I PROVERBI: - Lu saziu nun cridi lu martudifami (il sanzio non crede il morto di fame) - Carni fa carni, pani fa panza, vinu fa danza (la carne fa carne, il pane fa pancia, il vino fa danza ossia fa danzare) - Sparaci, vavaluci e funci spinni sordi assà e picca manci (asparagi, lumache e funghi, spendi molti soldi e mangi poco)

- L’anceddu nni la caggia, nun canta p’amuri ma pi raggia (l’uccello in gabbia, non canta per amore ma per rabbia)

IL PERSONAGGIO:

LU PARACCARU: dopo la guerra, qualsiasi iniziativa erqa buona per creare occasioni di lavoro i possibilità di guadagno. Nacquero parecchie figure particolari di artigiani, che servivano a recuperare oggetti ed utensili che la povera gente non poteva permettersi di buttare e sostituire con oggetti nuovi. Una di queste figure, è “lu paraccaru”, ossia l’artigiano che andava in giro per i paesi lanciando il suo grido pubblicitario per le strade: “lu paraccaru passa! Cu avi paraccu rutti ca l’aggiustu” (Passa l’ombrellaio: Chia ha ombrelli rotti che li aggiusto). Generalmente il lavoro del “paraccaru” si svolgeva in forma ambulante per le strade, davanti le porte di casa. Con questo lavoro, l’artigiano cercava di procurarsi il necessario per sbarcare il lunario, si direbbe oggi.