I PROVERBI: - Vò sapiri qual è lu megliu jocu? Fari beni e parlar ipocu (Vuoi sapere qul’è il gioco migliore? Fare del bene e parlare poco) - Li guai di la pignata li sapi la cucchiara ca l’arrimina. (I guai della pendola, li conosce il mestolo che li rimescola)

- Occhi c’aviti fattu chiangiri chiangiti. ( Occhi che avete fatto piangere, piangete)

- Saccu vacanti ‘nun po stari a l’addritta (un saccu vuoto on può stare in piedi)

IL PERSONAGGIO:

LU SIGGIARU: figura particolare di artigiano, che si occupava della riparazione delle sedie che si rompevano e necessitavano di manutenzione. Stiamo parlando di un periodo, quello del dopo guerra, durante il quale non si buttava niente e si cercava di utilizzare al massimo quello che si possedeva, comprese le sedie. Lu siggiaru, lavorava in due modi: 1) andava in giro per il paese e quando la sua opera era richiesta, si sedeva per la strada e procedeva alla riparazione in maniera ambulante; 2) disponeva di una bottega artigiana anche piccola ed in quel luogo procedeva al lavoro di riparazione delle sedie che gli portavano, al rifacimento del riempimento del fondo, generalmente in spago o altro tipo di funicella (lu zabbarinu) minuta e meno rifinita dello spago. 3) A volte, capitava che costruiva anche sedie nuove sia grandi che piccole (la siggitedda), molto utile per sedersi davanti casa.