MESTIERI SCOMPARSI: LU CALAFATARU Questo particolare personaggio, ci riporta nel mondo della pesca quando essa veniva fatta con barche di legno di varia grandezza. La barca più comune era il “gozzo”, che serviva sia per la pesca che per trasportare

un numero limitato di persone.

Lu “calafatare”, era il personaggio che otturava le fessure che vi erano tra tavola e tavola delle barche, rendendole impermeabili.

Intanto, immettevano nelle fessure della stoppa di canapa, che poi impermeabilizzava con del catrame.

Era questo un mestiere importante a supporto della pesca. Senza il CALAFATO (calafataru), non si poteva certo completare una barca. Di solito era un mestiere che si tramandava di padre in figlio r che richiedeva passione e precisione. Dalla buona riuscita della calafatura, dipendeva la funzionalità della barca, ma anche la vita dei pescatori. Poiché un lavoro fatto male era causa di entrata d’acqua nello scafo, che poteva anche colare a picco con tutto quello che c’era sopra.

Oggi è un mestiere pressoché scomparso, perché le barche, i pescherecci, i gozzi, fi fabbricano in ferro o in resina, materiali che non richiedono l’intervento del calafato.

 

LA SAGGEZZA DEGLI ANTICHI

 

A lu lupu vicchiu, nun si 'nzigna la tana. - Al lupo vecchio non si insegna la tana.

Lu vicchiu 'nnammuratu di tutti è trizziatu. – Il vecchio innamorato è da tutti deriso.

Cu aspetta timpu , perdi timpu. - Chi  aspetta tempo, perde tempo.

Lu migliu beni è lu menu mali. - Il miglior bene è il minor male.

Li guai di la pignata li sapi la cucchiara. - I guai della pentola li conosce il mestolo.

Cu' s'ammuccia socchi fa, è segnu ca mali fa. - Chi nasconde quel che fa, vuol dire che male fa.

Megliu muriri ca malu campari. - Meglio morire che vivere male.

Li beni di furtuna, passanu comu la luna. – Li beni di fortuna passano molto presto.

Cu' nesci, arrinesci. - Chi esce dal proprio paese, trova la fortuna.

Bon timpu e malu timpu, nun dura tuttu timpu. - Buon tempo e brutto tempo non durano sempre.

L'omu senza furtuna, va sempri a la peduna. - L'uomo senza fortuna, va sempre a piedi.

Contru la furtuna nun vali lu sapiri. - Contro la fortuna non vale il sapere.

Diu a cu' voli beni, manna cruci e peni. - Dio manda dolori e pene, a chi vuole bene.

Lu cori forti consuma la cattiva sorti. - Chi è coraggioso stanca la sfortuna.

Lu Signuri duna viscotta a cù nun havi dinti. - Dio dà biscotti agli sdentati.

A la casa di lu patruni ogni jornu è festa. - In casa del padrone ogni giorno è festa.

La bona mugghieri è la prima ricchizza di la casa. - La buona moglie è la prima ricchezza della casa.

Casa senza omu, casa senza nomu. - Casa senza uomo, casa senza nome.