Annuncio dei ministri Maroni e Sacconi sul patto stranieri/Stato previsto dalla legge sulla sicurezza pubblica: esami di lingua ed educazione civica dopo due anni dall’ingresso in Italia. Ma per conoscere i contenuti si dovrà attendere la pubblicazione del provvedimento.

Presto sarà data piena attuazione all’articolo 4 bis del testo unico immigrazione, come previsto dalla legge n. 94 del 2009 sulla sicurezza pubblica, ed il permesso di soggiorno diventerà a punti e dipenderà da un "patto per l’integrazione" che gli stranieri dovranno sottoscrivere. L’annuncio è stato fatto ieri al Viminale dai ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, nel corso della conferenza stampa per la presentazione del nuovo bimestrale del Viminale Libertà Civili. Si tratta di un regolamento che andrà “presto” in Consiglio dei Ministri e prevede che i nuovi richiedenti di permesso di soggiorno dovranno stipulare un patto per l’integrazione con una serie di doveri da adempiere, tra i quali la conoscenza della lingua italiana, l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale, la conoscenza della Costituzione. “Proprio oggi - ha spiegato Maroni - abbiamo discusso del regolamento che prevede la stipula dell’accordo di integrazione al momento del rilascio del permesso di soggiorno”. Per il titolare del Viminale, la proposta segue quanto già previsto nella Legge sulla sicurezza “che parla di specifici obiettivi da raggiungere, come la conoscenza della lingua italiana, nel giro di due anni con una valutazione da parte degli Sportelli unici per l’immigrazione. Se gli obiettivi sono stati raggiunti verrà concesso il permesso di soggiorno, altrimenti ci sarà l’espulsione”. È un sistema, ha aggiunto il Ministro, “per garantire l’integrazione: io ti suggerisco le cose da fare per integrarti nella comunità. Se le fai ti do il permesso di soggiorno, se non le fai significa che non vuoi integrarti. Lo applicheremo solo ai nuovi permessi di soggiorno”. Per gli eventuali corsi di lingua e altro, ha assicurato Maroni, “non chiederemo soldi agli immigrati, faremo tutto noi, anche per garantire standard uniformi in tutte le province ed avere tutto sotto controllo”. L’accordo tra i due Ministeri, ha concluso, “sarà tra breve trasformato in un decreto”. Dall’intervento del Ministro una cosa appare del tutto chiara: l’accordo di integrazione riguarderà solo gli stranieri che giungeranno in Italia dopo l’entrata in vigore del regolamento. Per conoscere nel dettaglio i contenuti del provvedimento se ne dovrà attendere l’approvazione e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.