ECOMAFIE: RAGUSA PROVINCIA VIRTUOSA, MA SENZA UN DISTRETTO INDUSTRIALE DI FILIERA SI RISCHIA LA DEFINITIVA CONTAMINAZIONE
«Ragusa è ancora un’isola felice rispetto al resto dell’isola in tema di infiltrazioni mafiose nel settore dello smaltimento e riciclaggio dei rifiuti, ma ciò non vuole dire che è al riparo da possibili appetiti criminali». E’ l’ammonimento di Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e le ecomafie, che dopo essere stato in Prefettura a Catania ha accolto l’invito di Gigi Bellassai (foto), presidente del Consiglio comunale di Comiso e coordinatore regionale di Ecodem, partecipando alla seduta del Consiglio. «In provincia di Ragusa- afferma Bratti- la situazione è più tranquilla e più rassicurante. Senza ulteriori indugi però, nel ragusano, il ciclo di raccolta e smaltimento va potenziato e sostenuto con l’impiantistica e le politiche a di supporto agli enti locali». Gli enti locali, vittime di tagli finanziari, divorati dalla burocrazia, impantanati in discariche sature, stentano a rispettare le norme. «Va accelerato il processo di governance- sollecita Bratti- da parte delle SRR in termini di attività per la riduzione dei rifiuti e al riuso dei materiali, favorendo le GPP, cioè gli acquisti verdi nelle pubbliche amministrazioni e l’applicazione della tariffa puntuale. Perché anche se la provincia di Ragusa fosse la più virtuosa della Sicilia, senza un distretto industriale di filiera il sistema non troverebbe la chiusura del ciclo e quindi il problema non sarebbe risolto». Una provincia «felice» ma esposta a rischi, perché i criminali dell’ecomafia sono pronti a contaminare anche Ragusa. «In Sicilia – dichiara Bratti- il ciclo e la gestione dei rifiuti hanno prodotto distorsioni tali che hanno condotto il sistema ad un vero e proprio default. Nell’Isola la raccolta differenziata è troppo bassa e quasi il 90% dei rifiuti viene smaltito in discarica, un metodo costoso e dal punto di vista ambientale improponibile che produce appetiti illeciti, visto il ricco business che rappresenta. Abbiamo trovato una situazione di grave crisi di grande problematicità da tanti punti di vista sia per ciò che concerne la gestione, e quindi i diversi livelli amministrativi, e la mancanza di una pianificazione coerente e costante, che dal 2000 ad oggi di fatto non ha dato nessun tipo di risultato se non creare dei problemi enormi». Non sfugge a Bratti il fallimento degli Ato e delle SRR. «La cui riforma non è stata portata a termine, e anche la semplice gestione degli impianti è carente. Certo è che, quando alcuni sindaci ci denunciano che nelle gare di spazzamento ed igiene pubblica partecipano solo una azienda o al massimo due, ma quasi sempre una, che cambia di volta in volta, ciò fa capire che c´è un sistema economico forse fortemente condizionato da infiltrazioni della malavita organizzata, così come gli aspetti di corruzione legati alla gestione private di alcune grandi discariche meritano un ulteriore approfondimento, come si sta assolutamente facendo. Tutto ciò produce un grande disservizio, in cui qualcuno che ci guadagna tanto, qualcuno che tenta di guadagnarci molto e nei cittadini, che purtroppo pagano sulla loro pelle un disservizio sia dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista ambientale».(fonte: ragusaoggi)
 
