Affrontare le migrazioni forzate richiede una partnership globale e inclusiva in cui la solidarieta' e la responsabilita' siano condivise da tutta la comunita' internazionale e non solo da alcuni paesi e donatori ospitanti.

Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Unione europea per la politica estera e di sicurezza, Federica Mogherini, in occasione della giornata mondiale del rifugiato che ha ricordato che, nel 2018, 70,8 milioni di persone sono state sfollate con la forza in tutto il mondo, in fuga da conflitti, violazioni dei diritti umani, persecuzioni, disastri naturali e gli impatti dei cambiamenti climatici, e 29,4 milioni sono rifugiati o richiedenti asilo. "Oggi riaffermiamo il nostro impegno forte e di lunga data per proteggere i diritti dei piu' vulnerabili, quelli che sono costretti a fuggire e quindi abbandonano le loro case", ha detto. Secondo Mogherini, affrontare le migrazioni forzate richiede una partnership globale e inclusiva in cui la solidarieta' e la responsabilita' siano condivise da tutta la comunita' internazionale e non solo da alcuni paesi e donatori ospitanti. L'Europa e' e restera' un rifugio sicuro per chi ha bisogno di protezione internazionale. Dal 2015, gli Stati membri dell'Ue hanno concesso protezione a oltre 1,9 milioni di persone. "In qualita' di principale donatore mondiale di aiuti, l'Ue stanzia l'80 per cento della sua assistenza umanitaria per aiutare i profughi forzati e le loro comunita' di accoglienza in oltre 40 paesi. Cio' va di pari passo con l'assistenza allo sviluppo, nonche' con il nostro lavoro sulla prevenzione dei conflitti, il rafforzamento dello stato di diritto e la promozione di misure di allarme rapido e di prevenzione", ha aggiunto. "Dalla Siria al Sud Sudan, dal Myanmar al Venezuela, lavoriamo verso soluzioni durature per raggiungere la pace e la stabilita'. Finora, l'Unione europea e i suoi Stati membri hanno fornito un sostegno pari a quasi 17 miliardi di euro per i rifugiati siriani all'interno della Siria, ma soprattutto ai rifugiati siriani e alle loro comunita' ospitanti nella regione dall'inizio del conflitto nel 2011, in particolare in Turchia, Libano e Giordania", ha spiegato. Lungo la rotta del Mediterraneo centrale, "il nostro lavoro per combattere trafficanti e contrabbandieri, salvare vite umane, migliorare la terribile situazione di rifugiati e migranti, evacuare chi e' nel bisogno e aprire vie legali continua senza sosta". Secondo l'Alto rappresentante, troppe persone sono a rischio e dovrebbero essere trasferite in sicurezza urgentemente. "Attraverso la nostra task force congiunta tra Unione Africana, Unione europea e Nazioni Unite, oltre 3.600 persone bisognose di protezione internazionale sono state evacuate dalla Libia in vista di un ulteriore reinsediamento e 40.489 persone vulnerabili sono state aiutate a tornare a casa in sicurezza". Finche' i rifugiati perdono la vita cercando di raggiungere un luogo sicuro, "il nostro lavoro deve continuare. Continueremo a proteggere i diritti umani dei rifugiati all'interno e all'esterno dell'Europa e collaboreremo con i paesi partner e le organizzazioni internazionali per stabilire percorsi piu' sicuri e legali per coloro che necessitano di protezione. Dal 2015, due efficaci programmi di reinsediamento dell'Ue hanno aiutato quasi 60 mila tra le persone piu' vulnerabili bisognose di protezione internazionale a trovare rifugio nell'Ue. Questo lavoro deve continuare", ha concluso Mogherini.