LA SACRALITA’ DEL PANE

Per la Sicilia di una volta, il grano rappresentava tutta la ricchezza di una famiglia contadina; si lavorava un intero anno, per portare a casa la provvista alimentare per il prossimo anno, pertanto era l'alimento direi unico per sopravvivere.

che, pertanto, si considerava come qualcosa di sacro. Mia madre ci rimproverava anche aspramente se noi ragazzi ne facevamo perdere qualche pezzetto; se ne cadeva un tozzo per terra si puliva, si baciava e si rimetteva a tavola. "Il pane è benedetto dal Signore e Lui si offende se lo trattiamo male" ci diceva. A conferma del valore immenso del pane, intorno agli anni ’40, c'erano contadini poveri senza lavoro "li iurnateri" che a volte si accontentavano di qualche chilo di pane per il lavoro di un’intera giornata. A documentare la sacralità del pane a Salemi, per la festa di San Biagio (il 3 febbraio) fra gli ornamenti di alloro, mirto e fiori, emergono i tradizionali pani fatti di pasta non lievitata e cotti al forno, chiamati “cuddureddi” e “cavadduzzi”. I primi simboleggiano la gola di cui San Biagio è protettore, i secondi ricordano la liberazione dalle cavallette nel 1542. Il pane esposto nell’Altare di San Giuseppe, descritto in apposito articolo, assieme ai rametti di mirto, alloro, ulivo, palma, nonché agrumi e fiori, rappresentano un'offerta di ringraziamento a Dio per i prodotti della terra, un auspicio di buon raccolto, simbolo di ricchezza, benessere e prosperità, ornamento e opera d'arte, momento di riconoscimento comunitario, in cui si affermano valori umani e cristiani. SIMBOLI DEL PANE NEGLI ALTARI DI SAN GIUSEPPE L'usanza, di dare forme ai pani è antichissima. Durante il paganesimo i Romani preparavano pani votivi antropomorfi, cioè plasmati secondo precise forme simboliche, come la chiave o la forbice, che, secondo la tradizione pagana facilitavano la fuga dagli inferi. Durante il Cristianesimo si sono aggiunte altre forme: la colomba = simbolo della pace, il pavone = l'immortalità, la palma = la redenzione, il pesce = simbolo del Cristianesimo, l'agnello = il sacrificio di Cristo, gli angeli = l'annunciazione, la sfera, con la scritta J.H.S. (Jesus Hominum Salvator) = l’ostensorio, il corpo di Cristo, la scala, la croce, la corona di spine, la lancia, il martello e i chiodi, che rappresentano la passione di Cristo. Inoltre: la sega, l’ascia, il martello la pialla, lo scalpello = i ferri del mestiere del Patriarca, il bastone = la purezza di San Giuseppe, i cuori = l’amore fra i membri della famiglia, aquila con due teste = stemma della Casa di Davide, cavallo= intelligenza, cane = fedeltà, pane a forma delle lettere G. M. G. = iniziali di Gesù. Maria e Giuseppe Li cucciddati”, a forma di sole, simboleggiano la luce divina. Il melocotogno = amore, arancio = felicità, alloro = sapienza divina, fave = generosità, melograno = carità e resurrezione di Cristo, il melograno aperto = Cristo che dona se stesso agli uomini, farfalle e uccelli = le cose non terrene, la frutta = segno di abbondanza, i fiori, oltre ad ornamento = la natura, i pesci = il Cristianesimo, ecc. Sull’altare si trovano spesso dei pesciolini rossi vivi in una vasca di vetro con l’acqua, sono simbolo di innocenza. Al centro dell’altare si trova sempre il quadro con l’immagine della Sacra Famiglia; dalla parte di San Giuseppe, a sinistra del quadro c’è un pane a forma di sole, e a destra quello della luna, simboli della luce. Secondo la tradizione, tutta la struttura portante è rivestita di una pianta sempreverde, come l’alloro o il mirto, con la quale, durante il paganesimo si ornavano i carri votivi. Inoltre tutta la struttura viene ricoperta di “panuzza” di varie forme simboliche e di arance e limoni, simboli di offerta simbolica propiziatoria. Molto artistici sono “li squartucciati”, tradizione di Poggioreale. Squartucciari o scartucciari in siciliano significa scolpire; e, infatti, si tratta di una vera scultura, con figure di pane schiacciato con uno strato sopra di fichi secchi macinati, e ricoperti di una foglia di pasta bianca. Questa foglia viene scolpita con un bisturi a disegni meravigliosi che fanno risaltare il sottofondo oscuro dei fichi secchi macinati. VITO MARINO