COMUNE, NO A DELIBERA SUI VIGILI OCCHIPINTI: "MAGGIORANZA ALLO SBANDO"
„Il consiglio comunale ha bocciato la proposta presentata dall'Amministrazione per i servizi a pagamento verso terzi della polizia municipale. Caos tra gli Orlandiani: il Mov139 espelle due consiglieri. L'idv: "Il Il consiglio comunale oggi ha bocciato la delibera presentata dall'amministrazione per i servizi a pagamento verso terzi dei vigili urbani. E a Sala delle Lapidi scoppia il caso. Gli orlandiani ne escono con le pezze. Della delibera se ne parlava da giorni, tanto che il comandante Vincenzo Messina aveva predisposto un regolamento simile a quello di altre città italiane. Ma la votazione non è andata come sperato dal Sindaco. Su 32 presenti infatti i sì sono stati solo 16, contro 9 no e 7 astenuti. Approvazione sfuggita per un voto. "Ho votato no perché - afferma in una nota il capogruppo Idv Filippo Occhipinti - questo atto trasformava un servizio pubblico in un servizio parzialmente privatizzato, una sorta di polizia municipale spa. Ma il dato più rilevante è quello politico, ovvero la spaccatura del Mov139 che non consente alla maggioranza di avere i numeri in Aula per approvare un atto proposto da questa amministrazione. Sono molti gli orlandiani che, in questo momento, sono assaliti dai dubbi e manifestano malumori: il sindaco venga in consiglio per trovare una nuova maggioranza che permetta di risollevare Palermo". E il Mov139 ha deciso di decretare l'espulsione di Gaspare Lo Nigro e Cosimo Pizzuto, colpevoli di essersi astenuti. In questo modo la maggioranza scende a quota 19. Un problema per Orlando. In considerazione anche del fatto che in calendario c'è il rinnovamento delle commissioni consiliari, il bilancio e il piano Triennale delle opere pubbliche. (fonte: palermo Today)
 
PIAZZA SCAFFA, INIZIATI I LAVORI DI COSTRUZIONE DEL PONTE BAILEY
 
I militari dell'esercito all'opera per la costruzione del ponte Bailey a piazza Scaffa. Dopo la firma della convenzione tra il Comune ed il 4° reggimento genio guastatori sono iniziati i lavori per sostituire il vecchio Ponte delle "Teste mozze" con l'infrastruttura che permetterà il passaggio delle auto su due corsie, in vista del completamento della linea 1 del tram da parte della Sis. Il cantiere si sarebbe dovuto aprire lo scorso 3 ottobre per concludersi appena una settimana dopo. Il Comune, però, ha ritardato per firmare la convenzione con il Genio Militare e avviare i lavori che serviranno a collegare i due versanti di corso dei Mille con il fiume Oreto, in attesa della sostituzione del ponte con uno di classe più elevata che consentirà alla città di Palermo di poter fruire appieno della linea tranviaria in corso di realizzazione. "Ancora una volta - hanno dichiarato il sindaco Leoluca Orlando e il vice sindaco, Emilio Arcuri - la collaborazione tra Amministrazione ed Esercito italiano contribuirà a perfezionare il raggiungimento del grande obiettivo della realizzazione del tram, attenuando i disagi per i cittadini". Secondo il cronoprogramma dei lavori ai militari dovrebbero bastare due settimane per realizzare l'opera e dare una mano al traffico cittadino.“ (fonte: palermo Today)
 
MAFIA, SEQUESTRATI BENI PER 450 MILIONI A CALCEDONIO DI GIOVANNI
 
Avrebbe avuto legami in affari con le famiglie mafiose del mandamento di Mazara del Vallo. Sono stati sequestrati dalla Dia beni per un ammontare di 450 milioni di euro all'imprenditore Calcedonio Di Giovanni (75 anni) proprietario, fra il resto, di un centinaio di case nel villaggio vacanze Kartibubbo, a Campobello di Mazara. Secondo gli inquirenti "gli stretti legami con i vertici di cosa nostra ed il collegamento con noti esponenti dediti al riciclaggio internazionale, hanno permesso all'imprenditore di realizzare il suo ingente patrimonio immobiliare, oggi sequestrato". Proprio a Kartibubbo sarebbe emerso "il collegamento di Di Giovanni con uno dei principali artefici del riciclaggio internazionale: Vito Roberto Palazzolo". Il villaggio, si legge nel provvedimento, sarebbe stato rilevato con "un notevole investimento in un momento in cui Di Giovanni era del tutto sfornito di redditi leciti". Di Giovanni, originario di Monreale, viene dipinto come un "imprenditore spregiudicato" entrato in affari anche con mafiosi di Castelvetrano, ad esempio Filippo Guttadauro, cognato di Matteo Messina Denaro, e in contatto con Pino Mandalari, il commercialista di Totò Riina. "L'esistenza di collegamenti fra mafia, massoneria e affari - spiegano gli investigatori - trasuda da tutti gli atti di questo procedimento nella parte in cui viene in ballo il ruolo degli istituti di credito preposti al controllo dell'avanzamento dei lavori finanziati. Vennero erogate immense quantità di denaro in assenza totale di controlli e qualche volta con la chiara dimostrazione agli atti dell'assenza dei presupposti per continuare a finanziare l'opera".(fonte: palermo Today)