Pubblicato il rapporto sull’Italia del Commissario europeo per i diritti umani del Consiglio d’Europa (Nils Muižnieks), basato sulle osservazioni della sua visita nel Paese dal 3 al 6 luglio scorso. “È tempo di trovare soluzioni durevoli all’eccessiva lunghezza dei processi, un problema di lunga durata in Italia, che genera il più alto numero di cosiddetti casi ripetitivi che arrivano alla Corte europea dei diritti dell’Uomo”

ha dichiarato Nils Muižnieks. Il Commissario ha sottolineato che nessuna soluzione ha possibilità di successo “se non è pienamente sostenuta da tutti i soggetti interessati, ivi compresi il Ministero della Giustizia, il Consiglio Superiore della Magistratura nonché i giudici, i pubblici ministeri e gli avvocati”. Si stima che l’inefficienza della giustizia riduca il P.I.L. dell’Italia dell’1% all’anno. “In tempo di crisi economica, questo dato dovrebbe essere un incentivo per trovare delle soluzioni atte a invertire la rotta. La gestione attiva delle cause da parte dei giudici ha dato notevoli risultati nel Tribunale di Torino, che ha ridotto l’arretrato del 26,6% in 5 anni. È una misura anche finanziariamente efficiente, che dovrebbe essere riprodotta altrove in Italia”. Il commissario accoglie favorevolmente l’adozione della prima strategia nazionale per l’inclusione di Rom e Sinti in Italia. “Deve ora tradursi in azioni concrete. Le politiche di segregazione nei campi, degli sgomberi forzati e la logica dell’emergenza devono essere interrotte in modo definitivo. C’è inoltre una continua necessità di combattere l’antiziganismo che rimane elevato nel discorso politico e nei media. Purtroppo, alcune misure adottate di recente, come il drastico ridimensionamento dell’UNAR, l’ufficio anti-discriminazione a cui è affidato il ruolo di coordinamento nell’ambito della strategia, rischiano d’impedire il raggiungimento degli obiettivi d’inclusione dei Rom e di lotta alla discriminazione”. Il commissario si dice soddisfatto dell’impegno delle autorità a non continuare la politica dei respingimenti dei migranti verso la Libia, che costituisce una violazione dei diritti umani. “La rinegoziazione annunciata dell’accordo bilaterale con la Libia deve includere delle garanzie adeguate al fine d’impedire il ripetersi di violazioni dei diritti umani in caso di intercettazioni ed espulsioni. Bisogna inoltre prestare attenzione alla necessità di evitare simili violazioni nell’ambito dell’applicazione di altri accordi, come quelli di riammissione con l’Egitto e la Tunisia, e dei rinvii di migranti verso la Grecia”. Un altro punto importante del rapporto riguarda i CIE: il Commissario “esorta le autorità italiane a eliminare gradualmente la pratica della detenzione amministrativa dei migranti irregolari in strutture simil-carcerarie, favorendo piuttosto misure alternative più idonee, e a promuovere il ricorso ai programmi di rimpatrio volontario”. Infine il commissario evidenzia che la quasi totale mancanza di un sistema d’integrazione per i rifugiati e altri beneficiari della protezione internazionale è in conflitto con gli obblighi dell’Italia in materia di diritti umani. “La situazione scioccante dei circa 800 rifugiati e beneficiari della protezione internazionale che occupano il cosiddetto “Palazzo della Vergogna” a Roma illustra il destino di privazione che spesso attende i rifugiati in Italia”. Fonte: Asgi.it