Presentazione del Rapporto Honest Accounts a Roma. Una iniziativa Fiei / Casa Africa Un Continente dalle immense ricchezze e straordinarie potenzialità, il centro di gravità energetico del pianeta. Da secoli depredato da potenze esterne

e da multinazionali che ne controllano o ne destabilizzano territori e governi con guerre, corruzione e repressione interna, rendendo spesso la vita della sua gente insostenibile. Africa: da dove centinaia di migliaia di persone fuggono ogni anno finendo per ingrossare le file dell’emigrazione verso l’Europa. La semplicistica distinzione tra rifugiati e migranti economici è stata utilizzata dalle autorità e da gran parte dei media per separare i richiedenti asilo buoni, dai meno buoni, ma non certo per fare chiarezza sulle ragioni dei fenomeni migratori e sulle responsabilità dei “nostri” governi. Le “nostre” responsabilità. Nel distorto e problematico dibattito pubblico italiano sull’”epocale” fenomeno immigratorio, il tentativo di gran parte della politica – e dei media – è stato quello di allontanare dalla comprensione dei cittadini i problemi reali e le cause di esodi con cui ci confrontiamo da decenni. Il rapporto Honest Accounts 2017 mette il nostro modello economico con le spalle al muro: la spregiudicatezza di governi e grandi imprese sovranazionali hanno un effetto devastante sui paesi in via di sviluppo, in particolare sull’Africa. Come? Sottraendo le sue risorse, degradandone l’ambiente e rendendo molti suoi territori luoghi in cui è talmente difficile vivere che spesso non rimane altra scelta che emigrare. Il rapporto, frutto dell’impegno congiunto dell’organizzazione britannica di cittadinanza attiva Global Justice Now, del movimento internazionale per l’annullamento del debito dei paesi più poveri Jubilee Debt Campaign e di un gruppo di Ong europee e africane, evidenzia come il mondo beneficia della ricchezza dell’Africa. Il dato sorprendente è originato dall’esame dei flussi economici e finanziari di 47 paesi africani. Il risultato è che nel 2015 il continente ha ricevuto 161,6 miliardi di dollari sotto forma di prestiti internazionali, aiuti allo sviluppo e rimesse dei migranti, mentre l’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a 202,9 miliardi di dollari. I Paesi dell’Africa sono, nel complesso, creditori netti nei confronti del resto del mondo per un ammontare di 41,3 miliardi di dollari nel 2015 … La ricchezza che continua a lasciare il continente più povero del mondo è maggiore di quella che vi entra, a dispetto di interventi di cooperazione e di investimenti esteri. Come si è arrivati a tali risultati? Le risposte verranno date durante la conferenza dell’11 dicembre da chi ha contribuito a produrre il rapporto, l’organizzazione britannica Health Poverty Action. Nel corso della conferenza verrà inoltre analizzato l’indissolubile legame intercorrente tra lo sviluppo economico di alcune grandi potenze e l’estensione della loro influenza in Africa. L’iniziativa è promossa dalla Onlus Casa Africa in collaborazione con FIEI (Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione).

Con il Patrocinio di Amnesty International – Italia.

Organizzazione: Max Civili I migranti, l’Africa, le nostre responsabilità.

ROMA, 11 dicembre, ore 9.00 – Sala A. Fredda via Buonarroti 12

Programma

Ore 9: Registrazione –

Ore 9.30: Apertura

Presentazione Max Civili, giornalista Introduzione: Gemma Vecchio, Casa Africa – Rino Giuliani, FIEI

Relazioni:

Il Rapporto Honest Accounts – Gli enormi profitti sulle ricchezze dell’Africa: le cifre Natalie Sharples, portavoce di Health Poverty Action

La presenza africana in Italia – Dati e spunti introduttivi Franco Pittau, IDOS, Progetto voci in confine

Cambiamenti climatici, equità internazionale e migrazioni Antonello Pasini, fisico del clima CNR

L’Africa e l’Europa. Il benessere degli Stati africani e le politiche neocolonialiste: un conflitto insanabile? Andrea Del Monaco, esperto di Fondi europei e saggista

L’Africa, la Francia: una storia di indipendenza sulla carta Ilaria Bifarini, economista e scrittrice

Senegal: Dov’è finita l’indipendenza? Ali Baba Faye, sociologo e esperto di immigrazione

La borsa di Londra e le risorse minerarie africane Natalie Sharples, portavoce Health Poverty Action

L’Africa e la Cina tra hard e soft power Lifang Dong, legale ed esperta di internazionalizzazione

Il Ruanda paese africano modello o proxy per quali interessi? Jean Jaques Dikou, giornalista 13.15 – 14.15 Lunch break

L’Italia e l’Africa: La Nigeria e le concessioni petrolifere dell’ENI Udo Enwereuzor, Senior policy advisor COSPE

La cooperazione italiana in Africa Franco Pittau, IDOS, Progetto voci in confine

14.45 – 15.30 Dibattito