(SA) Quanta storia, guanti ricordi in quella montagna di macerie che oggi rimane della scuola di via Papa Giovanni XXIII di Serradifalco. Tutti i nati a Serradifalco dal 1959 in poi, si ricordano del plesso di scuola elementare che ha visto passare intere generazioni da quelle aule piene di storia, una storia ridotta ormai in pezzi,

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a macerie da portare a discarica assieme a tutto quello che tra quelle mura è maturato. Quelle mura hanno visto l’attività di insegnante di due sindaci: il maestro lavoratore Pietro Montante passato dalla conduzione dell’argano della miniera alla cattedra di educatore di bambini tra le mura di quelle aule. Hanno anche visto l’attività di un altro sindaco: Michele Territo che per tanti anni, non solo ha cercato di formare le nuove generazioni, ma ha diretto anche le sorti dell’Amministrazione Comunale cercando di fare gli interessi della collettività. Chi non si ricorda del Maestro per antonomasia Salvatore Petix, se non altro per la sua rigidità nell’insegnare e pretendere disciplina ed applicazione allo studio. Un ampio capitolo della storia locale, morto nel febbraio di quest’anno all’età di 102 anni, dopo una vita ricca di impegno, di incarichi prestigiosi ma soprattutto di passione per l’insegnamento al quale si dedicò fino al lontano 1985 quando venne collocato in pensione. Quanti pianti risuonano ancora tra quelle macerie, di bambini giunti accompagnati dalla mamma per il primo giorno di scuola, che non volevano staccarsi dalla mano alla quale erano attaccati. Quante festicciole, quante risate risuonarono tra quelle mura! E quanta paura quel 10 gennaio del 2011, quando per cause, a quanto pare, mai del tutto accertate, un’ala, quella nuova, della scuola, mentre venivano eseguiti lavori di consolidamento si è fragorosamente accartocciata su se stessa, crollando in mezzo ad una densa nuvola di polvere che nascondeva tutto. Il fragore del crollo, la spessa nuvola di polvere, il passa parola che in occasioni come quella immediatamente raggiungono tutto il paese, portarono spaventati preoccupati genitori davanti la scuola in cerca dei propri figli e frotte di passanti giunti dalla vicina piazza e dalle strade circostanti, per capire cosa era successo, quali conseguenze c’erano state. Una brutta giornata per fortuna senza vittime della quale forse non sapremo mai tutta la verità. Tutto questo ora non esiste più. Tutto scomparso, tutto cancellato dalle ruspe, dai demolitori, per fare posto ad un nuovo edificio che non è dato capire quali ospiti lo popoleranno, considerato che Serradifalco continua il suo inesorabile processo di spopolamento. Secondo i dati forniti dall’ISTAT, negli ultimi 20 anni, la popolazione di Serradifalco passa da 6.425 a 5.679 abitanti con una perdita secca di 746 unità. Contemporaneamente, in 18 anni: dal 2002 al 2020 si registrano 64 nati e 52 decessi con un saldo negativo di 12 unità che si riducono a 33 nati e 46 decessi nel 2020 con un saldo negativo di n. 13 unità. Negativo pure il rapporto iscritti 1642 e cancellati 2034 con un saldo negativo di 392 unità. In tutto ciò, da notare che per il periodo preso in considerazione, continua l’emigrazione verso l’estero che raggiunge n. 230 unità più 64. Questa è la prospettiva che fa nascere la domanda: “chi frequenterà questa nuova scuola che costerà parecchi milioni di euro?” (Salvatore Augello 20 giugno 2022)