DUE ARRESTI PER IL SESTO SBARCO DEL 2015 A POZZALLO
 
Due scafisti della Guinea sono stati arrestati in quanto ritenuti responsabili del sesto sbarco dall´inizio dell´anno con altri 153 migranti che sono giunti nella tarda mattinata di sabato. Agli organizzatori sarebbero finiti nelle tasche circa 40 mila dollari. A differenza di tanti altri sbarchi, era possibile constatare come fosse più numeroso il numero fra poliziotti e carabinieri, presenti sulla banchina del porto. Il rischio di infiltrazioni da parte dei terroristi dell´Isis non lascia dormire sonni tranquilli, anche se gli agenti della Digos hanno tranquillizzato quanti si domandavano della massiccia presenza di militari. "Tutto sotto controllo" hanno detto gli agenti. L’intelligence e le forze dell’ordine sono già in allerta da tempo per arginare e prevenire attacchi. Pozzallo, porta del Mediterraneo, potrebbe essere il primo scalo per questa gente. Meglio prevenire, è il pensiero di tutti. Sono 153 i migranti giunti in provincia di Ragusa, di cui 5 donne. Una donna è stata trasferita a Modica al «Maggiore» perché in stato di gravidanza. Fra i migranti giunti, si segnala anche la presenza di un minore. Ci sarebbero anche due persone con febbre alta, ricoverati in una struttura ospedaliera iblea. Dagli uffici della Capitaneria di porto la notizia che queste persone provengono dal Sudan e Senegal, in prevalenza, e qualche altro paese del centro Africa, in numero minore. Le richieste di aiuto sono giunte nella mattinata tramite telefono satellitare presso la Centrale Operativa di Roma della Guardia Costiera, che ha dirottato un mercantile in navigazione nella zona, la nave Thies Maersk, battente bandiera danese. Giunta sul punto, a circa 30 miglia a nord delle coste libiche, l’unità mercantile, assistita da nave «Diciotti» Cp 941 della Guardia Costiera, ha tratto in salvo rispettivamente 73 e 80 migranti. I migranti sono stati successivamente trasferiti presso il centro di prima accoglienza dove, ad attenderli, vi erano altri 100 migranti, alcuni dei quali giunti nei giorni scorsi da Lampedusa.(fonte: ragusaoggi)
 
IN 6 PER LA POLTRONA DI SINDACO A ISPICA
 
È Gianluca Genovese il candidato sindaco del Movimento cinque stelle per le amministrative di maggio. È stato scelto dagli attivisti, fra tutti i candidati consiglieri comunali, nell’assemblea che si è svolta mercoledì scorso nella sede di via Principessa Elena. 32 anni, consulente informatico, collaboratore parlamentare, ambientalista e appassionato di storia e cultura siciliana, attivo nel campo del volontariato. In caso di elezione, il candidato sindaco devolverà il 30% del suo stipendio di amministratore a un fondo destinato ai servizi comunali per le fasce sociali in difficoltà. Così come gli eventuali assessori. Gli eventuali consiglieri comunali del M5S rinunceranno al gettone di presenza. Così prevede il programma elettorale, un documento di circa 100 punti riguardanti la legalità, la riduzione del debito, la trasparenza, l’ambiente e i servizi. Genovese è il più giovane dei sei candidati a sindaco, seguito in ordine cronologico dal 33enne Paolo Monaca e dal 34enne Pierenzo Muraglie, distanziati dai più maturi Maurizio Franzò, Vincenzo Cannizzaro e Giuseppe Di Giorgio, nella consapevolezza che sia la gioventù e sia la maturità non siano valori aggiunti, ma sarà la qualità delle persone a fare la differenza. I candidati sindaco salgono quindi a 6 con Genovese, sostenuti da 19 liste. Fra gli altri candidati ci riprova Giuseppe Di Giorgio, lanciando l´ironico slogan «Seppellitemi di voti». Ironizza su se stesso, facendo riferimento all’impresa d’onoranze funebri del quale è titolare. È sostenuto da tre liste civiche. Anche il dirigente scolastico Maurizio Franzò scende in campo, a capo dell’omonima lista civica. Nel proporsi come primo cittadino, specifica: «Vivo del mio lavoro e quindi destinerò l’indennità della carica di sindaco ai servizi per i cittadini, che, nell’immediato, se dovessi essere eletto, garantirà la gratuità dello scuolabus agli studenti che vivono nelle contrade». Franzò cercherà inoltre di «far emergere le tante intelligenze cittadine, aldilà degli impegni avuti in precedenti amministrazioni, purché condividano il progetto di orientare l’amministrazione al servizio della gente». Paolo Monaca, primo fra tutti a presentare la candidatura a sindaco, è sostenuto da ben otto liste civiche. Correranno per conquistare l’ambita fascia tricolore anche Vicenzo Cannizzaro e Pierenzo Muraglie. Il candidato Cannizzaro è un self made man sostenuto da tre liste civiche. Altre tre liste sosterranno infine il candidato Pierenzo Muraglie, forte dei quasi 2 mila voti conquistati alle primarie del Partito democratico. Nel suo slogan elettorale Muraglie assicura che sarà «Tutta un’altra storia».(font: Ragusaoggi)