La Confederazione di rappresentanze datoriali sul Talent Pool: "Soddisfare le esigenze di manodopera e competenze in modo efficiente, efficace e agile" La migrazione economica “ha un potenziale significativo per svolgere un ruolo maggiore nel contribuire ad affrontare la carenza di manodopera

e di competenze che i datori di lavoro si trovano ad affrontare in tutti i settori dell'UE”. Dovrebbe essere vista, quindi, come "complementare all'aggiornamento e alla riqualificazione dei lavoratori nell'UE e agli sforzi per promuovere la partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto dei disoccupati e degli inattivi, compresi i cittadini di Paesi terzi già legalmente residenti in uno Stato membro dell'UE”. È quanto scrive BusinessEurope, confederazione di rappresentanze datoriali europee tra le quali c'è anche Confindustria, nel position paper Understanding shortage occupations and the potential of third country migration in helping to address employers’ needs pubblicato due giorni fa. Il documento si sofferma sugli elenchi delle professioni carenti (shortage occupation lists) presenti in diversi paesi europei e sui sistemi di reclutamento dall’estero. Per l’Italia, cita i flussi d’ingresso. Dati alla mano, settore per settore, dimostra quanto sia forte il fabbisogno di manodopera e talenti, anche elencando le figure più ricercate. BusinessEurope dà un giudizio positivo sul Talent Pool proposto della Commissione e per il quale è stata avviata recentemente una sperimentazione con i lavoratori ucraini: "I datori di lavoro vi intravedono un buon potenziale, se concepito in modo da contribuire a soddisfare le loro esigenze di manodopera e competenze in modo efficiente, efficace e agile”. Tenendo conto delle forti carenze di manodopera e di competenze avvertite dai datori di lavoro, che in molti casi sono di natura strutturale, “un punto di partenza pertinente per il lancio della versione completa del Pool sarebbe quello di basare un approccio mirato all'incontro tra domanda e offerta di lavoro sugli elenchi delle professioni carenti". La piattaforma proposta per migliorare la governance della migrazione di manodopera a livello dell'UE, delineata nel Pacchetto competenze e talenti, potrebbe essere il luogo ideale per il confronto tra la Commissione, gli Stati membri e le parti sociali. "BusinessEurope e le organizzazioni settoriali dei datori di lavoro dell'UE – conclude la nota - sono pronte a partecipare a discussioni dedicate tra esperti di politiche migratorie e occupazionali dell'UE e nazionali per valutare come progredire verso una comprensione condivisa del modo in cui un futuro pool di talenti dell'UE possa essere un veicolo per affrontare in via prioritaria le principali carenze occupazionali in Europa".