AMSTERDAM – La storica della Shoah Laura Fontana presenterà all’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam – il 19 maggio, ore 19.30 – il suo libro Gli Italiani ad Auschwitz (1943-1945). Deportazioni, “Soluzione finale”, lavoro forzato. Un mosaico di vittime ,

pubblicato dal Museo Statale di Auschwitz-Birkenau (2021) Moderatrice della presentazione sarà Giulia Cartini. L’evento si svolgerà in lingua italiana e sarà disponibile la traduzione simultanea in lingua olandese. Ingresso libero , previa prenotazione (v. iicamsterdam.esteri.it) Le numerose opere pubblicate su Auschwitz focalizzano lo sguardo sulla sua funzione nella cosiddetta “Soluzione finale”. Del tutto marginale risulta, invece, l’analisi del suo ruolo polivalente che ha visto intrecciarsi obiettivi e progetti nazisti diversi. È stato centro di assassinio di massa degli ebrei europei, ma anche campo di concentramento per prigionieri di ogni nazionalità, non solo ebrei, in un sistema integrato di lavoro forzato a servizio del Reich. Auschwitz è stato dunque anche un gigantesco complesso industriale e agricolo che impiegava un numero impressionante di civili, non solo tedeschi. Nel libro Gli Italiani ad Auschwitz Laura Fontana ricostruisce la deportazione degli ebrei dall’Italia e parallelamente quella dei deportati politici (al 90% donne molto giovani, contadine e operaie), documentando, anche con fonti inedite, una moltitudine di storie dimenticate o poco conosciute, come quelle delle quaranta operaie arrestate dopo gli scioperi di marzo 1944, oppure quella di lavoratori civili come il muratore Lorenzo Perone che aiutò Primo Levi a sopravvivere. Molte le questioni che il libro affronta, smontando interpretazioni semplificate che hanno fatto prevalere la dimensione simbolica di Auschwitz a discapito della ricerca storica. Tra queste, l’intreccio di nazionalità e cittadinanza per le centinaia di non ebree deportate da Trieste e da Gorizia che erano, o che si consideravano slovene e croate. Classificate e definite come italiane o come slave a seconda del contesto, queste donne sono state incluse o escluse dalla storiografia e dalla memoria della deportazione italiana. Ripensare Auschwitz oggi implica analizzare i processi selettivi della memoria pubblica, italiana ed europea, che non raccontano la complessità della storia, ma soprattutto fare i conti con le responsabilità e il coinvolgimento di una pluralità di soggetti, tra cui i civili e le aziende tedesche che assicurarono il funzionamento delle attività del campo nazista. Laura Fontana si occupa dal 1990 di storia della Shoah e del suo insegnamento. Responsabile per l’Italia del Mémorial de la Shoah di Parigi e dell’Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini, è autrice di numerosi saggi pubblicati in italiano, francese, inglese. Ha co-diretto con Georges Bensoussan due volumi della Revue d’histoire de la Shoah dedicati all’Italia dal titolo “L’Italie et la Shoah” (Le fascisme et les Juifs, 2016, Représentations, usages politiques et mémoire, 2017). (Inform)