezione della chiesa di Mileto e ne garantì i diritti di Matricità. Già da allora, quando ancora non c’era la chiesa del famoso portale, è attestato che la chiesa Madre della città di Ragusa era dedicata a San Giorgio. Ragusa, dunque, ha sempre, da antichissima memoria, tenuto per Patrono S. Giorgio e quando in conseguenza della costituzione pontificia «Universa» di Papa Urbano VIII, ogni città fu obbligata a scegliersi tra i vari patroni e protettori, il Principale, perché la sua festa fosse dichiarata di precetto, i giurati e il consiglio del popolo ragusano riunitisi in data 10 maggio 1643, proclamarono e deliberarono tutti unanimemente che, «come in passato e per antichissima memoria, era stato considerato e tenuto per Patrono principale e titolare della città, il glorioso martire S. Giorgio, così fosse stimato e ritenuto al presente e nell’avvenire e festeggiato in singolar modo conforme al decreto pontificio». Tale atto pubblico fu sancito con decreto pontificio in data 8 agosto 1643. Ricordiamo un particolare della festa del Patrono S. Giorgio del 1644: nella spianata antistante la Matrice, dove oggi si trova il Giardino ibleo, furono dati giochi e spettacoli tra i quali il gioco del «Tauro» (una corrida») in onore di un illustre personaggio: don Giovanni Alfonso Henriquez Cabrera, vicerè di Sicilia e conte di Modica che venne a Ragusa in occasione della festa del Patrono. Il conte, gratissimo e ammirato per la magnificenza della città e per la meravigliosa e festosa accoglienza fattagli dai ragusani, concesse al Comune l’ampolloso titolo di «Città» e ai giurati col capitano la prerogativa di farsi accompagnare ed assistere da un banditore con clava d’argento e da due mazzieri con mazze d’argento. Le mazze e la clava d’argento oggi si conservano e possono essere ammirate presso il tesoro della chiesa (fonte: corriere di ragusa)