Diversi sono i mestieri che una volta venivano praticati e che ora sono in disuso, mi riferisco a tutta una gamma di mestieri artigianali che rappresentavano un fitto tessuto sociale ed economico e che servivano a rendere confortevole la vita delle persone. Tra questi, molto praticato, specialmente prima che si diffondesse, l’elettricità, il gas, il riscaldamento ed altre invenzioni, il carbone era un ottimo combustibile che veniva usato ad esempio per stirare con i ferri a carbone, a cucinare, a riempire gli scaldini (tancinu) durante l’inverno, ed a tanti altri usi. Oggi per lo più, il carbone si usa nelle grigliate quando si mette in funzione il barbicu. Altra cosa erano i modi di dire, che erano spesso metafore per raffigurare atteggiamenti, vicende, usanze particolari. Di questi modi di dire che potevano essere diversi da località a località, di seguito ne riportiamo due di quelli un tempo in voga a Palermo.
 
MESTIERI SCOMPARSI: LU CARVUNARU (IL CARBONAIO)
 
dopo aver raccolto la legna, la predisponeva in apposti fossati dove l’accatastava in modo da costruire una struttura conica e successivamente la risopriva di terra in modo che la cottura avvenisse con poca aria favorendo la trasformazione della legna in carbone dopo l’accensione del fuoco tramite una piccola fessura (purteddu). Dopo una lenta combustione che durava giorni e giorni provvedeva allo spegnimento con l’acqua ed all’insaccamento del carbone. In Sicilia si svolgeva principalmente nelle zone boschive delle Madonie ma era diffusa anche in tante altre zone. Spesso si indicava con questo nome anche il venditore di carbone.
 
MODI DI DIRE
 
Il termine "cassariarsi", vuol dire perdere tempo o prendersela comoda. Questo perché, soprattutto nel ‘700, il Cassaro (C.so Vittorio Emanuele) fu la via del passìo (passeggio), un passìo rilassato, tranquillo, senza impegni, molto amato dai ricchi e dagli schiffarati (senza da fare). A frequentare il Cassaro c’erano anche i cicisbei, o cavalier sirventi, alcuni dei quali del tutto spiantati, sempre alla caccia di qualche buon partito da andare a servire. Da qui il termine per indicare chi non ha fretta e può o vuole prendersela comoda. "Assicutare buffa cassaro Cassaro" (inseguire buffa lungo Corso Vittorio Emanuele), è un termine ormai poco usato ma non del tutto scomparso. Si tratterebbe di un false friend, direbbero gli inglesofili, un falso amico. Apparentemente si tratta di un significato semplice: inseguire le rane lungo Corso Vittorio Emanuele. E invece no! Sembra che provenga piuttosto dal francese pouf che significa debito insoluto, ripreso anche dal dialetto genovese e dal romanesco Buffarolo, che indica chi fa debiti con facilità! Per cui il senso letterale definitivo sarebbe inseguire i debitori per il centro di Palermo, quello traslato è cercare di ottenere qualche cosa di impossibile!