*Apprendiamo dalla stampa che il premier Giorgia Meloni è intervenuta da remoto al galà 2022 della NIAF. Un intervento nel corso del quale, tra le altre cose, rivolto alla comunità italiana presente in sala ha detto: “voi siete grandi ambasciatori del nostro paese,

contiamo sulla vostra amicizia e conoscenza per aiutarci a promuovere legami sempre più stretti tra Italia e Stati Uniti”. Certamente una grande verità, specialmente se si pensa che nella NIAF sono presenti imprenditori, intellettuali, ricercatori ecc. per dirla in breve, tutta la intellighenzia Italiana che vive ed opera negli Stati Uniti. Una verità della quale deputati e ministri si riempiono la bocca quando parlano di emigrazione e di italiani all’estero. E’ bene a questo punto ricordare che oggi gli iscritti all’AIRE sono oltre sei milioni, mentre gli oriundi superano la popolazione residente in Italia. Un enorme bacino che da tempo ormai ha saputo esportare usi costumi, usanze, gusti e la cucina italiana molto apprezzata all’estero. Un grande bacino per l’esportazione del nostro agro alimentare al quale il mondo da tempo si è affezionato. Peccato quindi che l’affermazione del Premier, ha tutta l’aria di essere semplice retorica, per altro anche stantia e molto abusata, che non ha trovato e continua a non trovare riscontro nella politica dei vari governi. Passando infatti dalla retorica alla nuda verità, ben altra appare la realtà. Nessun governo, infatti, ha mai pensato, dopo Tremaglia che resta unico ministro dell’emigrazione che la storia ricordi, ad istituire tra le tante deleghe ministeriali, anche quella del ministero degli italiani all’estero. Mi pare giusto a questo punto ricordare che quando il parlamento italiano, su proposta del movimento 5 stelle votò il taglio dei parlamentari, malgrado la pressione del CGIE e del movimento associativo, nessuno si ricordò che la circoscrizione estera era nata male ed era largamente sottostimata rispetto alla popolazione che rappresentava. Il così taglio colpì anche la rappresentanza estera riducendo la già piccola pattuglia degli eletti all’estero ad una rappresentanza risibile di appena 12 rappresentanti (4 senatori ed 8 deputati) contrariamente a quanto afferma la costituzione italiana in materia di rappresentanza.

*la foto è presa da internet